OPERA - ... e noi ci siamo dentro fino al collo

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⚠️ALERT⚠️

Essendo questo il seguito dell'argomento precedente,
vale quanto già detto:
se non avete finito Opera, girate a largo da questo capitolo!
Vi rovinereste il finale, causa spoiler consistente!


◾◾◾


"Esorto inoltre chiunque a non presumere di iniziare l'Opera se non è perfetto conoscitore dei principi naturali, e molto pratico del modo di distillare, dissolvere, coagulare e soprattutto dei fuochi. Non capisce nulla l'uomo che vuole realizzare la trasmutazione per avidità, bensì deve agire con discrezione e cura".

(Tommaso d'Aquino, Trattato sulla pietra filosofale)

Naturalmente il procedimento alchemico che abbiamo descritto nel capitolo precedente non era infallibile

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Naturalmente il procedimento alchemico che abbiamo descritto nel capitolo precedente non era infallibile. Non erano rari gli incendi e le esplosioni durante gli esperimenti degli alchimisti, e alcuni di questi incidenti hanno avuto anche conseguenze fatali.

L'Opera, quindi, non era una sequenza perfetta di azioni che portava immancabilmente a un risultato certo. Per questo, come Raven spiega a Phoenix a proposito dei simboli incisi sulla parete, Giove (che è in Astrologia è il pianeta della Fortuna) rappresenta la variabile indipendente del processo.

Con il tempo i testi alchemici hanno iniziato a inserire una lunga lista di elementi che potevano influenzare la riuscita dell'esperimento (oltre, ovviamente, all'esperienza dell'esecutore): la perfezione della pietra scelta, la purezza del vaso ("deve essere del vetro più puro estratto dalle ceneri con sagacissimo ingegno, vaso pulitissimo e della natura del fuoco"), fino ad arrivare alla ricerca dei periodi dell'anno più o meno favorevoli all'operazione.

Su questo punto gli alchimisti non sono mai stati concordi: ognuno ha espresso teorie diverse su quale fosse il mese o il giorno migliore. È indubbio però che ci fosse una ricerca in questo senso, perché i processi alchemici erano strettamente legati sia alla Cabala che all'Astronomia.

Nelle diverse descrizioni delle fasi dell'Opera, infatti, sono ricorrenti numeri simbolici quando si tratta di indicare le volte in cui dovrà essere ripetuta una data operazione, o il tempo necessario per far riposare o decantare questo o quell'elemento.

Allo stesso modo, poiché i metalli (e i loro stessi simboli) corrispondono ai pianeti del sistema solare, la posizione di quest'ultimi nel cielo sembrava dover indicare un momento più o meno propizio, così come la diversa durata di notte e giorno nelle stagioni.

Allo stesso modo, poiché i metalli (e i loro stessi simboli) corrispondono ai pianeti del sistema solare, la posizione di quest'ultimi nel cielo sembrava dover indicare un momento più o meno propizio, così come la diversa durata di notte e giorno ...

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Con questa sintetica esposizione di cosa sia l'Opera alchemica credo, a questo punto, di avervi consegnato la chiave della mia storia: l'Opera è, per i miei personaggi, la stessa vita e la loro vita è l'Opera.

Così non è strano pensare che sia stato Raven a darvi inizio nel momento stesso in cui ha desiderato Swan, che Swan e Eagle siano gli Amanti celesti della Profezia, che Phoenix sia insieme colui che alimenta e che mette fine all'intero percorso 💛

Manca ancora un tassello, però, per completare il quadro. Un tassello che ci darà un'altra bella dritta sul finale e che vi consegnerò nel prossimo capitolo.

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