"Ciò che è opposto si concilia, dalle cose in contrasto nasce l'armonia più bella, e tutto si genera per via di contesa"
Eraclito
Penso che questo capitolo possa essere affascinante anche se, a differenza di altri, tratterà di qualcosa che, bene o male, conosciamo tutti. O, quantomeno, riusciamo a intendere.
Pensate al fatto che i Quattro Elementi sono presenti in tutte le cosmogonie e che tutte le culture tramandano in qualche modo dei miti in cui essi sono presenti. La credenza generale è quella che la vita dell'uomo e la sopravvivenza del cosmo dipendano dall'equilibrio tra forze naturali che si attraggono e si respingono.
L'armonia universale che ne deriva è un argomento che ha interessato filosofi, poeti, scienziati e pensatori in ogni epoca. Naturalmente un mondo improntato sull'Alchimia come il mio non poteva certo sottrarsi a questa fascinazione.
Ecco allora, in estrema sintesi, come il pensiero classico immaginava le relazioni tra i Quattro Elementi (la disposizione è arbitraria dal momento che, essendo l'Opera circolare, potete ruotarli di posizione senza mai alterare i rapporti tra loro):
Secondo il pensiero alchemico (che in passato coincideva in buona sostanza anche con quello filosofico, scientifico e mistico, tanto che alcuni collegamenti sono sopravvissuti nel nostro pensiero comune), ognuno degli Elementi possiede determinate caratteristiche intrinseche che ne definiscono le relazioni.
Gli opposti delimitano qualcosa. Sono i punti estremi entro i quali quel "qualcosa" si manifesta e può esistere (come i due punti che delimitano un segmento in geometria, ad esempio). Sono forze contrarie e incompatibili fra loro, che non condividono nulla (si vedrà chiaramente nell'ultima immagine 😉)
I complementari, invece, sono valori divergenti ma reciproci, che si completano a vicenda. Non è essenziale che siano presenti in maniera/quantità identica, ma sono necessari l'uno all'altro. Le loro polarità non stanno in un equilibrio perfetto ed equidistante, perché da una parte tendono a separarsi, ma dall'altra a ricongiungersi e a fondersi.
Lo schema sopra mostra la complementarietà Terra/Fuoco e Acqua/Aria, ma allo stesso tempo fa vedere che Terra/Acqua e Fuoco/Aria presentano degli aspetti comuni. Questo crea la loro "affinità".
Abbiamo detto, però, che i complementari non sono del tutto in contrasto. Una parte di loro tende ad avvicinarsi all'altro. Questo "accordo" è favorito dal fatto che le coppie di complementari condividono alcune caratteristiche, al contrario delle coppie di opposti che non ne hanno nessuna in comune:
Se montiamo insieme tutte queste caratteristiche elencate finora in un unico quadrato, ecco il risultato:
Da questo quadro si capisce meglio perché Raven e Phoenix sono gli "agenti" dell'Opera (autonomi), mentre Eagle e Swan sono considerati solo gli "strumenti" (eteronomi).
Inoltre, se analizzate bene tutti i termini e cercate di associarli a certi ragazzotti che conoscete bene, scoprirete che questo è un modo davvero divertente per tirare fuori quattro distinte varietà di personaggi. Componendoli tra loro, si possono attribuire tante diverse sfaccettature al carattere di ognuno. Sicuramente sarò un po' pazza, ma posso assicurarvi che mi sono molto divertita nel farlo 😄
Voi cosa ne pensate? Può essere un buon modo per costruire un personaggio?😊
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Sub Rosa - Guida ai misteri di Opera e Laminae
De TodoSì, lo so, forse può sembrare stupido, inutile o pretenzioso... addirittura una Guida per Opera e Laminae? Be', perché no? In fondo l'idea me l'avete data proprio voi, con le domande che avete posto durante la lettura e con i commenti dove volevate...