6. BHR

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20 marzo 2022

Oggi giornata più impegnativa delle precedenti, alle 9:45 c'è la Feature Race di Arth, alle 16 parte la formula 1 e stasera ci sarà la mitica festa. Ah, come se non bastasse domani mattina ci sarà il volo di ritorno con i probabili postumi dell'alcol.

Mi devo alzare per farmi almeno decente. Outfit solito, jeans e maglia maniche corte. Mi metto un filo di mascara e oplà, ci sono. Prendo la mia borsa e ci infilo il telefono.

Uscendo dalla porta della camera mi ricordo degli occhiali da sole, mi giro ma la porta è chiusa. Cazzo.

Mi tasto le tasche. Giustamente la carta è rimasta dentro. Mi ricordo di averne una di scorta nella cover del telefono e quindi la passo. Già convita di entrare, tiro una testata. Comincio ad innervosirmi, inizio a sbattere le mani contro la porta sperando risolva qualcosa ma, ovviamente, è inutile.

Inizio a spingere e tirare la maniglia finché un'ombra ricopre metà porta. Mi giro e i miei occhi incontrano i suoi.

"Oh mio dio. Mi hai fatto prendere un infarto. Cosa ci fai qui? Non dovresti essere al circuito?"

"Ti ho visto in difficoltà e quindi volevo aiutarti, ma se preferisci posso andarmene" indica l'ascensore con il pollice.

"Oh nono, Pierre. Sei arrivato proprio al momento giusto." mi agito, pur di entrare in camera nel minor tempo possibile mi venderei una mano. Mi sorride scrutandomi con il suo solito sguardo intenso e seducente, a cui non si può proprio resistere, e con la mano mi fa cenno di spostarmi. Detto fatto.

Gli sporgo la carta che prende con cura con due dita e se la rigira in esse mentre studia la serratura. Prova a passarla ma la lucina della maniglia diventa rossa. Scuote la testa. Tira fuori dalla tasca dei pantaloni il portafogli ed estrae la sua chiave.

Mette le due a confronto e prova a passare un'altra volta la mia. Di nuovo rosso. Passa la sua e tenendo la mano sulla maniglia riesce ad aprire la porta.

"Voilà, mademoiselle. È stato un piacere." Ci sorridiamo a vicenda "Sei un mago, grazie mille" abbassa lo sguardo e quando lo rialza si inchioda al mio "chissà magari mi inviterai in questa camera." Aggiunge.

Sbarro gli occhi per un secondo. Ho capito dove vuole arrivare, "presumo di doverti ringraziare in qualche modo, allora" faccio un passo verso di lui, mi alzo leggermente sulle punte dei piedi, schiudo leggermente le labbra e gli lascio un veloce bacio sulla guancia sinistra. Sento un mugolio d'approvazione. Mentre mi allontano gli sussurro all'orecchio: "buona fortuna".

Entro dentro la camera, con il suo sguardo piantato su di me, recupero gli occhiali e uscendo mi fermo davanti a lui.

"Ci vediamo stasera, Pen.". Vuole dire qualcos'altro ma l'apertura di una porta lo interrompe. Il suo sguardo è sopra le mie spalle. Mi giro e vedo Charles, lui tiene gli occhi fissi sulla maniglia e mentre chiude la porta, li alza. Il primo che vede è Pierre, che fulmina subito con lo sguardo, per poi squadrare me.

Ok, da fuori può sembrare bello essere in ascensore con due piloti di formula 1. Ma non nelle mie circostanze. I due minuti successivi sono stati i più imbarazzanti della mia vita.

Siamo stati tutti e tre in silenzio con Charles che ogni tanto sospirava. Teneva lo sguardo basso ma allo stesso tempo me lo sentivo addosso.

L'ascensore si apre e vedo poco lontano Arthur, quindi gli corro incontro.
"Mio dio Arthur ti devo raccontare le cose che mi sono successe negli ultimi 10 minuti" sospiro con il fiatone

"Uhm, provo ad indovinare. Ti sei ritrovata in mezzo a due bei manzoni, piloti di f1." dice ridendo "E sembrano pure arrabbiati. Cosa hai combinato Penelope?" Aggiunge sarcastico.

𝐌𝐨𝐧 𝐚𝐦𝐚𝐧𝐭 𝐦𝐨𝐧𝐞́𝐠𝐚𝐬𝐪𝐮𝐞 || 𝐂𝐋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora