Sabato 2 aprile 2022
📍Montecarlo, MonacoLe mie pellicine stanno venendo torturate dalla mia ansia, mordicchio, tiro, mordo di nuovo fino a che non sento qualcosa staccarsi. Riesco a fermarmi solo quando mi faccio male, se l'unghia è troppo corta o la pelle è troppo sottile. Fisso la porta davanti a me.
Questi 4 giorni di relax nella lussuosa città di Montecarlo hanno decisamente fatto il loro lavoro ma il ricordo di dovermi presentare alla mia seconda famiglia un'altra volta, con vesti diverse, era sempre presente.
"Penny" Charles appoggia la sua mano sulle mie "se vuoi possiamo anche non farlo. Insomma, sanno benissimo chi sei, cosa fai e da dove vieni. Non ti droghi, non rubi e non sei un'assassina, o almeno spero." in una situazione normale starei ridendo, peccato che questa non sia una di quelle situazioni.
Scuoto la testa "no, posso farcela e devo farcela" faccio un passo verso la porta, alzo il braccio per bussare ma il terrore prende il sopravvento. Charles mi precede e suona il campanello.
Passano un paio di secondi che sembrano infiniti quando la porta si spalanca, il mio peggior incubo si sta realizzando. Cosa ci fa mia madre qui?
Sbianco. Così fa anche il monegasco accanto a me.
Pascale passa dietro e si rende conto della situazione, "Penelope, non pensavo venissi anche te oggi. Entra pure, non so se te l'ha già detto Charles ma oggi ci presenterà la sua nuova, uhm fidanzata" il mio sorrisetto ebete sta per fare tremare il mio occhio destro.
Varco la soglia e vado dritta in sala da pranzo. Appoggio la teglia che ho portato sul tavolo e conto i posti. 1, 2, 3, 4, 5, 6...7. Di male in peggio. Sospiro girandomi sentendo quella voce inconfondibile, "ecco la mia sorellina".
Apro le braccia "ciao Emma" con lei ha un piatto che aggiunge al tavolo, le posate e il tovagliolo. Mo' chi gli dice che io valgo per due? Fidanzata e amica pacchetto unico.
Ed è in momenti come questi che ho bisogno della mia roccia, corro in camera sua sapendo di trovarlo lì. Mi butto sul letto affondando la testa nel cuscino.
"Bel casino"
"Stai zitto Arthur" lo zittisco "potevi almeno dirmelo" Gira la sedia ed esclama "giuro che non lo sapevo!" Infame. Lo so benissimo che l'hai fatto apposta. Prometto che ti picchio a sangue. Anche se senza di te non saprei come fare.
"Ti voglio bene" mi lascio uscire
"Lo so Penny" sorride mentre mi osserva, sa che il pranzo sarà difficile come quelli di quando eravamo piccoli. Pettegolezzi, discorsi seri e sopratutto l'essere tagliati fuori.
Possiamo farcela. Forse.Riusciamo a parlare del più e del meno per un po', finché il richiamo di madre natura non ci ha fatto avvicinare alla cucina. Abbiamo provato a rubare qualche pezzo di torta o qualche patata al forno, fallendo il 99% delle volte. Di Charles si sono perse le tracce, Lorenzo si è accasciato sul divano, Emma sta parlando al telefono come sempre e le due madri conversano in cucina. C'è quel pochettino di nostalgia nell'aria nel non vedere il simulatore di Hervé accesso, con lui e mio padre sopra. Un sorriso triste compare sul mio volto, quanto mi mancate. Per evitare di scoppiare a piangere mi vado a sedere sul divano, vicino a Lorenzo.
"Ciao" esclamo e il ragazzo alza una mano in risposta "uhm, come va a lavoro?" annuisce facendo una smorfietta alla 'non c'è male'. Non è di molte parole "Sì, sto bene anche io. Grazie d'avermelo chiesto". Si tira su e con un'espressione dispiaciuta: "mi dispiace. È che dopo tanto tempo ci sei anche tu..Arthur, tua sorella e persino Charles. È un evento, beh un evento raro, sai? Da quando se ne sono andati mio papà e tuo papà non siamo mai stati tutti seduti alla stessa tavola." Vengo da te per evitare di pensarci e me lo dici così. "Charles non ha mai voluto riunire tutta la famiglia, la nostra bellissima famiglia allargata, per una ragazza." mi fissa un po' negli occhi.
"Ti ama davvero, Penelope." Sto definitamente piangendo, mi limito a non singhiozzare e a asciugarmi velocemente le lacrime mentre Lorenzo mi avvolge le spalle con le braccia.
"Mi sei mancata, pen pen"
Tra un singhiozzo e l'altro riesco a costruire una frase di senso compiuto, "Se continui così non smetterò di piangere manco tra due giorni, Lore." mi strofina la mano sulla spalla, appoggio la testa su di lui.
Lorenzo è sempre stato il più timido ma essendo il più grande il più maturo e pensieroso. Mentre noi uscivamo fra le strade del principato lui preferiva rimanere a casa a studiare. Non è mai stato appassionato ai motori come i fratelli, come diceva mia mamma 'assomiglia tanto alla sua mamma'.
Riusciamo a ricomporci e a sistemarci a tavola, pronti ad un nuovo inferno. Iniziamo a mangiare, nessuno fa domande sulla vita privata di nessuno. O così sembra finché quel genio di mia sorella non apre bocca "ma quindi" morsica il boccone sulla forchetta "Charles, la tua ragazza?" Il monegasco giustamente si pietrifica.
"Ehm, mi ha scritto che non riusciva a venire perché ha avuto un imprevisto" fissa il piatto.
Il suo fratellino prende la parola, "e invece te Penelope, come va la tua vita amorosa?" Ma cos'è, si sono messi tutti d'accordo?! Mia madre e Pascale si girano a fissarmi, sto iniziando a sudare.
"Niente di che" sospiro molto poco credibile.
Una salvatrice arriva a salvarmi, Pascale ti amo. "Arthur, scusami cosa c'entra Penelope con il contrattempo che ha avuto la ragazza di Charles? Magari Penny non vuole parlarcene ora come ora." taglia la carne.
"Mamma..." potrebbe venirmi un infarto. Pascale mastica dolcemente osservando il figlio "Sì Charles?" Si sistema il tovagliolo di stoffa "Non credo che la mia ragazza potrà mai venire a conoscervi"
"E perché?" Si intromette forse un po' fuori luogo mia madre.
"Perché voi la conoscete già. Da 22 anni." Lascia uscire.
Le due madri rimangono atterrite. Gli altri 2 fratelli Leclerc hanno un sorriso sotto i baffi, mia sorella ha una specie di ghigno ma la persona che mi interessa di più mi sta guardando sorridendo e accarezzandomi la mano, rassicurandomi.
Pascale dallo shock, o per evitare di ammettere che quella persona sono io, si rivolge a Charles, "Quale delle tante ragazze che vivono qua a Monaco?"
una risatina nervosa esce dalla bocca di Carletto.
"Mamma, sto parlando di Penelope"Mia madre non fosse seduta sarebbe svenuta, Pascale si sta sventolando la mano in faccia per farsi aria e i ragazzi hanno stappato una bottiglia di bollicine.
Non posso fare a meno di sorridere guardandolo, se tra noi non finisse bene rovineremo tutto, ma non voglio pensare a questo. Voglio pensare al presente, ad adesso.
Spazio autrice
Ed eccoci ragazzi, dopo più di una settimana sono riuscita a pubblicarvi qualcosina. Non sono totalmente convinta ma mi piace. Buon tutto ❤️🦎
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𝐌𝐨𝐧 𝐚𝐦𝐚𝐧𝐭 𝐦𝐨𝐧𝐞́𝐠𝐚𝐬𝐪𝐮𝐞 || 𝐂𝐋
FanfictionPenelope Balocco è una ragazza di 23 anni, studentessa di lingue all'università di Torino e amante dei motori grazie al padre, ex pilota di rally. La sua famiglia e la famiglia Leclerc sono amiche da sempre, talmente tanto che Pen è cresciuta insie...