Davanti a me c'è un esemplare di Pierre Gasly con lo sguardo da cucciolo bastonato che mi fissa.
"Pierre..." ha la guancia un po' gonfia e il labbro spaccato a causa del pugno. Senza dire niente entra. Mi volto verso di lui e rifaccio lo stesso nella direzione opposta per chiudere la porta. Lui si guarda un po' intorno e quando vede che lo sto fissando inizia ad avanzare verso di me. Mi costringe ad indietreggiare. Si ferma e allunga una mano per mettermi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Il suo respiro è affannato e il suo sguardo è così seducente. I suoi occhi azzurri hanno come punto fermo i miei. Riesco a guardarlo solo dal basso, visto la solita differenza dall'altezza. All'improvviso si fionda sulle mia labbra. Le sue mani vagano sul mio collo. Le mie sul suo. Dal centro della stanza mi guida fino davanti al letto e, mantenendo il contatto visivo, adagio la schiena sul materasso. È sopra di me e mi sta continuando a fissare. Si avvicina sempre di più finché non siamo a pochi millimetri l'uno dalle labbra dell'altra. Inizia a lasciare una scia di baci sul mio collo, le sue labbra si appoggiano delicatamente sulla mia clavicola e non riesco a trattenere un gemito di piacere.
Anche se mi piace ciò che sta facendo devo fermarlo.
Gli appoggio una mano sul petto, allontanandolo un po', e lui si ferma. "Ho fatto qualcosa di sbagliato?"
"Nono, è assolutamente perfetto. Ma credo di non essere pronta." Scuoto la testa. Mi fissa negli occhi.
"Va bene. Capisco." sorride, mi dispiace così tanto. Non voglio illuderlo, meglio cercare di dirglielo.
"Pierre...non credo di essere pronta ne ora ne più avanti..." ne mai.
scuote la testa "Avevo intuito. Proviamoci. Non importa come va. Vieni con me questo weekend. Per favore." Sospira, appoggia la testa tra il mio collo e la mia spalla. Mette il braccio sull'altra, non posso che ricambiare l'abbraccio. Le palpebre diventano pesanti e ci addormentiamo.
Apro leggermente gli occhi sentendo movimento sopra di me. Siamo rimasti nello stesso identico modo di come ci siamo addormentati. Pierre è ancora abbracciato a me, con la testa sul mio petto. Sembra un cucciolo d'orso, i suoi capelli sono in disordine, sono così carini. Sembra anche si stia svegliando. Provo a cercare il telefono ma da sdraiata è un po' difficile, quindi cerco di alzare almeno un po' la schiena.
Per pura fortuna quando lo individuo si accende e mostra l'ora: 8:30. Ok. Ho accettato l'invito di Pierre senza sapere neanche a che ora bisognerebbe partire, per fortuna la meta la so. Arabia Saudita. Se non erro Jeddah. Non deve essere tanto distante da qui però. Do una leggera scrollatina al mio compagno di viaggio e gli chiedo in un sussurro "a che ora dovremmo partire?" la mia domanda deve averlo infastidito perché mugola qualcosa e poi mi risponde: "quando vuoi te, anche sto pomeriggio"
"Ok ok" mi mordo il labbro inferiore nervosamente "Ora per favore fammi tornare a dormire" ridacchio mentre afferro il telefono.
Sono inondata da messaggi e chiamate di Arthur e di Alice. Apro whatsapp e i due messaggi sono molto simili.
Ali 🌱
"Corri a vedere su safari o Google cosa trovi se cerchi Charles"Tutur ❤️
"Sei nella merda fino al collo, vai a guardare cosa gira su internet"Con il cuore in gola chiudo l'app e apro l'altra, con i pollici digito lettera per lettera il suo nome, C H A R L E S. Esce subito nei suggeriti Leclerc, la schiaccio e inizio a leggere le notizie principali. Tra un po' non mi cade la mascella, merda merda. Tutti i siti riportano la stessa cosa.
« ieri sera il pilota della Ferrari Charles Leclerc è stato visto lasciare la festa di inizio stagione con una ragazza, che però non sembra essere la Siné. C'è aria di crisi tra il pilota monegasco e la bella fidanzata? »
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𝐌𝐨𝐧 𝐚𝐦𝐚𝐧𝐭 𝐦𝐨𝐧𝐞́𝐠𝐚𝐬𝐪𝐮𝐞 || 𝐂𝐋
FanfictionPenelope Balocco è una ragazza di 23 anni, studentessa di lingue all'università di Torino e amante dei motori grazie al padre, ex pilota di rally. La sua famiglia e la famiglia Leclerc sono amiche da sempre, talmente tanto che Pen è cresciuta insie...