23. chérie ¿?

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"Sai che sei incantevole?" Sussurra Charles osservandomi mentre chiudo gli orecchini, clic, un sorrisetto involontario mi scappa, "i miei complimenti ti fanno ridere?" Si avvicina lentamente, inclino leggermente la testa e lui avvolge abbraccia intorno alla mia vita.

"Sei..." appoggia la testa nell'incavo del mio collo "sono?" "Sei Charles" la sua risata mi avvolge le orecchie, "per fortuna sono io" scuoto la testa ridacchiando "Eri così dolce anche dieci anni fa, ma non con me non sempre per lo meno".

Alza lo sguardo dopo aver scrutato ogni centimetro del mio collo, accarezzandolo, "non sai quanto io mi penta di non aver aperto gli occhi prima Penny, lo sai che da ragazzini si è stupidi" inarco le sopracciglia in un finto broncio.

Ehi! io da ragazzina mi sono completamente innamorata di te quindi non posso dire di essere stata così tanto stupida.

"Io no"

Il suo indice scivola sotto il mio mento, che alza dolcemente, "tu no". Posa velocemente le labbra sulle mie. L'angolo della mia bocca si alza portandosi con se una smorfietta tenera. In quel preciso momento Arthur entra dalla porta del bagno.

"C'è l'hai fatta mio caro Tutur!" alzo le braccia per prenderlo un po' in giro e la sua risposta non tarda ad arrivare "Parla per te. Come andiamo al ristorante? Macchinata unica, vero? Charles? Penny?" Mi volto verso Charles ma il mio migliore amico, nonché il suo fratellino, ha già capito "ok, tiro fuori la mia macchina ma mi raccomando, arrivate in orario!"

"Puoi starne certo"

Lo sento sfrecciare via nel momento in cui mi infilo le scarpe, allaccio accuratamente le stringe, "Charles ci sei?" Mi volto avvertendo i suoi passi dietro di me e rimango stupida. Wow. Nel senso. Wow. Le sue spalle sono avvolte da un dolcevita, leggermente tirato sul petto a causa dei pettorali ben scolpiti, si passa una mano nei capelli sparati all'insù per aggiustarli, ma la parte che preferisco è di sicuro il paio di occhiali che contorna a pieno i suoi occhi verdi.

Mi perderei ad osservarlo per ore.

Inclino lievemente la testa scrutandolo dal basso, con la bocca leggermente aperta, deglutisco "Lo sai che sei incantevole?" Replico le sue parole strappandogli un sorrisetto "mai come te" alzo involontariamente le sopracciglia sentendo le mie guance divampare. Allunga la mano e la afferrò, aiutandomi ad alzarmi. Mi dò la spinta con le ginocchia e atterro davanti a lui, a pochi centimetri.

Mi scrollo distrattamente il vestito dalla polvere e quando riposo lo sguardo su di lui, mi attira a se, avvolgendomi con le braccia. Inalo tutto il suo profumo, mentre cerco di non mangiare i suoi capelli. Vaniglia e Shampoo. La stessa fragranza di undici anni fa. In più però riconosco le note agrumate della colonia di Louis Vitton.

Alzo leggermente lo sguardo per incastrarlo con il suo. Quei maledettissimi ma bellissimi occhi verdi che ogni volta mi fregano.

si avvicina al mio orecchio e sussurra, portando inevitabilmente il mio corpo a tremare "Uhm, qualcuno si accorgerà se arriviamo 5 minuti dopo?" con le dita compie dei piccoli cerchi sulle mie spalle "direi proprio di sì" ridacchio.

"solo 2?" sbuffo divertita e abbozzo un sorriso "sei proprio una persona testarda".

I nostri sguardi sono delle calamite, si attraggono a vicenda e non possono stare più di qualche secondo distanti.

"Tesoro, appartengo a te, solo a te" sorrido spontaneamente come una bimba, azione che si infittisce quando sento le sue labbra appoggiarsi calorosamente sulla mia fronte. "Solo a te" ripete sotto voce, con il mio volto stretto fra le sue mani.

𝐌𝐨𝐧 𝐚𝐦𝐚𝐧𝐭 𝐦𝐨𝐧𝐞́𝐠𝐚𝐬𝐪𝐮𝐞 || 𝐂𝐋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora