NOTA AUTRICE
Non so voi ma quando cercavo di vedere questo capitolo (già pubblicato) non me lo caricava... quindi l'ho copiato. Mi potreste perfavore dire se prima Wattpad ve lo visualizzava? WATTPAD BIRICCHINO-Sveglia principessa!
Era Alex.
Aprii leggermente gli occhi e cercai di abituarmi all'accecante luce di Capitol.
Sarebbe tutto così bello...io e Alex, Capitol in tutto il suo splendore e i suoi meravigliosi colori sgargianti e allegri, che ti fanno stare bene - ovviamente devi farci l'abitudine, soprattutto se vieni dal distretto 12- i pasti abbondanti e prelibati, un miraggio anche per la figlia di due vincitori, le feste, le stanze enormi, mio cugino Tom a cui voglio un mondo di bene... se non fosse che tutto questo è solo la tranquillità prima della tempesta, perchè stiamo andando a morire ed è difficile godersi pienamente Capitol City.Oggi è il giorno delle interviste... e domani nell'arena. Cerco di scacciare quel pensiero opprimente ma invano.
- Dai alzati!
Disse dolcemente Alex per poi lasciarmi un bacio a stampo. Allora mi decisi ad aprire gli occhi definitivamente.
- Hey, buon giorno!
Sorrisi e lui ricambiò.
- Dovresti cominciare a prepararti. Effie sta dando di matta.
- Si ora mi alzo.
-Neanche io voglio che questa giornata finisca...ma se stai tutto il giorno a letto non ti godi l'ultimo giorno di tranquillità!
- 1 nessuno vuole che questo giorno finisca. 2 neanche volendo potrei stare tutto il giorni a letto. 3 tranquillità con i torturatori dove la vedi e ultimo ma non meno importante HO FAME E ORA MI ALZO ALTRIMENTI MUOIO.
- hahahahahaha allora vestiti e raggiungici in cucina.
-Okay.
-Ti amo.
-Anche io.
E detto questo mi lasciò un leggero bacio sulle labbra ed uscì dalla stanza.
Presi l'uniforme e andai in bagno. Sussultai al getto freddo d'acqua e pigiando qualche tasto a caso riuscii a regolare la temperatura dell'acqua a mio piacimento. Finita la doccia profumavo di pesca. Mentre infilavo l'uniforme notai una scatola nera per terra, mi avvicinai e presin mano il biglietto scritto in bella grafia sopra alla scatola.
"Spero che tu non abbia nemmeno pensato di presentarti ai preparatori e al tuo stilista in uniforme! Ma sò anche che hai il tuo stesso carattere di tua madre e che quindi non pensi minimamente al tuo LOOK. Per questo dentro alla scatola ho riposto un vestito che DOVRAI indossare prima di venire a fare colazione.
-Effie"
Mentre lo leggevo sorrisi. Presi la scatola in mano e la aprii delicatamente.
Vi era contenuto un vestito di pizzo sfumato dal bianco all'altezza del seno al grigio scuro verso la vita ed infine fino ad arrivare sopra le gionocchia con un nero intenso.
-È veramente stupendo
Sussurrai a me stessa. Lo indossai e mi legai i capelli in una coda alta, vicino alla scatola vi erano delle scarpe a tacco alto dello stesso nero del vestito, con un fiocco bianco di pizzo.
-Sei veramente stupenda tesoro! Disse Effie quando raggiunsi il tavolo della sala da pranzo.
- Sei carina Ghiandaia. Disse Kristen con un leggero sorriso sulle labbra mentre sorseggiava un po' di cioccolato caldo dalla tazza che aveva in mano.
-Oh...grazie Kristen...
Dissi sorridendo
-Per caso le fiamme ti hanno bruciato l'uniforme? Continuó lei guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Alex.
- Ragazzi d'oggi , impossibili . Commentò Effie.
-Bene. Alex, Kristen vi aspetta Annie nella sua stanza. Willow, Tom, Effie vi accompagnerà dai preparatori.
Finito di fare colazione Effie ci accompagnó dai rispettivi preparatori.
- O tesoro! Era Cassie
Le corsi incontro e la abbracciai.
- Non vi sarete dimenticate di me! Esclmó James con una voce da finto offeso. Tutti scoppiammo in una risata allegra.
- Come potremmo?
Dissi io con il buffo accento di Capitol City.
- Non sarebbe educato da parte nostra caro signor James!
Esclamó Cassie con una voce ancira ancora più falsa della mia.
- Susu! Cominciamo a preparare questa principessina. Fece James con una voce femminile.
- Cara che bel vestito? C'è lo zampino di Effie? Chiese Cassie
- Probabilmente... risposi io
-Sisi, vi darete consigli di bellezza e vi scambierete vestiti più tardi. Era di nuovo James
-Okay okay!
- Cara stenditi lì, sul lettino.
Cominciarono a depilarmi, stendere creme, lozioni e oli di ogni tipo sulla mia pelle. Poi passarono al mio viso. Non so di preciso cosa mi misero perchè dovetti tenere gli occhi chiusi tutto il tempo, certo che la curiosità però era tanta...
Passarono ai capelli, li sentivo tirare, sentivo che spruzzavano prodotti e una terribile puzza di lacca che mi fece arricciare il naso.
-Bellissima noi abbiamo finito... disse James e Cassie cominciò a singhiozzare.
- Oh Cassie... ridacchiai io
Sapevo perchè piangeva, ma non volevo pensarci, altrimenti avrei cominciato ad allagare quell' immensa sala.
- Sai che non c'è niente da ridere vero? Disse James, anche lui aveva gli occhi leggermente lucidi, se per 'leggermente' intendiamo che stava per fare un pozzo...
'che dolci...' pensai tra me e me.
Si stavano preoccupando?
- Sappi, che è stato un vero onore essere i tuoi preparatori...e ... e se non tornerai... noi ci sentiremo immensamente tristi...e... non voglio neanche pensarci! Disse Cassie e si buttò tra le mie braccia.
- Cassie non fare così... sai vero che mi impegnerò e farò di tutto per tornare da voi così mi potrete preparare per la cerimonia dopo gli Hunger Games?
Lo dissi un con un po' di malinconia nella voce, e dopo averlo detto mi morsi il labbro inferiore, sapevo che non era vero, io avrei fatto di tutto per salvare Alex o Tom, di certo non me stessa.
L'avevo promesso però, avevo mentito a troppe persone illudendole che sarei tornata.
Questo sembrò calmare Cassie che tirò un piccolo sospirò.
- Me lo prometti?
Una piccola lacrima scese dal mio volto.
- Te lo prometto.
Altra bugia.
-Ti voglio bene Cassie.
- Anche io piccola, anche io.
Si staccò da me e ricominciò a piangere.
James mi abbracció e mi accarezzò i capelli con la mano.
re -Senti, Wil, ce la puoi fare. Tu sei una tra i tributi più forti. Gli altri ti temono tantissimo, sei figlia della Ghiandaia imitatrice e di due tributi che sopravvissuti a ben due arene. Tu ce la puoi fare.
Mi sussurò con voce calma e un po' mi ricordò mio padre quando ero piccola e facevo un'incubo.
Peccato che questa è la realtà, e alla realtà non si sfugge. In nessun modo.
Scossi la testa come per acconsentire. E si staccó lentamente da me.
- Ora io e Cassie dobbiamo andare... cominciò James
-Non dimenticare che tu sei importante per noi!
Mi salutarono con la mano e io feci lo stesso.
Sono veramente speciali
Pensai.
La porta si aprì ed entrò Jonathan.
- Ciao ragazza di fuoco 2
- Ragazza di fuoco 2? Chiesi mentre col dorso della mano mi asciugavo le lacrime.
- Tua madre era la ragazza di fuoco e ora tu sei la ragazza di fuoco 2.
Sorrisi. Mi guardai la mano ricordandomi che ero truccata, ma non notai nessun segno o sbavatura sul mio dorso. Inarcai le sopracciglia.
- Trucco Waterproof. Cassie deve essersi ricordata dei saluti.
Alzai leggermente gli angoli della bocca.
- Quello sarebbe un sorriso? chiese Jonathan
-Sorriso forzato. Lo corressi io.
Jonathan annuì
-Ho il vestito per te.
Mi porse una scatola. WOW giornata piena di scatole oggi.
Lo misi e andai davanti allo specchio incuriosita.
Rimasi a bocca aperta. No quella non ero io. Quella era solo una mia foto ritoccata.
Il mio viso era leggermente più abbronzato del solito. Gli occhi erano delimitati da una riga di eyeliner ne troppo spessa, ne troppo sottile, dalla riga nera partivano altre righe in verticale rosse, arancioni e gialle, sembrava che la riga avesse preso fuoco, l'ombretto era rosa cipria, quasi invisibile, le guance sfumate di un leggerissimo rosa e le labbra rosse all'esterno fino all'interno dove erano di un carico oro. I capello raccolti in una treccia con alla base una piccola ghiandaia imitatrice. Le unghie di un rosso fuoco con la punta dorata. E il vestito... o il vestito. Era senza spalline, da sotto il seno fino al collo parivano fiamme di stoffa oro, racchiuse in una rete nera che le portava dietro al collo, sotto al seno il vestito era rosso e aderente e la parte anteriore mi copriva di poco le cosce, la parte posteriore era, invece, lunga fino a terra e dal piede cominciava a sfumarsi di oro fino alla punta dello strascico che era nera. Le scarpe erano tacchi alti, décolleté, nere.
- WOW. È semplicemente stupendo Jonathan...
- Sono felice che ti piaccia ma hai dimenticato qualcosa.
Inarcai le sopracciglia guardando la sua figura riflessa nello specchio.
Venne davanti a me e mi attaccò la mia spilla con la ghiandaia imitatrice al lato della spalla.
- Grazie.
-Di niente.
Tornó dietro di me, fissò per un po' la mia figura riflessa allo specchio.
- E sappi che non mi è permesso scommettere. Ma se potessi punterei tutto su di te, Ragazza di Fuoco.
Sorrisi.
- Si è fatto tardi. È ora di andare.
Annui.
Mi girai e abbracciai Jonathan.
Riuscii a sussurrare solo un 'Grazie'.
*******
-Signore e signori benvenuti all' intervista dei settantasettesimi Hunger Games!
Caesar Flickerman. Sarà lì per aiutarmi. È solo un'intervista. Non possono farmi niente. A parte uccidermi.
Continuavo a pensare e ripensare. L'attesa mi stava uccidendo.
Le mie mani erano improvvisamente diventate la cosa più interessante del mondo. Le stavo massacrando.
- Nervosa?
- No, Willow distretto 12.
Risposi senza pensare. Quando mi resi conto dell'emerita cavolata che avevo appena sparato alzai lo sguardo supplicando che fosse mia madre
No.
Incontrai due occhi di un verde particolare, scuro quasi fosse nero.
Era una ragazza.
- Ah-ah-ah c'è sarcasmo nell'aria...
Comunque Catherine Cloel, distretto 7.
- Io mi sono già presentata. Suppongo.
- Si. Sorrise. Non so perchè ma c'era qualcosa in lei che mi tranquillizzava e mi fidavo.
- Rodrik Merrick e Catherine Cloel distretto 7.
- Che palle. Ora devo andare. A dopo ragazza di Fuoco.
-Felici Hunger Games! E possa la fortuna...
- NON essere mai a vostro favore!
-Buona fortuna per l'intervista.
-Grazie.
Sorrise e se na andò col suo compagno.
I numeri passarono in fretta.
- Ragazzi! È stato un verò piacere conoscervi! Candy Asera e Tobias Hudson per il distretto 11!
- Piacere nostro Caesar.
Tornarono dentro.
- Tra poco tocca a noi. Pronta? Era Tom
-Se rispondessi di no cambierebbe qualcosa?
- Purtroppo no.
-Già.
Ci fu silenzio per qualche istante.
- Willow Primrose Rue Mellark e Tom Anyson dal distretto 12!
- Andiamo?
- Andiamo.
(Magari andiamo sarà il nostro 'per sempre'...scusate l'intromissione ma dovevo dirlo per forza...okay mi dileguoooo)
Salimmo delle scale e per poco non inciampai ma Tom prontamente mi prese la mano.
Appena entrammo i capitolini cominciarono ad urlare come pazzi. Mai avessero visto umani...
Caesar Flickerman salutò Tom con un abbraccio e a me baciò la mano.
- Accomodatevi pure.
-Grazie.
Ci sedemmo sulle due poltrone rosse libere.
- Bene ditemi...
Cominciò un lungo discorso con Tom e io mi distrai cercando Jonathan con lo sguardo tra la folla. Lo trovai mi sorrideva.
- Emm... Willow! Come ti sono sembrati i preparatori e lo stilista. Ei il vestito. Sei veramente incantevole!
- emm... si scusi può ripetere?
La folla scoppiò in una fragorosa risata.
-si certo... come ti sono sembrati i preparatori e lo stilista?
- Incredibili. Ho adorato Cassie e James. Non sono solo i miei preparatori ma sono anche miei amici. Grandi amici. E Jonathan è il miglior stilista che possa desiderare. Basta guardare questo vestito per capirlo, non è stupendo?
Le parole uscirono dalla mia bocca così spontaneamente che mi sorpresi pure io.
-Si è veramente stupendo.
- Willow, Tom! Avevate amici e migliori amici nel vostro distretto?
- Si, me stesso. Disse Tom
Tutti scoppiarono a ridere.
- E tu Willow?
Deglutii
-Si, ma è morta.
-E se non ti pesa potresti dirci come?
-Non mi è permesso parlarne.
- Capisci, ci sai dire come si chiamava?
- Si.
Guardai il pubblico.
- Karry Sanders.
Vidi Caesar incupirsi per un secondo.
- Ci dispiace Willow, le persone vanno e vangono.
No. Restano. Se un hovercraft non le uccide restano. Se non vanno agli Hunger Games restano.
Vidi Caesar sorridere. Un sorriso schifosamente falso.
- Bene Willow che ne dici di farci vedere meglio il tuo vestito?
- Certo
Sorrisi. Ma falsamente, anche un cieco riuscirebbe a capire che non era un sorriso vero. Ma a Capitol sono talmente falsi che scommetto che non se ne sono accorti.
Per far vedere il vestito mi sono messa a girare su me stessa e improvvisamente delle piume infuocate hanno cominciato ad uscire dal vestito.
Il vestito prese fuoco e io fui coperta da una nube di piume bianche.
Un 'WOW' generale si levò dal pubblico.
Guardai il mio vestito: mi arrivava al ginocchio ed era ricoperto di piume argentate e bianche. Alzai le braccia e mi sorpresi nel vedere delle lunghe ali, di piume bianche con le punte dorate, vidi i miei capelli lisci sulle spalle.
Guardai orgogliosa il pubblico.
Anche Tom si alzò prese la mia mano e notai che anche il suo abito si era coperto di piume, solo che erano nere con le punte bianche, prese la mia mano e la sollevò in alto, mentre il palco era coperto di piume.
-Willow Primrose Rue Mellark e Tom Anyson dal distretto 12!-
Urlò Caesar.
Ci salutò stringendoci la mano. Rivolsi un ultimo sguardo al pubblico e salutai con la mano.
Ne ero sicura. ABBIAMO FATTO COLPO.
***********
-Siete stati unici, magnifici, bellissimi, fieri, insuperabili! Effie continuava a lodarci assieme agli altri.
Era già l'ora di cenare e buttai giù tutto quello che potevo. Domani si va nell, arena, devo essere in forze. La stessa tattica la addottò anche Tom. E fa bene.
Andai a dormire con la paura nello stomaco. Non riesco a credere che domani andremo nell'arena. E chissà come sarà.
- Notte Principessa.
- Resteresti qui con me?
Alex venì vicino a me. Mi fece appoggiare la testa sul suo petto e prima che Morfeo decise di prendermi tra le sue braccia lo sentì sussurrare
-Sempre.#spaziome
Hey♥
Scusate il ritardo ma per farmi perdonare ho scritto un capitolo mooooltoooo più lungo degli altri.
Mi perdonate???? *fa occhi da cucciolo*
Vi regalo un Peeta o un Finnick se mi perdonate;)
☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆
Okay ora vado. Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Un bacio enorme ad ogniunodi voi♥♥♥♡♡♡
-TheMortalMazeGames
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Hunger Games La principessa di fuoco
FantasíaQuando pensavamo che tutto fosse finito, che Katniss e Peeta avrebbero vissuto felicemente con i loro figli Willow e Rye finché la morte non li avrebbe separati, ci sbagliavamo, Katniss se ne era accorta e con lei anche Willow, sapevano che qualcosa...