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Scrutò rapidamente  la camera, qualche occhiata qua e là senza preoccuparsi dei dettagli che si nascondevano dalla luce soffusa del lucernario che pendeva dal soffitto.
Il protagonista della stanza era un grande letto a baldacchino con di fronte una grossa vetrata che si apriva su una piccola balconata, da quel punto si potevano osservare i campi ghiacciati di quel gelido inverno.
Il cuore le danzava nel petto, le labbra le si aprirono in un sorriso, era contenta di essere lì, era contenta di ricominciare.

"Eccola qua"
Zio Rick irruppe nella stanza con la sua grossa valigia rosa, la poggiò a terra vicino alla porta.
"Allora, come ti sembra?"
Chiese lo zio grattandosi la testa un po' in imbarazzo
"È perfetta, starò benissimo"
Rispose Alice con un sorriso.
"Allora..riposati..è stato un lungo viaggio, buonanotte pulce ti voglio bene"
Disse zio Rick avvicinandosi a sua nipote abbracciandola, era così confortante per lei sentire di nuovo il calore di un abbraccio.
"Buonanotte zio".

Uscì dalla porta socchiudendola.
Da quel piccolo angolo di fessura Alice intravide la figura di Gabriele , stava entrando nella sua camera che si trovava nel lato opposto , proprio davanti alla sua; uno ad uno i suoi riccioli biondi che gli incorniciavano il viso  si spostarono assieme alla testa, si sistemò nervosamente la maglia tirandola verso il basso assicurandosi di avere ogni centimetro di pelle coperto, per un secondo i suoi occhi incrociarono quelli di Alice, i suoi occhi azzurri si sollevarono su di lei,sembravano vetro, non sembravano veri, la pelle era rimasta di quel pallido gelido.
Accennò un sorriso e un saluto con le punte delle dita, lei ricambiò sorridendogli, rientrò in camera, svuoto' la valigia cercando il pigiama e si sistemò sotto le coperte che la ricoprirono di un odore di vaniglia.
Chiuse gli occhi per un istante e cadde in un sonno profondo.

Quella mattina il sole brillava, i raggi passavano attraverso gli angoli di quella grande finestra e si gettarono sulle palpebre di Alice facendoglieli arricciare , era distesa a pancia in su sul letto, apri' gli occhi portandosi le mani al viso per strizzarseli, scostò la coperta su un lato e si mise seduta guardando,questa volta, la camera con più attenzione della sera precedente, sul lato destro della camera c'era un grosso armadio a specchio che rifletteva il letto, a sinistra delle mensole sopra ad una piccola scrivania mentre davanti al letto sempre quella grossa finestra con quel panorama così intimo e Pacifico.
Si alzò in piedi sgranchendosi le ossa, tirò le tende e fece entrare ancora più luce.
Si guardò in uno specchio posizionato vicino alla scrivania ed uscì dalla camera, il pavimento sembrava così freddo ma le pantofole che si era preoccupata di prendere la tenevano al caldo.
Il piano era silenzioso, si guardò attorno cercando di capire se fosse un sogno, si avvicinò alle scale tenendosi al corrimano essendo che non si era ancora svegliata del tutto e voleva evitare di cadere .
Arrivata all'ultimo gradino intravide tre figure sedute in cucina, attraverso' il salotto e sbucò dal portale in legno della cucina.
"Finalmente!buongiorno"
Esclamò zia Rachel alzandosi e legando stretta la sua vestaglia a fiori con una cintura di seta.
"Buongiorno"
Esclamò anche zio Rick avvicinandosi alla credenza pronto per offrire qualcosa da mangiare ad Alice.
Gabriele alzò la mano destra salutandola, sembrava triste e infastidito, era cupo.
" abbiamo della marmellata, del pane, dei biscotti o preferisci una colazione più salata? Perché potrei cucinare delle uova"
" no grazie zio, credo che l'ansia per il nuovo posto mi abbia fatto passare l'appetito"
" è importante far colazione, sai che è il primo pasto della giorn..."
Venne interrotto da sua moglie
"Oh caro, se non ha fame non dobbiamo mica obbligarla"
Disse la zia mettendosi una mano di fianco al viso facendo un occhiolino ad Alice che rispose sorridendo sedendosi su una delle sedie.
"Allora, domani, da come mi ha detto la preside della scuola che frequenta anche Gabriele ,potresti già cominciare, dobbiamo solo andare in segreteria a firmare"
Rachel era così felice di avere Alice lì con lei ed era altrettanto contenta di farle iniziare la nuova scuola.
" hanno un bellissimo indirizzo di pittura"
Aggiunse con un sorriso.
" sono in ritardo"
Quelle parole furono pesanti come una palla di cannone,Gabriele si alzò bruscamente dal tavolo afferrando l'ultimo pezzo di fetta biscottata da un piatto, facendone cadere un po' sulla tovaglia, con la mano destra prese lo zaino da terra e se lo portò alla schiena, salutò Rick e Rachel accennando un misero "ciao", le passo' dietro la schiena e subito dei riccioli di gelo le invasero il collo, aveva un profumo intenso che invase tutti i sensi di Alice , un profumo sottile e molto forte.
Uscì dalla porta senza preoccuparsi di guardarsi le spalle.
Alice si girò verso gli zii un po' confusa e sbigottita
" è successo qualcosa?"
Chiese preoccupata, ricordandosi di quel ragazzo gentile che aveva incontrato la mattina precedente.
"Oh, certe volte è solo un po'... Gabriele"
Rispose Rick, Alice arricciò le labbra e fece un cenno di assenso con la testa.

Era un profumo sottile che perforava come una lama.

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