3. Party

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Il mio respiro iniziò ad appesantirsi come se stessi ingoiando pietre che si impilavano lungo la mia trachea.
"Ei"
Quella ragazza si avvicinò a me, vidi i suoi occhi squadrarmi dall'alto verso il basso, non so onestamente come chiamare questo sguardo.
"Ei"
Risposi con due flebili lettere, speravo con tutta me stessa che quell'ansia così pesante non si sentisse come la sentivo io.
"Maddy"
Allungò il braccio verso di me aspettando una mia reazione che arrivò dopo qualche secondo di esitazione, non perché non volessi presentarmi ma perché avevo paura, di cosa?, non saprei dirvelo.
"Alice"
Finsi un sorriso.
I ragazzi entrarono senza guardarsi dietro per controllare se li stessi seguendo e la cosa mi rattristi' un po' ma d'altronde non potevo essere di certo il centro dell'attenzione e non potevo nemmeno esigerlo.
Così raccolsi quelle poche briciole di coraggio che mi erano rimaste, me le infilai in tasca assieme alle mani fredde ed entrai in casa.
La musica rallentò il tempo, mi pervase tutti e 5 i sensi , era una musica rilassante ma eccitante, lungo i contorni delle pareti di quell'enorme salotto correvano delle strisce led di colore viola e da quelle pendevano strisce brillanti.
Cercai di mantenermi all'interno del gruppo ma piano piano si sciolse e i miei occhi li persero di vista, forse perché ero stanca o forse perché c'era una tale cappa di fumo che si confondeva tutto quanto creando macchie di colore tutte uguali.
Mi ritrovai li, in piedi, in mezzo a sconosciuti che ballavano, bevevano e fumavano, con la coda dell'occhio il mio sguardo passò penetrante come una freccia scagliata ad alta velocità lungo uno spiraglio privo di fumo intravedendo un posto libero su un divano posizionato in centro.
Mi feci spazio tra la gente e riuscii ad aggiudicarmi quei 50 cm di pelle, mi stesi con le gambe ed afferrai il telefono dalla tasca che stava per cadere su quello sporco pavimento colmo di bibite rovesciate.
Scrutai la stanza cercando di non farmi vedere per non sembrare indiscreta, davanti al divano si innalzava una struttura composta da cubi e mensole con incastonata al centro un enorme televisione, di fianco a questa c'erano dei bicchieri impilati e birre semivuote senza tappi e tra me e me avrei immaginato a chi avrebbe pulito tutto quel casino, di certo non poteva essere Maddy, non mi sembrava il personaggio.
C'erano molte persone ubriache e fatte, una coppia attiro' particolarmente la mia attenzione, la ragazza barcollava e si aggrappava al collo del ragazzo cercando di scalare il suo petto per arrivare alla bocca, lui aveva invece le mani sotto al vestito di lei sulla zona del sedere, mi spiaceva vedere una scena del genere, forse per una questione un po' personale, non mi piaceva quel poco rispetto verso l'altra persona.
Accesi lo schermo del telefono e viaggiai un po' su Instagram per cercare di far passare il tempo il più velocemente possibile, chissà se gli altri si sarebbero ricordati di me.
"Eccoti!"
Vidi in lontananza la figura di Josh, aveva il ciuffo tutto spettinato e la felpa trasandata, sporca di chissà quale schifezza, si sedette sul pavimento di fronte a me portandosi la birra che aveva in mano alla bocca; cercava di dirmi qualcosa ma non riusciva a collegare nessun tipo di parola, era visibilmente ubriaco.
"Tutto bene?"
Gli chiesi un po' preoccupata vedendo le sue condizioni.
"I-io credo di m con sentirmi m-m-molto bene"
Cercò di alzarsi appoggiandosi al pavimento per farsi forza ma cadde in avanti verso di me, d'istinto mi alzai afferrandolo per un braccio
"Josh alzati"
Lo presi per il braccio destro cercando di alzarlo, sentivo il suo sudore sulla mia spalla de l'odore della birra che lacerava le mie narici.
Mi guardai intorno cercando qualcuno abbastanza sobrio per rispondermi, fermai una ragazza chiedendole dove fosse il bagno.
"In fondo a destra"
Mi rispose e se ne andò senza nemmeno chiedere come stesse il mio amico.
"Forza, andiamo"
Riuscì finalmente a mettersi in piedi, mi misi sotto alla sua spalla facendogli da appoggio lungo il corridoio fino al bagno, c'era tanta di quella gente da non vedere il fondo, finché apparve una porta sulla destra con la scritta "bathroom " incisa su una tavoletta di ceramica affissa alla porta di legno, ripensai a quelle tavolette che faceva mia madre durante le vacanze natalizie e che aveva premura di togliere quando c'erano ospiti per evitare di romperle.
Tirai giù la maniglia un po' titubante, non sapevo se dall'altro lato ci fosse qualcuno che stava facendo chissà cosa con qualcun altro o non potevo sapere se ci fosse qualcuno intento a vomitare nel bagno ma speravo con tutto il cuore che fosse vuoto perché Josh iniziava a pesare davvero parecchio.
Entrai con gli occhi chiusi aspettandomi qualcuno che mi dicesse "Ei, fuori di qui!" Ma non sentendo nulla li aprii e accompagnai Josh vicino al water facendolo sedere per terra per andare a chiudere a chiave la porta.
"Eccomi, come ti senti?"
Gli chiesi guardandolo negli occhi.
"Non so a-se devo V-vomitare"
Aveva la faccia sudata così mi alzai e cercai un qualsiasi tipo di asciugamano o salvietta, vicino al lavandino trovai degli asciugamani piccoli, di quelli che si usano per asciugarsi le mani che si lasciano agli ospiti; lo presi e lo bagnai sotto l'acqua fredda.
Lo strizzai nel lavandino e andai verso Josh asciugandogli la fronte.
"Allora, non è proprio una fantastica idea bere così tanto"
Gli dissi ridendo tamponandogli la fronte e spostandogli i capelli per non bagnarli ulteriormente
"E invece è coshi divertente"
Mi rispose togliendomi l'asciugamano di mano sorridendomi.
"Vedrai domani mattina quanto ti divertirai piegato sulla tavoletta del tuo bagno"
Non rispose, si limitò a sorridere toccandosi i capelli per spostarseli dagli occhi che nel frattempo erano passati da un azzurro cristallino ad un  rosso fuoco.
"Hai fumato?"
Annui avvicinandosi a me.
"E tu che hai fatto?"
Mi chiese toccandomi i capelli per guardarmi negli occhi
"Io stavo cercando di far passare il tempo"
Risposi allontanandomi, mi sentivo così a disagio ma d'altronde cosa potevo fare?era sia fatto che ubriaco.
"Oh andiamo s-sei un po' noihosa ragazzina"
Si appoggiò con la schiena al muro e continuò a fissarmi
"Può essere ma vorrei solo tornare a casa sinceramente"
Mi guardò chiudendo gli occhi e allungando le labbra in un grande sorriso.
"Hai visto Gabriele?"
Gli chiesi
"Ti interessa?"
Mi chiese riaprendo gli occhi e riavvicinandosi nuovamente a me.
"No, vorrei solo capire quando andremo via"
"Vuoi andare via?"
Mi accarezzò la guancia sinistra con la mano gelida e mi guardò dritta negli occhi
"Basta Josh"
Gli tolsi la mano dal mio viso
"Sono ubriaco, H-hai ragione, Scusami è che sei Così b-bella"
Sbiascico' grattandosi il viso
"Comunque credo sia ubriaco pure lui, so che A-avremmo dovuto aiutharlo a non a-avere nesshuna ricaduta ma lo abbiamo perso di vista"
Mi disse cercando di alzarsi in piedi , ricaduta? Che intendeva dire
"Di cosa stai parlando Josh?"
Sentii dei colpi sulla porta, mi alzai in piedi assieme a lui e ci dirigemmo alla porta uscendo a testa bassa, non volevo che qualcuno pensasse che avessimo fatto qualcosa.

Continuava a martellarmi la testa quella domanda, quale ricaduta?.

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