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Uscii dall'aula insieme a Sofia.
Ero contenta, un po' stranita e confusa ma quei corridoi racchiudevano tutte le mie paure evitando di farle esplodere, in fondo se tutti le avessero conosciute cosa avrebbero pensato di me, cosa avrebbero pensato se avessero saputo che Alice soffriva d'ansia , che Alice non riusciva ad accettare se stessa, che Alice ogni tanto faceva cose che non doveva fare.
"La mensa è dall'altra parte del cortile"
Sofia spazzo' via i miei pensieri
"Oh..si bene ho una fame"
" ti avverto che non si mangia un granché, ma dire che è una merda è esagerato"
Entrammo nel cortile e l'aria mi pettinò i capelli, strinsi una cinghia del mio zaino e continuai a camminare.
Una figura mi sfioro' camminando, alzai gli occhi, Gabriele,accennai un saluto che non ricambiò, forse non mi aveva vista o forse non voleva salutarmi ma la seconda opzione era insensata, non c'era alcun motivo per il quale non avrebbe dovuto salutarmi.
"Lo consoci?"
Mi chiese Sofia prendendomi per la spalla
"I miei zii lo hanno preso in affido dopo la morte della madre"
"È una specie di fratellastro quindi?"
"Non direi"
Risposi con mezzo sorriso.
Arrivammo in mensa e un odore di fritto e zuppa mi pervase le narici che fino ad allora avevano sentito solo odore di aule e aria un po' sporca.
Ci sedemmo ad un tavolo, uno di quei tavoli rotondi con le sedie unite un po' troppo piccole, ma d'altronde Sofia mi aveva avvisata sul cibo quindi di conseguenza l'ambiente non poteva essere tanto meglio.
Una volta presi i posti afferrammo gli ultimi vassoi rimasti e ci dirigemmo ai banconi, c'era una grande varietà di cibo, carne, pasta,verdure.
"Tu cosa prendi?"
Mi chiese Sofia lanciando un occhiata ai vassoi
"Credo...pasta? Sembra buona quella lì col sugo"
"Si credo che prenderò lo stesso"
Il cibo sembrava commestibile alla fine, sembrava quasi appetibile, aveva un buon odore.
Ci sedemmo coi nostri piatti, aprimmo le bustine con dentro le posate e con un po' di paura e deglutendo prendemmo una forchettata di pasta, ci guardammo entrambe negli occhi aspettando una qualsiasi reazione da parte dell'altra .
"Allora?"
Mi chiese Sofia con la bocca piena, mandai giù tutto quanto.
" non è male"
Le risposi prendendo altra pasta
"Si dai, ma io la cucino meglio"
"Oh andiamo Sofia, anche un bambino di 12 anni potrebbe cucinarla meglio"
Dissi ridendo, d'altronde era del cibo preparato in quantità esagerate per sfamare tutte quelle bocche affamate, ogni singolo pezzo di quei carboidrati in delle pentole cosi grandi si sarebbe attaccato formando un pastone.
"Allora, parlami di Alice, vorrei conoscerla meglio"
Mi disse giocherellando con la forchetta
Cosa avrei potuto dirle? Mi sentivo un po' un casino, non avevo un qualcosa di certo nella mia vita, si è vero mi piaceva disegnare ma a nessuno importa di questo, vorrebbero tutti sentire qualcosa di interessante sul mio conto da parte mia ma vi assicuro che non c'era proprio nulla, non avevo nulla da raccontare a me stessa figuriamoci agli altri ma non volevo far scena muta .
"Mi piace dipingere"
L'ho detto, forse era l'unica cosa che avevo da dire.
" allora poi mi farai vedere qualche opera dell'artista, ma più che degli hobby, c'è qualche ragazzo?"
Forse come domanda mi aveva un po' spiazzata, non avevo mai avuto una relazione seria che come cosa alla mia età ci può stare, l'unico rapporto che avevo avuto era stato con un ragazzo delle medie,  mi aspettava tutti i giorni davanti scuola per entrare insieme per mano ma piano piano questa cosa era andata a concludersi, senza un motivo, aveva smesso di presentarsi all'entrata e mi aveva fatto restare male, per quanto una ragazzina delle medie potesse starci male, ma a quel tempo anche le foglie che cadevano dagli alberi mi facevano soffrire.
"Nessuno"
Risposi girando la pasta rimasta.
" Gabriele è davvero  bello, tu non lo sai ma.."
Si interruppe masticando un altro boccone
"Ma credo che chiunque abbia avuto o ha una cotta per Gabriele Allen"
La guardai stortando un po' la testa.
"A me sembra così maleducato e sfacciato"
"Non so, non ho mai avuto la possibilità di parlargli,ma forse con te adesso..."
"Sofia!"
Le diedi un colpo sulla spalla ridendo pensando a quello che aveva appena detto, ok si sarà anche un bel ragazzo ma cazzo ehi, l'educazione a quest'età dovrebbe essere uno dei primi comandamenti "rispetta il prossimo" dicono tutti quanti, eppure quaggiù il prossimo è talmente tanto lontano da noi stessi che non pensiamo nemmeno che possa esistere.
Finimmo tutto il cibo nel piatto e impilammo i vassoi sul tavolo, la 3 ore successive passarono molto in fretta e furono tutte pervase dalle parole che aveva detto Sofia a mensa riguardo Gabriele.

La casa era vuota, dov'erano finititi tutti?
Mi avvicinai al frigorifero e al centro di questo c'era un post-it
"Torniamo presto, siamo andati a fare la spesa"
Ok adesso era tutto più chiaro; salii le scale dirigendomi in camera, ero così stanca che mi sarei addormentata in piedi sulle scale facendo fare alla mia testa qualche rimbalzo per gli scalini ma mi feci forza ed entrai poggiando lo zaino ai piedi del letto.
Mi misi a pancia in su guardando quel soffitto così vuoto, non so se avete mai provato a soffermarvi sulle più piccole cose come il colore di un soffitto, io lo stavo facendo e mi sentivo così bene, una distesa bianca di vernice con dei granuli di cemento che la tenevano raggruppata, la sua più grande preoccupazione era quella di esistere e basta, la mia invece qual'era?.

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