Mi alzai dal letto, era sabato mattina e dalla finestra si poteva intravedere la bella giornata, il sole riscaldava l'aria e l'atmosfera era così delicata e pulita.
Sentivo gli zii che chiacchieravano in corridoio, mi misi seduta e mi stiracchiai la schiena grattandomi poi gli occhi.
Mi alzai in piedi vicino al fianco sinistro del letto, mi avvicinai alla finestra aprendo le tende facendo entrare quell'atmosfera in camera mia.
Mi infilai le pantofole e uscì.
Cercando ancora di aprire gli occhi mi appoggiai al corrimano scendendo le scale, sentendo sempre di più le diverse voci in sala.
"Ben svegliata"
Mi disse zio Rick guardandomi, era visibilmente molto stanco anche lui eppure aveva già acquisito la forza per muovere tutti quei muscoli facciali necessari ad una risata.
Salutai tutti con un sorriso e mi diressi al tavolo sedendomi.
"Caffè?"
Mi chiese zia, annui sorridendo e accennando uno sbadiglio, a me tutta quella forza non era ancora arrivata.
Era sabato e in questa nuova scuola il sabato non si andava, ero contenta, potevo visitare un po' la città , cosa che volevo fare fin dal primo giorno ma non ne avevo avuto la possibilità, forse questa città mi sarebbe piaciuta di più rispetto a quella in cui ero nata, forse l'aria era più pulita, forse le persone erano più simpatiche, forse mi sarei sentita a casa.
"Oggi cosa farai?"
Mi chiese lo zio sorseggiando il suo cappuccino caldo con sopra un ciuffo di latte.
"Avevo intenzione di visitare la città"
"Che bella idea! Potrebbe accompagnarti Gabriele"
Gabriele? Ma se neanche mi salutava o parlava, come avrei potuto apprezzare la città se l'avessi visitata assieme a lui? Come avrei potuto respirare quell'aria se sarebbe stata inquinata da una scia di oscurità.
"Hm certo ma non credo ne abbia voglia"
Afferrai una fetta biscottata bagnandola nel caffè
" cavolate, gli farà bene camminare un po' e poi così potreste anche conoscervi anche meglio"
Disse zia sorridendo.
Ah si, davvero una fortuna.Sentii dei passi in lontananza dalle scale, o mio dio era Gabriele, adesso gli avrebbero chiesto se voleva venire con me a fare un giro, cosa avrei detto io invece? Che imbarazzo.
"Ei"
Salutò tutti quanti con un flebile e secco Ei, mi aveva già scocciata a dire il vero, le persone maleducate non riesco proprio a digerirle.
"È rimasto del caffè?"
Chiese guardando sui fornelli
"Si dovrebbe esserne rimasto un po'"
Disse zio Rick alzandosi per guardare.
Rovesciò il caffè nella tazza e si sedette, aveva una canotta bianca e dei pantaloni della tuta grigi, non so come facesse a stare senza maniche con il freddo che faceva, i capelli gli cadevano sugli occhi, li sposto' con un gesto, sorseggiava il caffè quasi come se non sentisse che scottava, alzò gli occhi e mi guardò ma li riabbassò subito guardando perso il tavolo.
"Allora Gabri, Alice oggi pensava di visitare un po' la città, sai per ambientarsi un po'"
Gabriele alzò di scatto lo sguardo verso Rick quasi da arrabbiato e infastidito
"Oggi non posso"
Rispose secco continuando a bere
"E perché no scusami?"
Chiese zia addentando un biscotto
"Sono in giro con Mat e gli altri"
"Perfetto, puoi portare Alice con voi così conosce anche qualcuno di nuovo"
"Mh"
Annui scocciato finendo il caffè alzandosi mettendo la tazza nel lavandino e scuotendo la testa.
"Io e zio invece pensavamo di sistemare l'orto qua dietro, almeno oggi che ne abbiamo l'occasione"
Sorrisi alzandomi dalla sedia, li salutai e salii le scale andando in camera.
Dio che palle, non ho voglia di essere un peso per tutta la giornata e di certo così non mi godrò la giornata.
Mi sdraiai sul letto riifissando quel soffitto, magari mi sarei divertita o magari mi sarei solo annoiata, di certo sapevo solo che dovevo farmi una doccia, presi i vestiti e andai in bagno, li appoggiai sul mobiletto di fianco al lavandino, mi guardai un po' in torno, mi spogliai infilando la roba in lavatrice chiudendo lo sportello ed entrai in doccia, prima un piede e poi l'altro cercando di abituarmi all'acqua che piano piano si stava riscaldando, rovesciai dello shampoo sulla mano e mi misi le mani tra i capelli massaggiandomi la testa, per un attimo si fermò il tempo.
Le gocce calde correvano lungo tutto il mio corpo, lungo la spina dorsale frammentandosi sul piano e i capelli mi cadevano sul petto, il bagnoschiuma profumava di vaniglia e lo shampoo di cocco, chiusi l'acqua sciacquandomi gli occhi e afferrai l'accappatoio legandomi la cintura attorno alla vita, mi avvicinai al mobiletto coi vestiti puliti quando ad un tratto si apri' la porta, dall'altra parte c'era Gabriele.
"O cazzo"
Dissi stringendomi l accappatoio
"Andiamo principessa, son qui per fare la doccia non per guardar te, veloce che devo lavarmi anche io che tra un po' arrivano i ragazzi"
"Vaffanculo, ma cosa cazzo hai contro di me, non ti ho fatto nulla, son stata carina sin dal primo giorno"
Dissi chiudendomi dentro a quei due metri di tessuto spugna
"Io, voglio, solo, farmi, una , doccia"
Mi rispose mettendo la sua roba sul mobile avvicinandosi a me
"Quindi se per favore potessi vestirti nella tua camera mi faresti un enorme favore"
"Va bene"
Risposi afferrando i miei vestiti e andando verso camera mia.Una volta vestita mi piastrai i capelli e mi misi un velo leggero di trucco, sentii poi tre colpi sulla porta.
"Ci sei?"
Sentii la voce di Gabriele dall'altro lato della porta
"Arrivo"
Afferrai le mie cuffiette, non si sa mai, forse avrei dovuto proteggermi da chiacchiere stupide.
Aprii la porta passando sotto il braccio di Gabriele che era steso sul muro.
"Andiamo"
Lo seguii fino a fuori, ci sedemmo entrambi sul marciapiede ad aspettare che i suoi amici arrivassero in macchina, l'erba si muoveva danzando sotto la melodia e il canto dei soffi d'aria, accarezzai il prato guardando il cielo, presi un respiro e mi voltai verso Gabriele.
"Mi dici perché ce l'hai con me?"
Dissi cercando di aprire una conversazione seria
"Alice io non ho proprio nulla contro di te"
Mi rispose tirando fuori dalla tasca dei pantaloni un pacchetto di Winston blu e un accendino.
"A scuola non mi saluti, in casa ti comporti come se non esistessi, cosa diamine ti avrò fatto"
Non feci nemmeno in tempo a guardarlo che un suono di clacson raggiunse le mie parole.
"Ei stronzo!"
Sentimmo una voce urlare da un pick-up rosso
"Stronzi!"
Gabriele si alzò in piedi andando verso il pick-up salutando i suoi amici con un gesto di mano, lo seguii in fretta cercando di non rimanere indietro.
"Alice, loro sono Met e Josh"
Mi presentò ai suoi amici aprendomi la portiera posteriore facendomi salire.I sedili erano di un marrone tendente al giallo, tra le pieghe c'erano mozziconi di sigaretta e carte di varie schifezze, sui porta bevanda laterali delle portiere c'erano delle birre vuote eccetto una, una era rimasta semipiena e seguiva il movimento del pick-up, speravo solo non si rovesciasse dato che il tappo era finito chissà dove.
Si respirava un odore di tabacco mischiato ai diversi profumi che ognuno dei ragazzi si era spruzzato, di fianco a me era seduto Josh col finestrino aperto che buttava fuori fumo dalla bocca come un treno a vapore.
"Freddo?"
Mi girai verso di lui
"No, sto bene"
Risposi con un tono un po' tremolante, non mi faceva paura ma non volevo essere la rompiscatole che vietava ad un ventenne di consumare la sua dipendenza nonostante avessi un freddo cane e credetemi, faceva davvero freddo.
Mat stava guidando quando girò il pulsante della radio facendo una partire una canzone che si misero tutti a cantare, poggiai la testa sul finestrino guardando le altre macchine sfrecciare sull'asfalto.
Il viaggio continuo' sulle note di quella canzone....
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Il filo blu
RomanceUn filo può tendersi e spezzarsi ma può anche unire e legare due anime. Ognuno dentro di se possiede un filo che lo lega o lo allontana da qualcuno ma comunque ne rimarrà per sempre unito. Questa è la storia del filo che ha cucito la storia di Alice...