Spesso non ci rendiamo conto di come 4 gomme sull'asfalto possano portare i nostri corpi a interfacciarsi con nuovi posti e nuove persone facendoci cambiare le nostre percezioni sul mondo.
Il pick-up si fermò in un parcheggio che fronteggiava un enorme parco, mi misi dritta sul sedile e guardai fuori dal finestrino, la città sembrava grande, sullo sfondo intravedevo alte strutture, appartamenti bellissimi, di quelli moderni con le finestre che non lasciano alcun tipo di privacy, con grandi terrazze colme di fiori esposti.
La portiera si apri' di colpo
"È meglio guardare da fuori non trovi?"
Mat mi apri' lo sportello accompagnandolo da un enorme sorriso, era un bel ragazzo, alto ,moro e con gli occhi scurissimi , quando girò il collo verso il parco intravisi un tatuaggio che correva lungo il collo, rappresentava una rosa.
Scesi contraccambiando il sorriso, il sole mi scaldava la pelle e nonostante il freddo mi sentivo così bene, chiusi gli occhi per un secondo e respirai quell'aria, ho sempre amato Milano, forse si l'aria di cui vi parlavo prima non è paragonabile a quell'aria che si respira in campagna, ma ho sempre amato quel posto, la notte si riempie di luci e il pomeriggio è stracolmo di persone che camminano ,forse senza nemmeno una meta ma lì a Milano non c'era bisogno di averne una.
"Ecco la città'"
Esclamò Gabriele spalancando le braccia quasi come per abbracciare quel posto.
Josh scese per ultimo buttando il mozzicone in un tombino vicino al pick-up.
Mi infilai le mani nella tasche seguendo gli altri che avevano preso già un bel ritmo per incamminarsi verso il centro, guardavo i vari negozi che si avvicinavano pian piano, avevano grandi insegne colorate che la notte si sarebbero illuminate.
"Allora, come ti sembra?"
Mat rallento' il suo passo per affiancarsi a me
"È così grande, voglio dire, la gente come fa a non perdersi"
"La gente si perde eccome"
Mi rispose sorridendo e guardando con gli occhi Gabriele"
"Ei era per caso riferito a me?"
Gabriele si girò solo con la testa per essere in grado di continuare a camminare
"Vedi, questo idiota una sera, tornando dalla discoteca, ubriaco marcio ,si è addormentato vicino ad un cassonetto perché non riusciva più a ritrovare la via di casa"
Disse Mat ridendo e accendendosi una sigaretta
"Vuoi?"
Mi chiese allungandomi il pacchetto, al momento non era ancora una dipendenza che aveva preso possesso di me e non volvevo che ci arrivasse mai
"Non fumo"
Rifiutai con un sorriso
"Voi stronzi non siete nemmeno venuti a cercarmi"
Esclamò Gabriele continuando quel discorso che iniziava a farmi costruire un immagine diversa di Gabriele.
"No esatto, abbiamo preferito farti cercare dalla polizia"
Rispose Josh tirando una pacca sulla spalla di Gabriele.
Continuammo a ridere e scherzare camminando lungo le vie di quell'enorme città, forse un po' mi sentivo a disagio, d'altronde parlavano di cose che non avevo mai vissuto.
Arrivammo in centro, il pomeriggio passò abbastanza in fretta, entrammo dentro svariati negozi e ci fermammo a mangiare qualcosina per continuare il resto della giornata.Il sole calo' presto alle spalle di quell'enorme struttura in centro, il duomo mi aveva sempre affascinata.
"Sta sera danno una festa a casa di Maddy"
Esclamò Josh guardando lo schermo del telefono che si era appena illuminato
E chi era Maddy, quale festa? L'ansia iniziò a pervadere il mio corpo, non ero pronta a questo, non ero pronta a conoscere qualcuno di nuovo in quel modo.
"Io ci andrei"
Si aggiunse Gabriele mettendosi le mani in tasca per coprirle dal freddo essendo che la temperatura iniziava a scendere.
"Ti va?"
Mat si girò verso di me e aspetto' una mia risposta , cosa avrei dovuto dire, era ovvio che la mia unica opzione era quella di dire di sì, non potevo di certo farmi accompagnare a casa e poi farli ritornare a Milano, avevo un sacco di paura però, così presi un bel respiro e annuii.
"Certo, perché no"
Non so se avessero sentito la mia titubanza in quelle poche parole ma speravo con tutto il cuore di no.Mi spiaceva presentarmi ad una festa in quelle condizioni, mi ero messa su due cose al volo tanto per fare un giro in centro, non di certo per andare ad una festa dove non conoscevo nessuno.
La sera era ormai sopra di noi e tornammo al pick-up per dirigerci a questa festa.
"Vedrai che ti divertirai"
Mi rassicurò Mat vedendomi un po' sconfortata
"C-certo"
Risposi un po' dubbiosa.Una nuova canzone ci stava accompagnando ma non cantava nessuno, si sentiva solo il rumore degli pneumatici sull'asfalto e la mano di Mat che cambiava marcia.
Il paesaggio iniziò a svuotarsi da tutti quei grandi palazzi e presero posto degli ampi campi coperti da un ombra di oscurità.
Durò quasi un oretta il viaggio finché Mat non imboccò una via sterrata, un enorme Villa illuminata compari' lungo la strada,iniziai a nascondermi nella mia felpa e le mie gambe iniziarono a tremare.
Si componeva di 5 grandi archi che formavano il grande portico, aveva un enorme prato costituito da una piscina ed era stracolmo di gente che beveva, fumava e ballava.
"Tutto ok?"
Mi chiese Josh guardandomi alzando un sopracciglio un po' confuso.
"Si sono solo un po' stanca"
Mentii, non volevo ne apparire Spaventata e soprattuto non volevo sembrare noiosa.
Il pick-up rallentò difronte ad un enorme cancello che lentamente si iniziò ad aprire davanti a noi.
La macchina si mosse ed entrammo, si fermò in un piccolo piazzale e scendemmo, iniziai a tremare per l'ansia.
Dalle scale della porta d'ingresso scese una ragazza, il rumore dei suoi tacchi rompeva qualsiasi altro rumore, aveva un vestito blu attillato ricoperto da vari lustrini, iniziai a sentirmi davvero tanto a disagio.
"Maddy!"
Gabriele si avvicinò a lei e l'abbraccio', volevo correre via, avrei corso veloce fino a casa, fino a scappare da lì ma non potevo, i miei piedi erano come inchiodati a terra e non potevo muovermi.
Spesso basta poco per sentirsi fuori luogo, spesso molti non lo capiscono e soprannominano ciò come una forma di debolezza o un qualcosa di cui vergognarsi ma forse è molto più complicato di così, certe persone limitano i propri ragionamenti perché andare oltre al limite sarebbe come ammettere quella forma di debolezza.
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Il filo blu
RomanceUn filo può tendersi e spezzarsi ma può anche unire e legare due anime. Ognuno dentro di se possiede un filo che lo lega o lo allontana da qualcuno ma comunque ne rimarrà per sempre unito. Questa è la storia del filo che ha cucito la storia di Alice...