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"Che mi dici Bob?" la voce di Nat risuona nella radio. Cerco di mantenere la concentrazione e di dimenticarmi di tutto quello che è successo in queste ore, ma mi sembra impossibile.
"Abbiamo 12 secondi di ritardo, acceleriamo acceleriamo" sospiro esalando tutta la pesantezza che mi sovrasta il petto.
"Ricevuto statemi dietro!" pronuncio autoritaria aumentando la velocità.
"Bob cosa succede?" chiedo poco dopo sentendo il rumore assordante del radar.
"Blu team avvistati" la voce di Mav interferisce sulla radio. Rabbia e irritazione fanno a lotta nella mia mente. Mi mordo il labbro inferiore cercando di mantenere la calma.
"Cazzo è Maverick" impreco.
"Che accidenti ci fa qui?" chiede Phoenix.
"Sono un bandito" fa lui ovvio "E vi ho intercettati, blu team ora che fate?"
"E' a 20 miglia a sinistra, ore 10, avvicinamento a 700 nodi" chiarisce Bob.
"Fox dimmi tu, cosa vuoi fare?"
"Continuare, siamo vicini" dico "Rimanete sul bersaglio".
Mi volto verso sinistra e vedo l'aereo di Pete che vira in nostra direzione.
"Cazzo"
"Sta virando verso nord" informa Bob.
"Pronti alla salita" mi preparo inspirando e espirando profondamente.
"Blu team, bandito in avvicinamento" il solo suono della sua voce, in questo momento, mi infastidisce ma mi da anche la scarcia di adrenalina giusta per afferrare la manopola e iniziare la salita.
"Inizio salita" il corpo si schiaccia contro il sedile, il respiro si fa sempre più affannato ma la concetrazione è ai massimi livelli.
"Che mi dici Bob?" chiedo quando inzia la fase di discesa "Dov'è Maverick?" mi guardo intorno cercando l'abitacolo.
"E' a 5 miglia, si avvicina veloce".
"Bersaglio in vista" mi informa la mia compagna che mi sta dietro.
"Dov'è il mio laser Bob" domando infastidita.
"E' ceco, è ceco, non funziona non riesco ad agganciare"
"Tempo scaduto" la rabbia mi sovrasta "Sgancio ceco".
Sono sicura. Quando il mirino è puntato perfettamente sul bersaglio, schiaccio il bottone rosso posizionato sulla manopola. Sgancio la bomba sicura che sarebbe andata a centro.
"Sì Fox, colpo a segno!" è l'ultima cosa che sento dalla radio prima di iniziare quella salita infinita che mi avrebbe tolto il respiro.
Sento la forza di gravità schiacciarmi contro il sedile, così potentemente che penso si possa bucare. Non controllo più le mie espressioni facciali,la testa è premuta contro il sedile e sembra sprofondare all'indietro. La vista si fa sempre più appannata mentre gli g a salire.
"Maverick ci ha agganciati con i missili" sento la spia fastidiosa.
"Cazzo siamo morti" impreca la mia maica.
"Fox livella le ali" seguo gli ordini scendendo di quota.
"Rientriamo alla base" ma appena pronuncia queste parole uno stormo di uccelli mi si para davanti iniziando a colpire l'aereo.
"Fox bird-strike, bird-strike"
Le spie di emergenza iniziano a suonare riempiendomi le orecchie.
"Motore sinistro in fiamme" comunico guardando lo schermo "In salita". Cerco di mantenere la calma e il sangue freddo.
Mi alzo un centinaio di piedi rispetto a Maverick e Phoenix.
"Manetta indietro. Taglio carburante motore sinistro" ripeto mentre mi muovo nell'abitacolo "Estintore". Ma anche il motore destro è in avaria ma gira ancora, provo a riavviarlo. Presto sento di averne perso il controllo.
"Fox è in fiamme!" mi comunica Mav sotto di me.
"Manetta avanti" continuo ma l'aereo inizia a precipitare "Accidenti".
"Estintore motore destro"
"Fox lanciati, lanciati" mi incita Pete.
"Non lo controllo" Se non mi lancio, mi schianterò. Il panico si impossessa di me, non riesco ad afferrare la maniglia di espulsione per quanto mi tremino le mani e per la velocità con cui mi sto schiantando a terra.
"Non puoi salvarlo, lanciati" chiudo gli occhi per un istante e solo una cosa mi balena alla mente. La voce di papà che chiede aiuto. Tiro fuori tutta l'adrenalina che ho in corpo, afferro saldamente la maniglia sotto al sedile.
"Espulsione" urlo prima di tirarla verso l'alto, il portellone si apre e vengo catapultata fuori dall'abitacolo.

"Ella" la foce ovattata mi sveglia. Apro lentamente gli occhi cercando di mettere a fuoco quello che mi circonda.
"Ella!" riconosco la voce di Phoenix che è seduta in fianco a me. Sono distesa su un letto, quello dell'infermeria credo. Mi sento distrutta, stanca e ricordo a malapena quello che è successo prima che svenissi.
"Tutto bene?" mi chiede la mia amica sporgendosi verso di me.
"Mh, sì" provo ad alzarmi e Nat si avvicina a me cercando di aiutarmi. "Solo un po' di stanchezza".
"Hai dormito per quattro ore e sei stanca?" ridacchia sedendosi sul bordo del lettino.
"Dov'è Pete?" parlo senza pensare, le parole mi sfuggono. Vorrei non averlo mai chiesto, ma so che in fondo mi importa, vorrei che fosse al mio fianco a tenermi la mano come faceva quando ero piccola e avevo l'influenza. Vorrei che fosse qui per me ma invece non c'è.
"E' uscito poco prima che entrassi io" sospiro sollevata. "Ho sentito lui e Rooster litigare di brutto".
In tutto questo marasma mi sono dimenticata di Bradley, completamente. Probabilmente non è venuto a trovarmi nelle ore precedenti, probabilmente non gliene frega nulla che sono qui.
"Voglio uscire" cerco di alzarmi dal letto ma Nat mi ferma subito.
"Dove credi di andare? I dottori hanno detto che devi stare in osservazione almeno per stanotte" le sue parole mi demoralizzano. Non voglio stare qui, voglio andare a casa per dimenticarmi di questa giornata e anche delle precedenti.
Mi ributto sul letto sbuffando rassegnata. Nat inizia a raccontarmi tutto ciò che è successo senza tralasciare alcun dettaglio finché qualcuno non bussa alla porta.
"Avanti" faccio infastidita sicura che sia un dottore. Invece spunta una testa bionda, Bob.
"Meglio se vi lascio soli" Phoenix mi fa l'occhiolino prima di sgusciare fuori dalla stanza lasciandomi sola con Bob.
"Ehi" si avvicina al letto mentre mi metto a sedere "C-come stai?".
"Bene" sorrido debolmente cercando di non farmi sovrastare dal mal di testa.
"Mi sono spaventato a morte oggi" si siede sulla sedia dove poco prima c'era la mia amica "Pensavo ti schiantassi".
"Purtroppo sono ancora qui" sbatto le mani sulla gambe coperte dal lenzuolo bianco.
"Meno male" sospira lui. Si sta torturando le dita mentre fissa la punta delle sue scarpe.
"Bob" richiamo la sua attenzione "Tu stai bene?". Sembra quasi sorpreso dalla mia domanda, alza la testa lentamente incatenando i suoi occhi al mio volto. Ha gli occhi lucidi, come se volesse scoppiare a piangere.
"Si, ero solo preoccupato" scuote la testa e poi si rimette in piedi "Ella non dovrei dirtelo però-". Viene interrotto da un dottore che fa capolino nella stanza.
"Allora, come andiamo?" domanda iniziando a visitarmi. Bob fa per andarsene ma io voglio ardentemente sapere cosa vuole dirmi.
"Bob" lo rischiamo prima che apra la porta. "Cosa dovevi dirmi?"
"Non importa" abbassa il capo e scompare dalla mia vista

My mission is you//top gun maverickDove le storie prendono vita. Scoprilo ora