capitolo dieci

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<<Scusa tu chi sei?>> mi chiese l'uomo che mi aprì la porta della roulette.

<<Oh lei deve essere suo zio. Stavo cercando Eddie>>

<<Stai cercando mio nipote?>> ripeté incredulo.

<<È in casa?>>

<<In realtà non è neanche tornato da scuola>>

<<Oh, nessuna idea di dove possa essere signor. Munson?>>

<<Prova a vedere al lago, so che lì ci abita un suo amico>>

<<La ringrazio>> dissi sorridendogli per poi rimontare in bici.

– – – – – – –

Pedalai per un altro bel pezzo e seguendo i cartelli stradali riuscì a raggiungere finalmente il lago, ora mi bastava solo trovare lui. Andai a piedi verso la riva e dopo neanche dieci minuti che giravo tra gli alberi notai finalmente la casa, spostai lo sguardo verso la sponda ed ecco che lo vidi: era seduto per terra, appoggiando la schiena ad un tronco, contemplando lo specchio d'acqua davanti a lui mentre fumava l'ennesima sigaretta della giornata.

<<Così tradisci il povero vecchio tavolino nel retro della scuola?>> dissi avvicinandomi.
Al suono della mia voce si voltò con un'espressione da prima spaventata che cambiò subito accorgendosi di me.

<<Che ci fai tu qui?>>

<<Mah, sai com'è sono venuta fin qui in bici avventurandomi in una zona che non conosco minimamente giusto per fare quattro passi>>

<<Non capisco se tu sia ironica o sia seria dato che conoscendoti ne saresti anche capace>> disse ridendo.

<<Ok, mi hai fregato>> risposi altrettanto ironica ritornando però subito seria <<volevo solo parlarti in realtà, rimediare a stamattina>>

<<Non hai niente da rimediare o da scusarti, soprattutto con me>>

<<Si invece, non dovevo lasciarti così, senza spiegazioni>>

<<Stavi male, avevi bisogno di tempo>>

<<Ed è giusto che tu sappia perché, io voglio che tu sappia>> a quelle parole tolse lo sguardo dal lago e lo rivolse di nuovo a me che ero ancora in piede a qualche metro e ci fu qualche secondo di silenzio <<e poi devo darti una cosa>> dissi slegando la bandana dai pantaloni.

<<Dove cavolo l'hai trovata, l'ho cercata ovunque!>> sorrisi e mi avvicinai a lui che subito mi fece spazio in modo che mi potessi anch'io appoggiarmi al tronco e sedermi. Cavolo se mi era mancato.

<<Sarei perso senza>>

<<Intendi la bandana o me?>> scherzai ancora divertita dal modo in cui reagì.

<<Bhe alla fine siete tornate entrambe no?>> rispose invece lui abbastanza serio, sorridendomi.

<<Sai ora vado dalla Kelley>>

<<Kelley? La signora Kelley?>> ripeté come ad essere sicuro di aver sentito bene.

<<Si, la psicologa della scuola>>

<<E come va con lei? Ti aiuta?>>

<<Diciamo che è grazie a lei se ora sono qui a parlare con te>>

<<Wow non avrei mai pensato che in vita mia avrei dovuto ringraziare la signora Kelley>>

<<Penso che l'avrei capito anche da sola, forse ci avrei voluto più tempo, ma ci sarei comunque venuta>>

All I want || Eddie MunsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora