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Stavo tornando a casa con la mia nuova macchina, la Lamborghini Adventador comprata a 344 mila euro, con la musica brasiliana che rombombava in tutta l'auto. Prima di andare a casa decisi di passare da Klarissa, una mia cara amica che lavora in un negozio di Gucci. 

Appena arrivata, scesi dall'auto ed entrai nel negozio che avevo di fronte. Dentro c'erano un paio di persone presi dall'attenzione nel decidere cosa prendere.

«Kylie, che piacere vederti, che ci fai qui?» chiese una voce alla mie spalle, Alexander «Sono venuta a trovare Klarissa prima di andare a casa.» risposi freddamente, dopo tutto quello che è successo ha ancora il corraggio di parlarmi e sorridermi. Girai i tacchi e iniziai ad esplorare il negozio attendendo l'arrivo della mia amica, che arrivò dopo pochi minuti.

«Kylie!» esclamò la ragazza «Dove sei finita in questi giorni, non mi sei venuta a trovare!» continuò facendo il broncio «Scusami, avevo da fare.» risposi esausta dalla stanchezza, la seguì fino alla cassa, dove c'era un bellissimo ragazzo in attesa del pagamento «Neymar, questo è il tuo terzo acquisto in una settimana.» rise la mia amica, il suo nome era così familiare.

«Comunque guarda cosa ho preso.» dissi facendo la misteriosa, e tirai fuori dalla borsa sotto gli occhi di tutti, compreso il ragazzo alla cassa, le chiavi della mia nuova macchina, Klarissa liberò un urlo sorpreso «ODDIO! Ma la tesla dove l'hai lasciata?-» domandò per poi espandersi nel suo vuolto un'espressione spaventata «Non dirmi che...» sapevo già che cosa intendeva, così risi e scossi la testa «No, non l'ho venduta, non lo farei mai.» risposi, il mio sguardo passò al ragazzo, che ora ricordo si chiamava Neymar, appena se ne è accorto sorrise e io non mi restava altro che ricambiare.

«Ci vediamo dopo allora, chiamami appena finisci il turno.» dissi prima di uscire dal negozio rimettendomi gli occhiali, «Bella macchina.» sentì una voce che pian piano mi raggiungeva, così mi voltai per vedere chi fosse, era lui, sorrisi e ringraziai «Sai è la prima volta che vedo una donna tenerci alle macchina, di solito sbattono le portiere, le graffiano e il resto puoi immaginarlo.» disse ridendo leggermente «Lo prenderò come un complimento.» risposi con tono vanitoso, poi tornò serio «Senti, non è che potrei avere il tuo numero?» chiese con timore «Certo, perchè no?» e glielo diedi.  Ci salutammo e ognuno andò per la sua strada.

Una volta arrivati a casa, tolsi i tacchi buttandoli da qualche parte per casa e mi distesi nel letto a pancia sù allargando braccia e piedi con un sorriso stampato in faccia, non riuscivo a togliermi dalla mente la sua immagine ... era così attraente e bello, era qualcosa di unico. 

Mi alzai dal letto e afferrai il mio telefono, cercando su internet chi era, era un claciatore brasiliano e attacante del PSG, ecco chi era... io tifo il Brasile e mi è capitato qualche volta di andare a vedere una partita del Paris Saint-Germain ma non l'ho notato è questa cosa è molto strana.

Mi arrivò un messaggio da un numero sconosciuto, con sguardo confuso lessi il messaggio: "Ehi bellissima, sono Neymar se non ti ricordi... comunque che ne dici di uscire sta sera visto che sono libero?" un sorriso spuntò sulle mie labbre involontariamente, risposi di si e chiedendo l'ora precisa, : "alle 18 va bene? Ti passo a prendere" okay, andava bene e gli mandai l'indirizzo.

Ritornai alla mia posizione iniziale, era così strano... avevo la fila, ma solo lui mi importava, questa cosa non mi era mai successa con nessun ragazzo, neanche con Alexander.

Erano le 17.15 così iniziai a preparmi, non sapevo dove andavamo.. così chiesi ma la risposta era: "è una sorpresa" andai con l'inuito ed esperienza di solito il primo appuntamento è sempre stato elegante, così misi un vestito nero che arrivava fino a metà coscia e con dei tacchi del medesimo colore. I capelli gli lasciai sciolti e lisci, e in tutto questo si erano fatte le sei. Scesi al piano di sotto e guardai la chiave dalla mia macchina prima di posarla con le altre «Mi dispiace, ma adesso non ti uso.» risi tra me e me, sono strana.

Il campanello suonò e andai ad aprire, si rivelò la sua figura con tutta la sua bellezza e eleganza, «Ma come siamo belle sta sera.» affermò con un sorriso «Io sono sempre bella.» scherzai, facendolo ridacchiare «Hai ragione.» .

𝐞𝐮 𝐬𝐢𝐧𝐭𝐨; 𝐧𝐣𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora