Capitolo 9

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Mi svegliai sentendo le carezze della sua mano delicata sulla mia spalla.
Avevo la testa ancora incollata al suo petto e potevo sentire il suo respiro calmo e controllato che mi guidava verso il mio risveglio.
-Buongiorno- sbadigliai pigramente.
-Giorno, bimba-
-Che ore sono?-
-È presto per tornare dalla tua amichetta-
Il tono strafottente mi rovinò dal principio la giornata.
Mi girai dall'altra parte del letto e sbruffai ad alta voce.
-Ehi dai, non fare così. Sei arrabbiata per ieri?-
-Io...no, non per quello-
-Allora vuol dire che ti è piaciuto- rise abbracciandomi da dietro, e io arrossii.
-Dai!- risposi in imbarazzo.
Presi il cuscino e lo colpii sul petto ridendo, ma lui mi afferrò le braccia portandomi sopra di lui, per abbracciarmi.
-Sei bellissima quando ridi-
Rimasi meravigliata dalla sua dolcezza, e mi godetti questo momento di calma, sicuramente momentaneo.
-Facciamo colazione?- chiesi toccandomi la pancia.
-Rimani qui, ti porto qualcosa da mangiare-
Rimasi ancora più stupida da quel comportamento così strano da parte sua, ma rimasi in silenzio.
Dopo non molto arrivò con un vassoio pieno di biscotti, succhi e due cornetti fumanti.
-Dove l'hai trovata tutta questa roba?- esclamai strabuzzando gli occhi.
Rise e poggiò il vassoio sulle mie ginocchia.
-Devi tenerti in forma per stare ai miei ritmi, bambina-
Capii subito dove voleva andare a parare e arrossii.
-Non ti stanchi mai tu, eh?-
-Mai- mi raggiunse di nuovo tra le coperte e mi rubò un bacio sulla guancia.
-Mi accompagni tu a casa?- chiesi mangiando quel buonissimo cornetto alla crema, che ancora fumava.
-Non penso che te ne devi andare a piedi, no?-
-Non si sa mai, conoscendoti-
-Tu non mi conosci, Nicole, non sai niente di me-
Il cambiamento di tono da un momento all'altro non mi stupì, ma mi pentii amaramente di aver toccato un tasto dolente.
-Mi...mi dispiace, Arturo-
Respirò a fondo prima di ricominciare a parlare, e sembrò molto più calmo di qualche secondo prima.
-Vuoi farti una doccia?- mi chiese guardandomi dritto negli occhi.
Annuii finendo di mangiare il mio cornetto, e bevvi un po' di succo d'arancia.
-Si, grazie-
Mi afferrò per la mano e mi fece alzare dal suo letto e lo seguii fino ad una stanza che molto probabilmente era il bagno.
Prima di spogliarmi del tutto aspettai che uscisse e mi lasciasse sola, ma restò appoggiato alla porta a braccia conserte.
-Ho voglia di venire lì sotto con te, sai?- si avvicinò sorridendo.
-Cosa? Dai...no-
-Ricordi il patto, dolcezza? Devi soddisfare ogni mio volere- afferrò il lembo della mia maglietta e lo strinse fra le sue dita, mentre appoggiava la sua fronte sulla mia.
-Io...mi vergogno, non ce la faccio-
-Hai un corpo da favola, ora levati questa roba di dosso-
Sbruffai, ma provocai solo la sua risata, e tolsi i vestiti con cui avevo dormito la notte.
-Non penso di poter aspettare ancora, piccola-
Accarezzò i miei fianchi e mi spinse dolcemente verso il box doccia enorme del bagno.
Cercai di coprirmi il più possibile con le mani mentre apriva l'acqua calda, ma quando rivolse di nuovo l'attenzione verso di me portò le mie braccia lungo i fianchi.
Mi osservò a lungo facendomi sentire davvero in imbarazzo, finchè non tossii apposta per fargli alzare lo sguardo.
-Che ti prende?-
-Non guardarmi così..-
-Così come?- scherzò.
Si bagnò i capelli corti, ai lati rasati, facendo sì che alcune gocce d'acqua scendessero sui suoi pettorali scolpiti.
-Come se fossi...-
-Fottutamente sexy?- mi interruppe.
Arrossii e lasciai che mi massaggiasse le braccia per bagnare il mio corpo.
-Girati- ordinò, e non esitai a farlo.
Sentii il rumore del contenitore del bagnoschiuma tra le sue mani e un attimo dopo le sue mani massaggiarmi la schiena con la lozione.
Le sue dita disegnavano cerchi irregolari sulle mia scapole, tanto da sembrare un massaggio rilassante.
D'un tratto si bloccò, e sentii un gemito uscire dalla sua bocca; feci per girarmi ma mi bloccò col suo braccio tatuato.
-Cazzo piccola, quei segni sono così eccitanti-
Capii subito che si stava riferendo ai segni della sua mani che mi aveva lasciato sul fondoschiena la sera prima, ma ogni mio tentativo di girarmi fu inutile.
-Basta con la doccia- uscii coprendosi la vita con un asciugamano -asciugati e vieni in camera-

arturo vidal || your love is my drugDove le storie prendono vita. Scoprilo ora