Capitolo 11

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-E cosa?- continuai io divertita.
-E...non stavamo parlando di te e Arturo?-
Scoppiammo a ridere insieme e continuammo a stuzzicarci a vicenda per tutta la mattina, fino a quando non arrivò l'ora di pranzo.
Apparecchiai velocemente la tavola per non lasciar stancare sempre la mia amica: ero una frana in cucina, e quando decidemmo di andare a vivere insieme facemmo un patto, nel quale sono stati accordati i nostri "impegni" per la convivenza. Lei avrebbe cucinato, io mi sarei occupata della pulizia e dell'ordine della casa.
-Pasta al sugo va bene?-
-E me lo chiedi anche, mi farai diventare obesa, Roby-
-Faresti bene a mettere su qualche chilo, si sa che quando una ragazza si fidanza tende ad ingrassare-
-Ma non sono fidanzata con Arturo!- sbottai arrossendo, ma Roberta sembrava convinta di quello che diceva.
Mise i piatti pieni in tavola e si sedette di fronte a me come era solita fare.
-Ma lo sarete presto, spero per voi-
-D'accordo cupido, d'accordo... Mentre tu e Claudio siete... Beh, già fidanzati?-
-Oh, no- sorrise nervosa -ma mi interessa davvero un sacco. Stasera verrà da noi a cena, te l'ho detto?-
-Ehm...no- buttai in bocca un bel po' di pasta masticando lentamente.
-Oh beh, giusto, non sei stata qui. Ma non sarà niente di complicato, anzi, ordineremo una pizza. Perché non fai venire anche Arturo?-
Ingoiai a fatica il boccone, colta di sorpresa.
-Arturo?-
-Terra chiama Nicole! Il tuo futuro ragazzo!- mi sventolò una mano davanti a viso ridendo.
-Penso che gli farò un messaggio dopo pranzo-
Annuì finendo di mangiare la sua pasta e gettò delicatamente il piatto nel lavandino; seguii le sue stesse azioni dopo pochi minuti, e l'aiutai a pulire la cucina.
-Cosa facciamo ora?- chiesi con noncuranza lavando i piatti sporchi nel lavandino, mentre lei sistemava le pentole già asciutte sugli scaffali.
-Potremmo vedere uno dei tanti programmi idioti che fanno in TV, no? Come i vecchi tempi...-
Sorrisi a quelle parole, ricordando i pomeriggi interi che passavamo vedendo la TV e ad ingozzarci di schifezze sul divano.
Non abitavamo insieme, ma era come se Roberta vivesse da me, per tutto il tempo che passava a casa mia. Ovviamente non mi ero mai lamentata della sua presenza, anzi: avevo sempre desiderato un fratello o una sorella con cui passare il tempo durante gli inverni freddi, con la pioggia che batte forte sulla finestra e una cioccolata calda sotto il naso, ma sfortunatamente ero figlia unica.
-Sarebbe fantastico- sussurrai col sorriso stampato in volto.
-Vado ad accendere la TV, ti aspetto in sala- mi avvisò e scappò nell'altra stanza senza darmi il tempo di ribattere.
Finii di asciugare l'ultimo piatto rimettendolo al suo posto tra gli scaffali alti, e dopo aver controllato che la cucina fosse ordinata raggiunsi la mia migliore amica sul divano.
-Hai già trovato un programma da vedere?-
-16 anni e incinta?-
-Fai sul serio! Mi mettono sempre ansia quei programmi!- mi lamentai.
-Ma sono carini! Poi non si fa nessun programma stupido per ora, quindi vedremo questo-
Accettai divertita dalla sua espressione, che era un misto tra emozionata e ansiosa, e buttai la testa all'indietro rilassando i muscoli.
La morbidezza del divano mi riportò subito all'altra notte, nel letto di Arturo.
Scossi la testa cercando di levare quel pensiero dalla testa, e quasi istintivamente presi il bigliettino su cui era scritto il suo numero.
Lo lessi più volte cercando di impararlo a memoria, ma non sapevo neanche io perché lo stavo facendo.
La sua scrittura disordinata mi ricordava tanto il suo carattere, così strano da considerarlo quasi bipolare.
Da una parte volevo solo passare una serata con la mia amica e il suo nuovo compagno, senza passare il tempo tra le provocazioni e battutine di Arturo, ma dall'altra pensai che mi sarei sentita solo il terzo incomodo, quindi l'alternativa di avere qualcuno al mio fianco era la migliore.
Roberta era già al settimo cielo per la serata che l'attendeva, si poteva già scorgere nei suoi occhi quel luccichio tipico di chi è veramente contento, e non volevo deluderla passando la serata chiusa in camera da sola.
Feci un respiro profondo e salvai il numero di Arturo in rubrica, dando un veloce sguardo alla TV.
Mi ricordò subito tutte le volte in cui mia madre mi diceva di non fare sesso prima del matrimonio, per evitare certi inconvenienti; cosa avrebbe detto se forte venuta a sapere del patto di sesso che avevo stretto con uno spacciatore?
Di sicuro mi avrebbe mandato in convento.
Cliccai sull'icona dei messaggi e selezionai il numero di Arturo.
"Stasera ordiniamo la pizza a casa, verrà anche un amico di Roberta, sei dei nostri?"
Non ci volle molto prima che mi rispondesse, e quello che lessi non mi stupì per niente.
"Sarà divertente"

arturo vidal || your love is my drugDove le storie prendono vita. Scoprilo ora