Simone viene svegliato da Pinolo che tira la coperta facendola scivolare giù dal letto.
Lo vede strano; sembra agitato e lui si chiede perché. Poi alzando gli occhi nota una luce proveniente dal corridoio e realizza che Manuel dev'essersi svegliato, ragion per cui Pino ha svegliato lui.
Gli basta raggiungere il divano per trovarlo lì, seduto, con una coperta sulle spalle, a stropicciarsi gli occhi.
«Ti ho svegliato?» gli domanda, non appena lo vede, allarmato.
«No, tranquillo, è stato Pino.»
Si siede al suo fianco delicatamente.
«Perché non dormi?» chiede, piano, un po' perché sono le quattro del mattino, un po' perché non sa se Manuel abbia voglia di condividere con lui i pensieri che lo tengono sveglio.Manuel sospira leggermente, poggia il viso sulle mani, poggiando i gomiti sulle ginocchia e poi si volta un attimo per guardarlo.
«Non... non lo so... è una storia lunga. Credo.»
«Non voglio saperlo, ma sono qui se vuoi dirmelo.» precisa allora Simone.
Il cuore di Manuel si riempie di gratitudine, perché qualcuno disposto ad ascoltarlo nel cuore della notte non l'aveva mai incontrato. L'unica e sola persona che ha voluto farsi volontariamente carico del suo dolore è sempre stata sua madre.
«Ieri ho parlato con Felici.» dice allora, poggiandosi allo schienale del divano.
Simone aggrotta la fronte ma tace.
«Non... vabbè... praticamente m'ha detto che devo fa' delle ore in sala operatoria e che la professoressa Volpe me vuole caccia' quindi devo rigare dritto, in sostanza.» spiega Manuel, sprofondando sotto la coperta.
La curiosità di Simone cresce.
«Perché mai dovrebbe cacciarti? Cioè...» mormora, guardandolo.
«Lei c'ha un figlio.» dice Manuel, e per qualche ragione, Simone capisce che la questione ha radici abbastanza profonde.
Decide di poggiarsi con la schiena accanto a lui e Manuel, come fosse un riflesso, gli porge un lembo della coperta.
«Ce l'hai presente Alessandro Carli? Forse 'o conosci, ha finito pure 'a specializzazione, sta al reparto di oncologia.»
Simone sa chi è questo ragazzo, ma l'ha sempre e solo visto di sfuggita, non ha mai avuto occasione di parlargli.
«Ce l'ho presente ma non lo conosco. Che c'entra con te?» domanda allora.
«È lui il figlio della Volpe.» sono le parole successive di Manuel che lasciano Simone piuttosto turbato.
Decide di non aggiungere altro, ma aspettare che sia l'altro a proseguire.
«Noi ci siamo conosciuti quando eravamo tipo al quinto anno? Non me ricordo con precisione...» inizia a sussurrare Manuel.
«Io non pensavo... non pensavo di essere attratto dai ragazzi, cioè... non so a te com'è stato ma io ce stavo a perdere la testa co' 'sta storia della bisessualità.»
Simone inizia a sentire un fastidio tra stomaco e cuore.
«Se vuoi possiamo tornare a dormire e fare finta di niente.» gli offre, e ciò che riceve in risposta gli fa tremare un cuore già di per sé ammaccato.
«Co' te non voglio fa' finta di niente.»
«Va bene.»
«Lui a me non ce pensava proprio. Manco sapeva che esistevo.» ridacchia Manuel, triste.
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Casualties
Fanfiction«Hai sempre detto di non poter fare niente per il mio cuore, ma poi l'hai fatto innamorare.»