Sono passate dodici ore da quando Manuel e Simone hanno detto sì, da quando sono, per legge, i signori Ferro Balestra, da quando Manuel ha costretto Simone a mangiare una fetta di torta decisamente troppo grande.
Sono passate più di dodici ore da quando Manuel ha messo piede nella stanza di Simone e questi si chiede quando quello che è ormai suo marito abbia intenzione di tornare a casa, dato che è ormai sera.
Manuel però ha richiesto due giorni di ferie proprio con l'obiettivo di restare a dormire con lui quella notte, svegliarsi con lui la mattina, rendere quell'esperienza il più vicino possibile alla prima notte di nozze ed è per questo che quando Simone esprime le sue perplessità gli sorride compiaciuto.
È seduto a gambe incrociate ai piedi del letto del marito, senza scarpe, mentre l'altro mangia la sua cena.
«Io dormo co' te stasera, mica te puoi libera' de tuo marito così oh! La prima notte da sposati! Ma che scherzi!» afferma, ammiccando in modo ridicolo.
Simone ride, si guarda la mano sinistra con la coda dell'occhio e «vieni qua.» sussurra, con la voce pregna di felicità.
Si sposta un po' facendo attenzione al piatto ormai vuoto e sospira quando Manuel si posiziona proprio accanto a lui, portando un braccio attorno al suo busto e la fronte a colpire leggermente la sua testa, mischiando i loro ricci.
«Ti piace la neve, giusto?» mormora dopo un po' il più grande.
«Sì, perché?»
«E ti piace la Francia?»
«Sì, Manu, ma che so' 'ste domande?» ridacchia Simone.«Pensavo al viaggio di nozze... sulla neve, in Francia, io, te, Pinolo, te piace?» spiega Manuel, con aria sognante.
«Pensavo mi proponessi il Messico, per un attimo ho temuto di dover divorziare.» scherza l'altro.
«Oh!»
«Okay okay... d'accord, mon coeur.» sorride Simone, lasciandogli un bacio sulla guancia.A Manuel trema ogni cosa, «tu... tu parli francese?» domanda, sconvolto.
Il minore arrossisce, annuisce, sembra diventare piccolo ai suoi occhi.
«Mo' te mangio de baci.» gli comunica allora Manuel, prima di abbracciarlo, praticamente stritolandolo, spingendosi su di lui e facendolo cadere sul materasso all'indietro.
«Che ti ridi?» domanda poi, dato che Simone non pare voler smettere di ridere.
«Sono felice.»
«Anche io, perché ti amo e ti posso abbracciare.»Poi a Manuel viene in mente una cosa e per un istante si rabbuia ma di sottecchi guarda la sua mano sinistra e la vede vicina a quella di Simone. C'è una fascia brillante che gli ricorda che può essere anche triste ora, ci sarà qualcuno che si prenderà cura di quella tristezza.
«Lo sai... mo' ti racconto 'na cosa.» dice, sistemandosi meglio alla sinistra di Simone, coprendo entrambi con la coperta e poggiando la testa sulla sua spalla.
«Tua mamma stava sempre co' Jacopo. Me la ricordo, soprattutto di notte, non lo lasciava mai.»
Prende la mano sinistra di Simone ed inizia a giocherellare con le sue dita facendolo ridacchiare perché al minore è chiaro che lo stia facendo soltanto perché gli piace vedere le loro fedi insieme, poi continua.
«Una notte però era dovuta veni' a casa da te... 'sto famoso fratello.» scherza, con lo sguardo perso a fissare le loro dita intrecciate.
«E io me ne stavo nel mio letto come sempre, pe' fatti miei, fin quando lui... lui non me chiese se potevamo dormire insieme, perché c'aveva un po' paura.»
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Casualties
Fanfiction«Hai sempre detto di non poter fare niente per il mio cuore, ma poi l'hai fatto innamorare.»