Diciott'anni dopo.
Era un giorno di festa, la città era in visibilio per il compleanno del principe e per la grande festa, di cui chiunque aveva ricevuto l'invito. I domestici erano indaffarati, pulivano e organizzavano il ballo di quella sera.
Il patio in giardino era già stato allestito, i tavoli erano stati disposti ai lati e tovaglie bianche erano state sistemate sui piani. Mancavano ancora tante cose, nonostante ci volessero almeno tre ore prima che gli invitati facessero il loro ingresso.
«Non mi voglio pettinare!»
Una bambina, in sottoveste di cotone leggero, correva a piedi scalzi sul prato mentre brandiva un pettine. I capelli lunghi e neri andavano in tutte le direzioni, alcune ciocche le finivano davanti agli occhi, che con il palmo della mano cercava di scostare.
«Talia torna subito qui, smettila di correre»
La bambina riprese la sua corsa, ma prima che potesse accorgersene finì contro le gambe di qualcuno. Alzò lo sguardo sul viso della donna e un sorriso brillante - come quello del suo papà - comparve tra le sue guance.
«Nonna!»
Euphemia prese in braccio la bambina e le scoccò un bacio sulla guancia paffutella.
«Ciao Mia» Lily sorrise, salutando la donna, e liberandola dalle grinfie di Talia che - per timore di essere presa - abbracciava forte la nonna. «Monty?»
«Credo sia già entrato a salutare, era piuttosto stanco dopo il viaggio»
Lily ricordava ancora con tenerezza il primo incontro con i sovrani. A differenza di quanto tutti si fossero aspettati, il re e la regina avevano vissuto nascosti nel castello in attesa di poter smascherare Tom Riddle. Erano amati da tutto il popolo e - come adorava vantarsi la donna - avevano più spie e persone fedeli di quanti il traditore potesse immaginare, perciò non avevano mai lasciato la fortezza, inscenando solo la loro partenza. La nave era poi affondata e di loro non si erano avute più notizie.
Il viso di Euphemia rigato dalle lacrime era ancora vivido nella mente di Lily, mentre mormorava scuse e suppliche a James affinché li perdonasse. La loro intenzione non era mai stata quella di sparire, piuttosto rimanere nell'ombra quel poco tempo necessario per incastrare Tom Riddle. Eppure il dolore non può essere preventivato, non si può sapere come arriverà e come si reagirà, e prima che Euphemia e Fleamont fossero potuti venire allo scoperto per rincuorare James, la maledizione era stata scagliata, rendendo anche loro parte inattiva del palazzo.
Ma dopo tutti quegli anni, Lily conservava intatta la felicità che era scoppiata in James; certa che sarebbe stato il suo ricordo speciale nei momenti di tristezza.
La bambina prese a divincolarsi con forza tra le braccia della madre, finendo così per scendere e riprendere la sua corsa infinita per non essere pettinata; eppure fu bloccata dopo poco più di un metro.
«Chi ha perso una bambina?» Domandò Sirius mentre la manteneva sottosopra per una caviglia. «E perché non indossa quello splendido vestito che ha insistito per farsi cucire da Mary?»
«Ma fa caldo!»
«Certo che fa caldo, tesoro, è il trentuno di luglio», rispose Alice attraversando il patio con un cesto di decorazioni tra le braccia. «Ma non per questo dovresti correre di qua e di là in sottoveste»
«Mamma!» Un altro bambino, poco più grande di Talia, vestito per metà correva verso Lily e le abbracciava le gambe. «Dudley ha detto che sembro stupido con la camicia» Si lagnò mentre la sorella veniva rimessa dritta e poggiata a terra per avvicinarsi.
Talia si passò ancora le mani sul viso, sotto lo sguardo divertito della nonna e della madre, e sbuffò. «E tu digli che zio Sirius gli farà uscire la coda da maialino se non la finisce»
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La Bella e la Bestia
FanfictionJily Retelling! Lily ama vivere, imparare cose nuove e adora stupirsi; in quel villaggio, purtroppo, le possibilità sono limitate. Tra una presentazione di un buon partito da sposare e l'altra, però, si chiede quando comincerà a meravigliarsi di nuo...