Amy POV
Ero nel mio letto mentre mi rigiravo nelle coperte.
Avevo un mal di testa incredibile e non avevo neanche una minima idea di cosa lo avesse provocato.
Mi voltai verso la parete della mia camera.
Vidi il calendario e mi ricordai di dover buttare la spazzatura.
Non avevo alcuna voglia di alzarmi ma il bidone della plastica era pieno fino all'orlo e se avessi aspettato un'altra settimana mi sarei ritrovata sommersa dalla spazzatura.
Vivevo in quell'appartamento da ormai una settimana ma non mi ero ancora ambientata del tutto.
Era comprensibile, avevo cambiato totalmente ambiente.
Però mi trovavo bene.
Dover cambiare completamente abitudini non era stato semplice ma ero riuscita a cavarmela autonomamente.Alla fine mi decisi ad alzarmi.
Indossavo una maglietta dei Nirvana e un pantalone rosso e nero a quadri.
Avevo un'espressione sconvolta e non ero presentabile, però non avevo la minima intenzione di cambiarmi.
" Devo solo buttare la spazzatura" pensai.
Presi il sacchetto e aprii la porta.
Trovai sul pianerottolo Millie e Louis.
" Ottimo" pensai.
Assunsi un colore simile a quello dei miei pantaloni.
La cosa che mi sconvolse maggiormente era che loro erano insieme a quell'ora.
In quel momento ripensai a un sospetto che avevo da giorni ormai.
Forse era un pensiero folle, ma avevo le mie ragioni.
Sembravano parecchio intimi.
Più di quanto lo potessero essere due amici.
Era evidente che tra loro ci fosse qualcosa.
Dentro di me già lo sospettavo ma realizzarlo in quel modo non fu bello.
" Scusate l'interruzione" dissi imbarazzata.
Li sorpassai e scesi il più velocemente possibile le scale.
Non stavo per nulla bene e non volevo rimanere fuori un secondo in più del necessario.
Gettai il sacchetto nel bidone e tornai di sopra.
Millie era sparita ma sul pianerottolo trovai Louis.
" Che cosa ci fai ancora qui?" Chiesi.
" Volevo parlarti"
" Di cosa?" Chiesi andando verso la porta d'ingresso.
" No aspetta" disse afferrandomi il braccio.
" Tu...quello che hai visto prima...non si tratta di ciò che pensi"
" Va bene Louis, non devi darmi alcuna spiegazione"
" Io... seriamente...non è quello che sembra"
" Te l'ho già detto, non importa, insomma...noi non stiamo insieme, non so nemmeno se siamo amici, non devi darmi alcun tipo di motivazione. Ora se non ti dispiace io devo andare, ci vediamo domani"
Lui rimase immobile.
Lasciò lentamente il mio avambraccio e io entrai in casa.
Mi sdraiai di nuovo e misi le mie amate cuffiette.
Feci partire alcune canzoni dall'album Folklore e rimasi lì a fissare il muro della mia camera.
Mentre ascoltavo le canzoni delle lacrime scendevano da sole lungo le mie guance.
Tutto accadde e io quasi non me ne accorsi.
Stavo male sia a livello fisico che a livello emotivo.
Non sapevo perché mi importasse così tanto di Louis.
Insomma, ci conoscevamo da appena una settimana.
Non ci potevamo nemmeno considerare amici.
Però quella notizia mi aveva sconvolto.
Nonostante io già immaginassi che Louis e Millie stessero insieme avere la prova materiale davanti agli occhi fu traumatico.
Iniziai a singhiozzare rumorosamente.
Pregai mentalmente che le pareti fossero abbastanza spesse da impedire che lui sentisse tutto.
Piansi come non avevo mai veramente pianto nella mia vita.
Sfogai tutte le emozioni represse in tutti quegli anni di pura sofferenza e dolore che non avevo avuto modo di sfogare e che si erano accumulati raggiungendo il limite.
Dopo essermi sfogata mi tolsi le cuffiette e mi addormentai.
La mattina seguente mi svegliai fortunatamente senza il mal di testa lancinante della sera precendente.
Però non avevo comunque voglia di alzarmi.
Abbandonai a malincuore il mio caldo e comodo letto e mi preparai.
Presi una delle mie borse di tela e ci mia dentro il copione, le chiavi di casa, un libro, il telefono e il portafoglio.
Uscii e chiusi la porta a chiave.
Appena mi voltai lo vidi.
Sembrava quasi che mi stesse perseguitando.
Ogni volta che uscivo di casa ero destinata ad incontrarlo.
Non ero dell'umore adatto per affrontare una conversazione con lui e non avevo nemmeno voglia di parlare della sera precendente.
Lo superai e scesi le scale.
Camminai fino al set con la testa bassa cercando di non farmi riconoscere da nessuno.
Fortunatamente riuscii almeno in quello.
Appena entrai trovai Millie.
Pensai seriamente di avere una maledizione e che fossi destinata ad incontrare entrambi ovunque andassi.
" Buongiorno" mi disse raggiante come al solito.
" Ciao" dissi con una voce che sembrava provenire dall'oltretomba.
" Se tutto questo è dovuto a ieri sera posso dirti che non è seriamente come pensi"
" Rifila le tue scuse a qualcun altro" dissi andando verso quello che era il vero e proprio set.
Mi sedetti sulla mia sedia e ripassai le battute che avevo più o meno imparato.
Quelle della parte che avremmo dovuto registrare quel giorno le sapevo perfettamente.
Le ripetei ad alta voce cercando di dare la giusta intonazione.
Mentre stavo ripetendo ad alta voce arrivò uno dei tecnici del suono che mi ascolto'.
" Sta tranquilla, le sai perfettamente"
" Grazie"
Con quel ragazzo in particolare avevo parlato molto nell'ultima settimana.
Avevo scoperto quanto la sua compagnia fosse piacevole e soprattutto quanto potesse essere un ottimo ascoltatore.
In quel momento ebbi un'idea parecchio strana e parlai senza prima riflettere.
" Jacob" lo chiamai.
" Si?"
" Ti andrebbe di uscire insieme?" Gli chiesi.
" Tu vorresti uscire con me?"
" Si"
" Tu, Amy Black, attrice vorresti uscire con me, Jacob, tecnico del suono?"
" Non ci vedo alcun problema, insomma, in quest'ultima settimana abbiamo avuto modo di parlare e mi sono trovata molto bene con te. Era solo una proposta, non sei obbligato ad accettare"
" Aspetta, non hai capito cosa volevo dire. Intendevo dire che non avrei mai immaginato che tu volessi uscire con perché non pensavo di essere alla tua altezza. Io in realtà avevo già intenzione di chiedertelo però non ho avuto il coraggio"
" Quindi suppongo sia un si?"
" Assolutamente si, però ti prego, lasciami occupare di tutto"
" Non devi farlo"
" Io voglio farlo, ti prego, permettimi almeno di fare questo"
" Se insisti"
" Sei libera sabato sera?"
" Assolutamente si"
" Bene, vengo a prenderti per le sette"
" Andata"
Quando mi voltai vidi Louis guardarmi.
Sembrava furente.
Io sorrisi soddisfatta e continuai a ripassare le battute.Spazio autrice
Ciao, come state? Ho deciso di complicare la situazione perché altrimenti sarebbe stata troppo facile da risolvere e ovviamente io devo sempre complicare tutto :).
Spero che la storia vi stia piacendo <3
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𝗕𝗢𝗨𝗡𝗗 𝗧𝗢 𝗙𝗔𝗟𝗟𝗜𝗡𝗚 𝗜𝗡 𝗟𝗢𝗩𝗘|| Louis Partridge
FanfictionAmy Black è una ragazza inglese cresciuta nella città di Londra. Il suo sogno è sempre stato fare l'attrice e un giorno ha finalmente l'occasione di diventarlo. Amy decide di fare il provino per interpretare la protagonista del film " Enola Holmes"...