Capitolo 16 " Blueberries and vanilla tea"

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Louis POV
Vedere Amy stare male era come ricevere un pugno nello stomaco.
Avevo sviluppato in un istinto estremamente protettivo nei suoi confronti.
Volevo solamente proteggerla, nient'altro.
Sapere che lei aveva sofferto per merito mio, per ciò che avevo detto o fatto mi faceva sentire terribilmente in colpa.
Sentivo qualcosa che mi bloccava la gola, qualcosa di cui non riuscivo a sbarazzarmi.
Mi portavo dietro un peso.
Le avevo chiesto scusa, perfino quella notte, mentre lei dormiva e non poteva sentirmi.
Però non ero comunque sicuro che lei mi avesse perdonato.

Quella sera io rimasi ancora con lei.
Non volevo lasciarla sola per nessun motivo al mondo.
Avrei accettato di andarmene solamente se lei me lo avesse chiesto.
Lei riuscì a mangiare qualcosa, erano passate più di ventiquattro ore dal suo ultimo pasto.
Doveva necessariamente mangiare.
Continuai a fissarla mentre sorseggiava quello che supposi fosse il suo tè preferito.
Ne aveva tre scatole sul bancone della cucina e altre tre in un'anta.
" C'è qualcosa che non va?" Mi chiese cambiando espressione.
" Assolutamente no" dissi passandole una mano tra i capelli.
Vidi l'angolo destro della sua bocca alzarsi leggermente.
" Sei sicuro di non voler mangiare niente?" Mi chiese.
" Si, tranquilla"
" Non vuoi nemmeno un tè?"
" Aspettavo che tu me lo chiedessi. Muoio dalla voglia di assaggiare quello che stai bevendo. Mirtilli e vaniglia, combinazione alquanto ambigua"
" È il mio tè preferito"
" Lo avevo intuito, ne hai moltissime scatole"
" Questo tè è molto particolare, se non viene preparato bene può essere talmente tanto dolce da far venire la nausea. Io lo acquisto sempre da un negozio che si trova unicamente nel paese sperduto da cui  provengo. Non posso vivere senza questo, per questo ne ho comprate diverse confezioni prima di partire" disse.
La guardai mentre era rivolta verso i fornelli.
Mi ci sarei abituato presto ad averla intorno.
D'altronde, questo era quello che volevo.
Volevo che lei restasse con me per sempre.
Quello era un pensiero forse un po' troppo prematuro, ne ero consapevole.
Ma d'altra parte riuscivo a capire ciò che provavo.
Mi bastava la sua presenza per farmi stare meglio.
Avrei potuto avere la giornata peggiore della mia vita, ma se fossi tornato a casa, la avessi trovata lì e se mi avesse sorriso, avrei dimenticato tutto.
Tutti i miei problemi.
Il suo sorriso era ciò che c'era di più vicino al paradiso.
Vedere quella sua spontaneità, da non fraintendere con ingenuità, racchiusa in quel sorriso era stupendo.
Aveva perfino le fossette.
Questo la rendeva ancora più carina.
Era la persona migliore che io potessi desiderare.
Così dolce, altruista, amorevole e perfetta.
Io la amavo con tutto me stesso.
Quello fu il momento in cui lo realizzai veramente.
Lei non era una semplice ragazza, una persona qualunque.
Lei era la persona perfetta per me.
Se le anime gemelle esistevano veramente ero sicuro che lei fosse la mia.

Lei si voltò e mi porse una tazza fumante.
Io strinsi le dite intorno al manico e bevvi un sorso di quel liquido leggermente colorato.
Il suo sapore era decisamente strano.
A tratti può apparire fin troppo dolce, si sentono alcune note vanigliate che non sovrastano il sapore dei mirtilli, lo accompagnano.
Certe note possono quasi sembrare amare.
Tutto questo insieme conferisce un sapore molto gradevole.
" Cosa ne pensi?"
" Lo adoro"
Sorrise.
Le sue fossette spuntarono.
Lei bevve un sorso dalla sua tazza.
" Hai la minima idea di dove Millie sia? Aveva detto che sarebbe venuta" le chiesi.
" Non lo so, non la vedo da stamattina e non controllo il telefono da ieri sera"
Lei si diresse verso la sua camera.
La seguii con gli occhi mentre attraversava il corridoio.
Dopo qualche minuto ricomparve con il cellulare tra le mani.
" Non ho notizie di Millie, le ho scritto ma risulta che non è online da ore"

Alla fine lei non arrivò.
Non potevo assolutamente lamentarmi, anzi.
Non perché non volessi stare con Millie ma almeno eravamo solo io e Amy.
Ero seduto sul suo letto.
Lei era accanto a me.
" Cosa stai guardando?" Le chiesi.
" La pagina Instagram di Taylor Swift. Sto aspettando un segnale da parte sua"
" Per cosa?"
" Per sapere se uscirà a breve Speak Now Taylor's Version"
" Lo sto aspettando anche io, anche se spero in 1989 Taylor's Version"
" Qual è il tuo album preferito?" Mi chiese alzandosi.
Sembrava che fosse una domanda di fondamentale importanza.
Speravo che la mia risposta fosse quella corretta.
" I miei preferiti sono 1989 e Reputation"
" Il mio è folklore"
" Lo avevo notato. Indossi spesso il cardigan uguale a quello di Taylor dedicato a Folklore"
" Amo quel cardigan e quell'album. Mi rappresenta"
" In quale canzone ti rivedi maggiormente?" Chiesi.
Tutto di lei mi incuriosiva.
Volevo conoscerla, sapere tutto di lei.
Ogni minimo particolare che agli occhi degli altri sarebbe potuto apparire insignificante.
Lei era come un mondo nuovo da scoprire per me.
" Penso che sia Mirrorball. Anche Cardigan e This Is Me Trying, ma la prima che mi viene in mente è Mirrorball"
Quelle canzoni era decisamente tristi ma molto belle.
Non le chiesi per quale motivo si rivedesse in quelle, anche se avrei voluto.
Già potevo intuire la sua risposta.

" Se vuoi puoi andare, non è necessario che tu rimanga qui anche stanotte" mi disse a un certo punto.
" Non ti preoccupare per me, io sto bene"
" Sai, non devi dirlo per forza. Se c'è qualcosa che non va puoi dirmelo, io ti ascolterò"
Rimasi in silenzio.
" Non c'è nulla che non va Amy, sto bene. Mi preoccupo per te e ho paura che ti possa succedere qualcosa" dissi scostando una ciocca di capelli che le copriva parte del viso.
" Però non puoi stare sveglio anche questa notte"
" Dormirò sul divano se necessario"
" Non è necessario. Puoi dormire qui" disse indicando il suo letto.
Rimasi spiazzato.
Non pensavo che me lo avrebbe mai chiesto.
" Io...non..."
" Non devi, se non vuoi. Però dovresti seriamente dormire a quel divano non è per nulla comodo. Se ti senti in dovere di restare accetta le mie condizioni"
" D'accordo"
Mi sdraiai al suo fianco cercando di non far trasparire alcuna emozione.
La verità era che ero parecchio teso.
Non volevo fare nessuna mossa sbagliata ma lei era affianco a me e io volevo disperatamente eliminare la distanza che vi era tra di noi.
Volevo baciarla dal primo momento in cui l'avevo vista e in quel momento lei era accanto a me.

Spazio autrice
Ciao, come state? Ho deciso di scrivere un capitolo dal punto di vista maschile perché io li amo ed era da un po' che non ne scrivevo uno.
Volevo inoltre dirvi che sto lavorando a una storia che non è una Fanfiction.
È una storia al quale lavoro da anni e che penso che tra un po' pubblicherò qui su Wattpad.
Ditemi se siete interessati.
Spero che il capitolo vi piaccia e che la storia vi stia piacendo <3

𝗕𝗢𝗨𝗡𝗗 𝗧𝗢 𝗙𝗔𝗟𝗟𝗜𝗡𝗚 𝗜𝗡 𝗟𝗢𝗩𝗘|| Louis Partridge Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora