Amy POV
Dire che ero distrutta era estremamente riduttivo.
Corsi in una direzione completamente casuale.
Non ero per niente lucida e non avevo idea di cosa fare.
Avevo il viso ricoperto di lacrime e residui di mascara colato.
Continuai a correre fino a quando non avevo più fiato in corpo.
Continuai a correre fino a quando i miei polmoni iniziarono a bruciare per lo sforzo estremo.
Mi fermai per qualche secondo.
Stavo annaspando in cerca di aria.
Inspirai l'aria fresca e soffermai lo sguardo sul magnifico tramonto che aveva di fronte.
Dopo qualche minuto presi il cellulare dalla mia borsa per capire dove mi trovassi.
Fortunatamente non avevo preso una direzione totalmente sbagliata.
Il mio albergo si trovava lì vicino.
Ricominciai la mia corsa sfrenata seguendo le indicazioni del navigatore e arrivai davanti al mio palazzo.
Slegai i capelli ed entrai.
Mi coprii totalmente il volto con quella folta cortina di capelli castani.
Entrai nell'edificio e salii frettolosamente le scale.
Giunsi davanti alla porta di casa.
Infilai la chiave nella serratura e aprii la porta.
Entrai e mi diressi nel mio bagno.
Avevo un bisogno urgente di lavarmi via quella giornata di dosso.
Lasciai scorrere l'acqua nella doccia in attesa che si scaldasse e nel mentre mi lavai il viso.
Presi il mio iPad e feci partire una playlist casuale.
Dopo qualche secondo sentii il mio telefono vibrare.
Lo recuperai dall'interno della mia borsa e vidi il nome dell'unica persona che volevo dimenticare.
Louis.
Attaccai immediatamente.
Lui continuo' chiamarmi e a scrivermi in continuazione.
Spensi il telefono, innervosita e lo posai sul mio comodino.
Tornai in bagno ed entrai nella doccia.
L'acqua bollente riscaldò la mia pelle e mi fece distrarre per mezz'ora.
Appena ebbi finito di vestirmi andai in cucina e mi preparai un tè.
Provai a mangiare qualcosa ma mi veniva da vomitare alla sola vista del cibo.
Mi sdraiai sul divano e accessi la televisione.
Cercai un film da vedere ma non trovai nulla che non fosse drammatico.
Optai per Cenerentola, che in compenso non mi avrebbe fatto piangere le ultime lacrime rimaste nel mio corpo.
Quella sera mi mancava particolarmente la mia famiglia.
Avrei tanto voluto essere con mia madre, mia sorella e mio fratello.
Subito dopo averlo pensato mi accorsi che mia sorella mi stava chiamando su Skipe.
Accettai subito la chiamata.
" Ciao Emily" dissi sorridendo.
" Amy, cosa diamine è successo oggi?"
" Si Emily, sto bene, grazie per avermelo chiesto"
" Sono seria. Quell'intervista è stata un completo disastro. O almeno, la prima parte no, ma l'ultima si"
" A cosa ti riferisci?"
" Non fare la finta tonta. Siamo solo amici, la vedo come una sorella minore, è così che ha detto?"
Un'improvvisa ondata di malinconia mi invase.
" Non mi importa di quello che ha detto"
" Si invece che ti importa, non fingere. Sono tua sorella, ti conosco. Stavi per avere una crisi nervosa, sei stata abile nel nasconderlo e si vede che hai pianto, hai gli occhi lucidi e le pupille dilatate"
" E va bene, si, ci sono rimasta male, si, ho pianto, ma ormai nulla ha più importanza. Noi non siamo nulla. Mi ha visto come un semplice giocattolino con cui divertirsi, sono io ad essere stata talmente stolta da reggergli il gioco. Chi volevo prendere in giro? Mi aspettavo seriamente che un attore volesse stare con una ragazzina che non ha mai recitato in vita sua?"
" Ehi, non incolpare te stessa. È un'idiota, ci ha perso lui. Almeno ti ha dato una spiegazione sul perché abbia risposto in quel modo?"
" Mi ha detto che se avesse ammesso che voleva stare con me avrebbe compromesso la sua immagine" dissi mentre una lacrima amara scorreva lungo la mia guancia.
" Ok, è un vero idiota. Ti giuro che io vengo lì e lo prendo a calci fino a quando non perde l'uso di tutti gli arti"
" Apprezzo il pensiero e ti assicuro che vorrei farlo anche io, ma non mi aiuterà comunque a stare meglio"
" Lo so e mi dispiace tanto. Vorrei essere lì con te"
" Già, anche io"
" Ne hai già parlato con Millie?"
" No, non ancora. Non la vedo da ieri"
" Forse parlare con lei sarebbe d'aiuto"
" Non voglio andare da lei e scaricarle addosso tutti i miei problemi. Poi, a quanto ho capito, il suo ragazzo è venuto qui dagli Stati Uniti solamente per vederla e io non ho intenzione di andare lì a fare la guastafeste e a interrompere la loro serata solamente per parlarle dei miei problemi personali"
" Amy, non ci hai perso nulla, è lui ad averci perso, è un completo idiota, lascialo solo, imparerà la lezione" disse una voce proveniente dalla stanza di Emily.
" Chi è?" Chiesi a mia sorella.
" È Lucy"
Lucy era la migliore amica di Emily.
Era una ragazza alquanto vivace ed estroversa.
La ritenevo molto simpatica, anche se a volte era un pochino irritante, ma era normale, io e lei eravamo diverse e non avevo le stesse opinioni, però era una brava ragazza e mi aveva sempre trattata bene.
" Emily, non dovevi chiamarmi se eri impegnata, potevi dirmelo"
" No, io e Lucy stavamo discutendo dell'intervista, la abbiamo vista insieme e lei ha insistito per chiamarti"
" Ringraziala da parte mia"
Lei si voltò verso la sua amica e le disse qualcosa che non riuscii ad udire.
" Quel tipo non fa per te Amy, lascialo perdere, tu meriti molto di meglio, sono sicura che troverai un ragazzo in grado di capire quanto vali" mi disse Lucy avvicinandosi al monitor del computer di mia sorella.
" Grazie Lucy"
" C'è un unico problema ora. Tu puoi anche evitare di parlargli, ma dovrete comunque recitare insieme e dovrete anche baciarvi"
" Oddio, me ne ero completamente dimenticato. Non voglio pensarci, non ricordamelo"
" Posso anche non ricordatelo, ma comunque dovrete farlo, tra pochi giorni oltretutto"
Reclinai il capo all'indietro.
" Perché tutto deve essere un dannato casino?"
" Non ne ho idea, credimi"
" Penso che sto per vomitare" dissi sentendo il sapore del tè risalire lungo il mio stomaco con un strano retrogusto acido.
Feci appena in tempo ad alzarmi dal divano e a correre verso il bagno.Rimasi piegata a vomitare nella vasca per almeno un'ora.
Dopo un po' sentii la porta di casa aprirsi e qualcuno entrò.
Improvvisamente sentii i miei capelli sollevarsi e scomparire dal mio volto.
" Oddio, cosa sta succedendo?"
Era Millie.
" Io...io" tentai di formulare una frase ma un altro conato risalì lungo il mio esofago.
Mi ripiegai verso la vasca.Smisi di vomitare dopo due ore.
Ero quasi del tutto incosciente.
Avevo la fronte bollente e un calore insopportabile mi attraversava il corpo.
Mi sembrava di star bruciando.
Mi appoggiai alla parete del bagno e chiusi gli occhi.
A un certo punto qualcuno mi sollevò.
Tentai di aprire gli occhi per vedere chi fosse ma riuscivo a scorgere solamente delle figure sfocate.
Vidi dei capelli castani, un volto familiare estremamente preoccupato e il mio letto.
Quella persona mi rimise nel mio letto.
Sentii delle voci confuse.
" Starà bene?" Chiese una voce femminile.
" Si riprenderà. Ha la febbre. Deve riposare. Deve aver preso freddo mentre tornava a casa" rispose una voce maschile.
" Qualcuno deve rimanere qui con lei"
" Ci penso io"
Da quel momento in poi non sentii più nulla.Mi risvegliai dopo pochi secondi e sentii che qualcuno mi stava cambiando i vestiti.
Se fossi stata in me sarei scappata ma non avevo la forza necessaria nemmeno per parlare.
Mi limitai ad aprire gli occhi.
Vidi dei contorni ancora più sfocati.
Li richiusi e mi addormentai.Spazio autrice
Ciao come state? Scusate se in questi giorni non ho aggiornato ma letteralmente avevo di tutto da fare.
Spero che questo capitolo vi piaccia e che la storia vi stia piacendo.
Inoltre vi auguro di passare un buon anno nuovo <3
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𝗕𝗢𝗨𝗡𝗗 𝗧𝗢 𝗙𝗔𝗟𝗟𝗜𝗡𝗚 𝗜𝗡 𝗟𝗢𝗩𝗘|| Louis Partridge
FanfictionAmy Black è una ragazza inglese cresciuta nella città di Londra. Il suo sogno è sempre stato fare l'attrice e un giorno ha finalmente l'occasione di diventarlo. Amy decide di fare il provino per interpretare la protagonista del film " Enola Holmes"...