Amy POV
Durante la notte mi svegliai diverse volte.
A volte per bere e per spegnere il fuoco che mi sembrava di avere in gola, altre per vomitare.
C'era qualcuno che tutte le volte si alzava e mi porgeva un secchio.
A un certo punto questa persona mi mise del ghiaccio sulla fronte.
In quel momento sentii una sensazione di refrigerazione.
Ringraziai mentalmente quella persona.
Chiunque fosse era un ragazzo, di questo ero certa.
Però non riuscivo a capire chi fosse.
Sentii delle dita scorrere tra i miei capelli.
" Mi dispiace così tanto, sono un completo idiota" sussurrò la voce che supposi appartenesse a quella persona.
Non ci feci molto caso e mi riaddormentai.
La mattina seguente riaprii gli occhi a causa della luce accecante proveniente dalle finestre.
Spalancai gli occhi e vidi Millie.
" Ti sei svegliata, come stai?" Mi chiese.
" Male" risposi.
Avevo una forte emicrania, la fronte infuocata, il corpo intorpidito e bollente, lo stomaco in subbuglio e la mano addormentata.
" Che razza di domanda è , Millie? È ovvio che sta male" disse una voce alle mi spalle.
Mi voltai e lo vidi.
Louis.
" Sei tu che sei rimasto qui stanotte, non è vero?" Chiesi.
" Si. Se vuoi che me ne vada basta dirlo"
Da una parte volevo disperatamente che se ne andasse ma dall'altra la sua presenza era fondamentale per me.
" Ti hanno obbligato a stare qui, non è così?"
" No, sono rimasto di mia volontà"
" Stai mentendo"
" Senti, lo so che ieri sono successe tante cose e che non ti fidi di me, però non sto mentendo. Mi importa di te e tanto. Sono stato un completo idiota ieri e me ne pento" disse prendendomi una mano.
" Perché dovrei fidarmi di te?"
" Perché se non mi fosse importato di te non sarei rimasto qui tutta la notte, non mi sarei offerto di restare accanto a me mentre soffrivi, ma ho voluto farlo, anche se non riuscivo a vederti in agonia senza stare male anche io"
" Vorrei disperatamente prenderti a calci ma devi ringraziare che non riesco nemmeno ad alzarmi, quindi l'unica alternativa che mi rimane è crederti. Prova anche solo a fare un passo falso e giuro che ti uccido con le mie mani"
Millie rise.
Louis passò un mano nei miei capelli.
" Ti va di mangiare qualcosa?" Mi chiese.
" Non riesco nemmeno a pensare al cibo"
" Devi mandare giù qualcosa, altrimenti non riuscirai mai a riprenderti" intervenne Millie.
" Non ci riesco" dissi deglutendo la saliva rimasta incastrata nella mia gola.
" È meglio che tu torni a riposare allora" disse Millie alzandosi.
Anche Louis stava per alzarsi, ma io gli afferrai un braccio.
Non sapevo perché avessi fatto una mossa così sconsiderata.
" Ti prego, resta almeno tu, ho bisogno che tu sia qui" dissi.
" Ti scongiuro" lo implorai.
" Non devi implorarmi, se vuoi che rimanga qui lo farò senza alcun tipo di problema"
Lui si risedette accanto a me e Millie mi salutò.
Io la salutai con un debole cenno della mano.
" Hai bisogno di qualcosa in particolare?" Mi chiese Louis.
" Ho solo bisogno che tu stia qui con me, che tu sia qui con me al mio risveglio, in qualunque condizione io sia"
" Se tu me lo permettessi io sarei qui accanto a te a ogni tuo risveglio, ogni mattina"
" Mi avevi detto che non volevi nemmeno uscire con me e ora mi dici questo, non li capisco"
" Io sono stato un'idiota. Il mio manager mi ha messo in testa delle idee malsane. Mi ha detto che se avessi speso del tempo con te, se mi fossi fatto influenzare da te avrei rischiato di perdere la mia immagine di attore. Sono stato talmente ingenuo da credergli. Mi sono pentito di ciò che ho fatto il secondo dopo aver pronunciato quelle frasi. Non mi importa della mia carriera, non mi importa di nulla se non di te"
Rimasi immobile a fissarlo.
Guardai con attenzione i tratti distintivi del suo viso.
Gli zigomi alti e marcati, gli occhi color nocciola terribilmente profondi, le sue labbra rosse e sottili, il suo naso irregolare, ogni particolare che lo rendeva così dannatamente perfetto.
" Ti prego, dimmi che non sto avendo delle allucinazioni, dimmi che è tutto vero"
" È tutto vero"
Sorrisi.
Lui percorse i lineamenti del mio volto con una mano.
" Che cosa fai?" Gli chiesi.
" Cerco di capire se sei reale o se sei solo nella mia testa"
" Sono qui, sono reale"
" Sei talmente bella che non si direbbe"
Arrossii.
" Hai caldo per caso? Ti sta risalendo la febbre?" Mi chiese vedendo il colore delle mie guance.
" Mi sa di sì" mentii.
Lui prese un termometro e mi misuro la febbre.
" Diamine, è ancora a 38"
Mi posai una mano sulla fronte.
" Posso avere del ghiaccio?"
" Certo" disse alzandosi e scomparendo in corridoio.
Dopo poco ritornò con una borsa del ghiaccio.
" Ti ringrazio" dissi mentre me la porgeva.
" Di nulla"
" Posso farti una domanda?" Chiesi imbarazzata terribilmente da ciò che stavo per dire.
" Dimmi pure"
" Ieri sera, mentre ero incosciente qualcuno mi ha... Mi ha cambiato i vestiti..."
" Ho capito. Non sono stato io, ci ha pensato Millie. Non mi sarei permesso di fare una cosa del genere senza il tuo permesso e visto che eri incosciente ho lasciato fare a Millie"
Avvampai.
Nascosi il volto sotto le coperte come una bambina.
Appoggiai la testa sul cuscino e mi riaddormentai.
Ebbi un incubo.
Appena mi svegliai iniziai a respirare affannosamente.
Stavo sudando freddo.
Louis si sporse verso di me.
" Ehi, va tutto bene, hai solamente avuto un incubo, è tutto apposto"
Continuai ad annaspare e iniziai a piangere.
Sentii il sapore salato delle mie lacrime.
Lui mi abbracciò.
Ricambiai la stretta, rifugiandomi tra le sue braccia come se fossero un rifugio sicuro.
" Sai che così ti ammalerai anche tu" dissi.
" Non mi importa, per te farei di tutto, la febbre è l'ultimo dei miei problemi"
Sorrisi inevitabilmente.
" Ok, ho decisamente bisogno di una doccia"
" Non è un prudente, se tu stessi male..."
" Se io stessi male ti chiamerei"
" Sei sicura?"
" Sicurissima"
" Va bene, vado ad aprire il rubinetto per fare scaldare l'acqua"
Dopo poco lui tornò e mi disse che aveva già preparato tutto.
" Stai attenta"
" Lo farò" dissi entrando nel bagno.
Mi spogliai ed entrai nella doccia.
L'acqua calda mi fece dimenticare del mio malessere e mi fece rilassare completamente.
Rimasi lì dentro per parecchio tempo.
" Amy, va tutto bene?" Mi chiese Louis.
" Si, non preoccuparti"
Uscii dalla doccia e mi misi dei vestiti puliti.
Appena uscii dal bagno Louis mi venne incontro.
" Pensavo che ti fosse successo qualcosa, va tutto bene?"
" Si, rilassati"
" Avevo paura di perderti"
" Seriamente? Per così poco"
" Io ho un certo istinto alquanto... protettivo nei tuoi confronti.
Se tu ti fossi fatta male il pensiero di aver permesso che tutto ciò accadesse mi avrebbe torturato per sempre.
Io non posso perderti.
Ho bisogno di te"
Spazio autrice
Oggi mi sento particolarmente in vena di scrivere, quindi doppio aggiornamento.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto <3
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𝗕𝗢𝗨𝗡𝗗 𝗧𝗢 𝗙𝗔𝗟𝗟𝗜𝗡𝗚 𝗜𝗡 𝗟𝗢𝗩𝗘|| Louis Partridge
FanfictionAmy Black è una ragazza inglese cresciuta nella città di Londra. Il suo sogno è sempre stato fare l'attrice e un giorno ha finalmente l'occasione di diventarlo. Amy decide di fare il provino per interpretare la protagonista del film " Enola Holmes"...
