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Iniziò tutto così, con un appuntamento chiesto per messaggi e organizzato direttamente sul posto. Durante un pomeriggio nel bel mezzo della settimana dove il tempo sembrava fare i capricci. Speravo non si mettesse a piovere, era stato nuvoloso tutto il giorno e temevo che Elizabeth cambiasse idea.

A fine lezioni passammo da lei e poi da me per lasciare lo zaino e poi decidemmo cosa fare. Bocciammo il cinema dato che non avremmo potuto parlare molto e avremmo bruciato mezzo pomeriggio. Alla fine, tra le chiacchiere, ci ritrovammo a passeggiare lungo il mare.

«La prima volta che ci siamo incontrate eravamo proprio qui.»

«Devo esserti sembrata una pazza quel giorno»

«Un po', ma diciamoci la verità... non è che tu sia proprio sana i mente eh»

Mi finsi offesa dal suo commento, portai una mano al petto ed esclamai:

«Come ti permetti, Straniera?!»

Lei mi fece la linguaccia e scoppiò a ridere. Risi di conseguenza.

«Dopo tutto quello che mi avete raccontato sulle vostre avventure, o meglio, disavventure... come pensi che ti possa ritenere lucida? Kay, ti sei messa a litigare con una scimmia allo zoo!»

Amavo la sua risata. Lo confesso, me ne sono innamorata sin dalla prima volta che l'ho sentita.

«Hey, quella scimmia mi aveva fregato il portafoglio dalla tasca!»

«Certo, certo... per questo l'hai rincorsa dentro al recinto?»

«Ero piccola. E comunque fino alla recinsione, poi ci ha pensato l'equipe dello zoo a recuperarlo!»

«Piccola? Ma se hai detto che avevi 14 anni!!»

Mi fermai per guardarla ridere e poi sorrisi

«Ti diverte prendermi in giro, eh? Vediamo se riderai ancora quando ti farò il solletico!»

Lei mi guardò un attimo seriamente e poi iniziò a correre ridendo.

«Prima devi prendermi!»

Non mi misi a riflettere su quanto suo padre, il dottor Kang, mi avesse detto sul fare sforzi. Iniziai a correre, ridendo con lei. Ci misi un po' a raggiungerla e finimmo entrambe sulla riva, lei su di me e le onde che ci bagnavano i vestiti.

«Ti ho presa!»

«Sì, ma così sono io che posso fare il solletico a te!»

Effettivamente, data la posizione non avrei avuto modo di farlo io a lei senza che mi bloccasse. Per questo mi colse impreparata. Riuscii a bloccarle i polsi poco dopo.

Sentivo il cuore battere così forte e il fiato quasi mancarmi. Ma stavo bene, mi sentivo bene con lei. I nostri occhi si incastrarono e le nostre risate pian piano scemarono lasciando spazio solo ai nostri sorrisi.

Alternavo lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra e notai come si stesse torturando il labbro tra i denti. Sembrava una scena di un film, ci avvicinammo lentamente l'una all'altra e le nostre labbra si unirono in un bacio casto e desiderato. Sentii la sua mano destra poggiarsi sul mio petto e quella sinistra affondare nella sabbia al lato della mia testa.

«Sicura di star bene?»

Fu un mormorio il suo, detto ancora a un soffio dalle mie labbra, ma lo percepii comunque chiaramente. Aprii leggermente gli occhi notando che lei ancora li teneva chiusi. Poggiò la sua fronte nell'incavo della mia spalla.

«Sì, perché?»

«Il tuo cuore sembra stia per esplodere.»

Era lei. Era a causa sua se il mio cuore stava facendo le capriole nel mio petto come un acrobata durante un'esibizione importante. Le carezzai la schiena e mi concessi di richiudere gli occhi.

«Posso assicurarti che in questo momento sto bene, anzi benissimo, ed è un successo dato il periodo.»

Lei si scostò leggermente, mettendosi al mio fianco e poggiando la testa sul mio petto.

«Perché? Che periodo è?»

Non avrei rovinato questo momento con lei dicendole delle mie precarie condizioni. Sapevo che non dirle nulla era ingiusto, così come lo era tenerlo nascosto agli altri. Lo avrei comunicato loro, dovevo solo trovare il momento adatto.

«Un periodo un po' pesante, ma passerà... tutto passa prima o poi. Ci si deve godere i momenti, non credi? Siamo troppo abituati a pensare al futuro e a rimpiangere il passato che ci dimentichiamo di vivere per davvero il presente, ogni tanto il presente va considerato. Io lo sto facendo, qui e adesso, con te. Mi sto godendo un momento bellissimo.»

«Non ti facevo così profonda, disturbatrice di scimmie...»

Ridacchiai alla sua frecciatina e continuai ad accarezzarle la schiena. Parlammo per ore, stese sulla spiaggia incuranti di tutto e tutti. Ridemmo e scherzammo. Fu uno dei pomeriggi più belli della mia vita. Fu la sua compagnia a renderlo tale.

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