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I giorni successivi passarono velocemente. Dovetti recuperare il programma svolto nei giorni di scuola persi ma ammetto che non mi impegnai più di tanto.

Con Elizabeth le cose sembravano un po' strane. Davanti a Susan e Leo sembravamo due amiche normali, non avevamo posto dei limiti ma semplicemente entrambe non sapevamo ancora cosa dire loro, ma non appena ci incontravamo per i corridoi finivamo in bagno a baciarci con foga. Al pomeriggio spesso studiavamo insieme, o meglio, l'intenzione iniziale era sempre quella ma poi finivamo sempre a perdere tempo in altri modi.

Avevo deciso di non forzare nulla, nel bene o nel male il nostro rapporto ormai si era trasformato e di certo non eravamo semplici amiche. Non saprei dirvi quale tipo di rapporto avessimo ma posso dirvi quando è stato definito: quasi due settimane dopo al nostro primo bacio.

«Kaylee Marie Evans.»

Stavo appoggiata all'armadietto di Elizabeth e, non mentirò, stavo ammirando la sua bellissima camicetta color pesca, quando mi sentii chiamare da Leo. Elizabeth rise nel vedere la sua faccia seria e il modo in cui mi chiamò.

«Sento odore di guai, Evans... cos'hai fatto?»

Mi chiese avvicinandosi talmente tanto da sussurrarmelo all'orecchio e farmi andare in tilt.

«Tu stasera esci con noi e non accettiamo un no!»

Esclamò Susan ormai al mio fianco, con Leo alla sua sinistra che annuiva. Ancora intontita dal profumo alla vaniglia di Elizabeth dal suo fiato sul mio collo annuii senza rendermene nemmeno conto, continuando a fissare la ragazza che stava finendo di sistemare l'armadietto.

«Ottimo!»

«Ottimo cosa?»

«Che vieni con noi!»

«Aspetta, cosa...? No, no. Non avevo capito bene.»

«Ormai hai accettato, donna. Vuoi tirarci il bidone? Sei la nostra migliore amica e da quando ha ripreso la scuola non ci vediamo quasi mai, solo il sabato sera. Oggi si esce la discussione è chiusa, Evans.»

«Domani abbiamo scuola, Susan»

«Sì, ma c'è la giornata autogestita, se arriviamo in ritardo non frega a nessuno. Quindi stasera si esce, giusto signorina Kang?»

«Giusto»

«Perfetto, vi voglio pronte per le nove. Vi passo a prendere io!»

«Vi? Aspetta, anche io?»

«Certo! Pensavi di scampartela? Uscirai con noi, ragazzina. Che tu lo voglia o no. Ti faremo rapire da Leo versione ninja altrimenti.»

Leo le diede man forte imitando malamente un ninja e ci fece l'occhiolino. Quei due insieme sono terribili da controllare. Ci dirigemmo verso le aule, per un pezzo Elizabeth seguiva la nostra stessa strada.

«Non credo tu abbia scelta per stasera, Bex»

«Bex? E da dove esce fuori questo nomignolo?»

Arrossii. Mi venne quasi spontaneo chiamarla così, dato che sul telefono l'avevo salvata in questo modo.

«Se non ti piace non lo uso»

«Non ho detto questo...»

Sorrise facendo spallucce e io un po' imbarazzata abbozzai un sorriso di rimando. Arrivò il momento di dividerci, io a destra lei a sinistra. Così proprio mentre stavo per alzare la mano e salutarla lei si avvicinò e mi lasciò un bacio sulla guancia, fin troppo vicino alle mie labbra.

«Anzi, potrei adorarlo.»

Credo di aver perso almeno tre o quattro battiti. Quella ragazza mi avrebbe fatto impazzire. Raggiunsi i ragazzi che nel mentre stavano già parlottando seduti all'ultima fila e Leo fece un sorrisetto strano vedendomi entrare. Sicuramente aveva qualche sospetto, ma non disse nulla in quel momento.

Quella sera compresi il perché dell'insistenza di Susan. La festa di Mike Smith, il ragazzo per la quale aveva una cotta da qualche mese e che aveva conosciuto questa estate durante una delle tante serate alla quale andammo a far baldoria. È un anno più grande di noi e sarebbe presto ripartito per via dell'università, per questo dava una festa.

«Dio mio, Susan. Non conosciamo praticamente nessuno qui.»

Mi lamentai senza però ottenere qualche riscontro positivo.

«Meglio, sesso senza impegno è la cosa che preferiamo tutti, no? Trova qualche bella ragazza che ci sta Kay e goditi la serata! Da quanto sei in magra?»

«Susan!»

«Mah... non credo che la nostra Kaylee si faccia scappare l'occasione, Sus.»

«Leo ti ci metti anche tu ora?!»

«Dico solo che dopo questa estate di certo non dobbiamo dirti noi come divertirti.»

Scossi la testa imbarazzata sperando che il discorso finisse lì. Sapevo cosa entrambi stavano tramando, lo capii subito. Volevano vedere quanto ancora io ed Elizabeth avremmo resistito nel nascondere anche il più piccolo gesto.

«Quindi Kay è una rubacuori?»

«Oh, Elizabeth non ne hai idea. Questa qui ha fatto una strage di donne questa estate!»

«Susan non devi tipo salutare Mike? Su, vai.»

Borbottai sentendomi improvvisamente degli occhi verdi puntati addosso quasi roventi. Mimai un "scusa" con le labbra e lei alzò le spalle come se nulla fosse successo, limitandosi a ridacchiare.

Poco dopo Leo si buttò in pista seguito da Elizabeth e Susan. Io rifilai la scusa dei drink e mi sedetti sul tavolo con un bicchiere in mano.

«Non ci credo... Marie?»

Quella voce non la sentivo da anni fu impossibile sbagliarsi. Anche perché lei era l'unica a usare il mio secondo nome per richiamare la mia attenzione.

«Maya...?»




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Hola! Non sono il tipo che inserisce note a fine capitolo (probabilmente infatti sarà una delle poche che scriverò). Due cose:

1- Mi sono resa conto che forse avrei dovuto farlo al primo capitolo ma vabbè... Ciao! Sono UnderWater e ringrazio chiunque legge già o leggerà! mi scuso per eventuali errori che potreste trovare e se vi fa piacere commentate :)

2- La storia è completa quindi mi tocca solo aggiornare, ergo la porterò a termine sicuramente e come vedete gli aggiornamenti sono abbastanza veloci ;)

Fine :) A presto :)

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