7 Capitolo

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"Elias"

Giorni lunghissimi passano.
Ore..dannate passano.
E lei non si sveglia...

«Dovresti andare a casa a riposare Elias.» la voce di Amelia mi arriva da lontanissimo,quasi fosse un sussuro debole.
Non mi muovo da questa stanza da tre giorni.L unica volta che ho lasciato la stanza è stato per andare in bagno.
So di avere un aspetto orribile.Ma me ne fotto.
Se non c è lei a guardarmi a cosa serve,vestirsi bene o cose del genere.
Niente ha importanza senza di lei.
Amelia mi sfiora una spalla cin la mano ma io la scaccio con rabbia «Non mi muovo da qui.»...«Ma devi mangiare qualcosa!Hai bisogno di una doccia Elias!» continua rompendomi i coglioni.
Giro la testa lentamente e le lancio un occhiataccia «Vattene Amelia» ma lei non e il tipo che si lascia intimidire «Senti ragazzino!A me non dici cosa fare capito?!Adesso..» mi afferra per un braccio con i suoi artigli maledetti e mi costringe ad alzarmi «Vai a casa e ti fa una doccia!Puzzi terribilmente!Di certo non l aiuto con questo mall odore!» la guardo come un ebete e ricado sulla sedia a peso morto.«Lei non sente niente» dico mentre altre lacrime scivolano senza controllo.
Ho perso il controllo.
Amelia mi tira un violento ceffone sul viso.Talmente forte da piegarmi la testa di lato.«Non dire mai più una cosa del genere!» dice furiosa mentre mi afferra per la camicia logora «Devi essere forte per lei!Non il morto vivente che sei diventato!Riprenditi cazzo!» mi lascia andare e mi punta un dito contro «Va subito a casa e datti una sistemata!Mangia qualcosa e torna qui.Resto io con lei»..scuoto la testa e torno a sedermi accanto alla mia dolce bambina.«Elias non costringermi a chiamare la sicurezza!» esclama Amelia e io non me ne preoccupo affatto «Chiamala».

Non riesco a lasciarla.
Non riesco ad allontanarmi.
Penso che se lo farei ne morirei.
Amelia sembra essersi arresa mentre mi stringe un braccio,cercando a modo suo di farmi capire che mi è vicina.«Almeno va in bagno e datti una rinfrescata Elias.»
Stavolta annuisco e mi alzo.

«Elias..» mi richiama lei mentre apro la porta..«Ricordati ciò che ti ho detto.» passo lo sguardo da lei a Michaela e mi richiudo la porta alle spalle.
Forte per lei.
Posso esserlo e lo sarò.
Ma prima c è una cosa da fare.Prendo il cellulare dalla tasca e chiamo mio padre.
Risponde al secondo squillo,non gli do il tempo di parlare..«Incontriamoci alle due nella vecchia casa.Porta con te il mio fratellastro.»
Riattacco senza aspettare risposta e mi dirigo in bagno.

La rosa rossa (Part-3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora