Capitolo 2. Follia.

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Arrivarono le 16:00. Ero già nell'aula di chimica e mi scaldavo le mani sul termosifone.

«Ehy tu». Francesco era immobile all'entrata e mi guardava con un mezzo sorriso. Entrò e si chiuse la porta alle spalle.

«Cia...ciao, Michelle mi ha detto che volevi par...parlarmi per scusarti». Ero agitata, non riuscivo a non balbettare.

«Naa, quella era solo una scusa per incontrarti, in ogni caso mi dispiace per quello, non era mia intenzione, a volte ho la testa fra le nuvole». Nel dirlo continuava a sorridermi e questo mi metteva ancora più in soggezione.

«Una scu.. scusa?». Chiesi senza pensarci. «Intendevo dire, cosa volevi dirmi?», mi corressi.

Francesco fece qualche passo in avanti per avvicinarsi. Indossava ancora la tuta da ginnastica. Mentre camminava i miei occhi andarono subito sul cavallo per ispezionare la mercanzia. Michelle mi stava fottendo il cervello. "La prossima volta la ammazzo", pensai. Rialzai lo sguardo e, rimproverandomi mentalmente, lo guardai negli occhi. Lui rimase un attimo a fissarmi.

«Puoi darmi il tuo numero?».

Evitò completamente la domanda. Perché voleva il mio numero? Perché cosi all'improvviso? Lo guardai, mi sentivo la faccia bollente, dovevo essere completamente rossa in viso.

«Sì». Gli diedi il numero e lui tempestivamente lo segnò sul telefono.

«Ti sto mandando un messaggio su whatsapp», disse.

Presi il telefono, ed entrai su whatsapp. La prima chat aveva un messaggio con allegato un video, era di un profilo senza foto. Alzai lo sguardo come per avere conferma che fosse lui.

«Guardalo», disse.

In un primo momento non riuscii a capire. Vedevo solo una persona in piedi con qualcosa in mano. Quando la telecamera mise a fuoco rimasi pietrificata. Quella ero io, completamente nuda, negli spogliatoi, mentre mi cambiavo qualche ora fa.

«Ti piace?», chiese continuando a guardarmi fissa negli occhi.

«Co...co..cosa...è questo?». Non riuscivo a parlare e tantomeno a capire, ero in un totale stato confusionale.

Francesco mi guardò perplesso e inizio a ridere di colpo.

«ahahaha quella sei tu. Li hai gli occhi?».

Ancora incredula feci l'ultima domanda, nel tentativo di capire cosa stesse succedendo.

«Chi ti ha invi..inviato questo vid...video? Chi ha filmato?».

«Chi? Nessuno mi ha inviato il video, sono stato io a farlo».

«Per..perché?».

Evitò nuovamente la domanda e si fece serio improvvisamente.

«Inginocchiati». Disse.

Quelle ultime parole seguirono un silenzio di almeno 10 secondi, mentre io continuavo a guardarlo incredula senza capire.

«Inginocchiati e cancellerò il video dal mio telefono». Il suo sguardo era gelido. Con una mano mi mostrò il video, pronto ad essere cestinato.

Mi inginocchiai. La testa mi girava, non potevo crederci, quella situazione era surreale. Stavo sognando? Mi strizzai gli occhi sperando di riaprirli nella mia camera. Lui era ancora lì, a circa un metro e mezzo da me, che continuava a guardarmi dall'alto al basso.

«Devi stare ferma, capito? Non puoi alzarti».

Annui. «Cosa vuo..». Prima che potessi finire la frase, Francesco si mise la mano dentro i pantaloni e tirò fuori il suo pene di fronte a me. Rimasi qualche secondo sotto shock, guardandolo immobile in ginocchio. Era moscio. Cercai di alzarmi velocemente, ma lui facendo un passo rapido in avanti e mettendomi una mano sulla spalla, con una spinta verso il basso, mi costrinse nuovamente a terra in ginocchio. Ora avevo il suo pene a 20 centimetri dalla faccia. Non era circonciso, la pelle gli ricopriva completamente il glande. I testicoli penzolavano verso il basso come se fossero tirati giù da una forza invisibile. Non aveva peli, probabilmente si passava il rasoio. Potevo vedere una leggera ricrescita alla base dell'inizio dell'asta.

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