Capitolo 7. Amore e odio.

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La notte non riuscii a dormire, la mia mente rimase incastrata in un loop in cui cercavo di immaginare tutti i possibili scenari che si sarebbero potuti verificare durante l'uscita al Ramo. Presi sonno verso le 4 ma mi risvegliai alle 7 ancora agitata, decisi quindi di rimanere a letto e costringermi al sonno. Dovevo essere lucida. Per fortuna ci riuscii. Mi risvegliai che erano le 13:00. Sentii bussare alla porta.

«Tesoro posso entrare?». Era mia madre.

«Sì, mamma».

«Cucciola perché sei ancora a letto?».

Al contrario di mio padre con mia mamma ero particolarmente legata, avevo un ottimo rapporto. Si mostrava sempre affettuosa e comprensiva e per qualsiasi cosa era sempre disposta ad ascoltarmi. Mio padre invece, nonostante fosse un ottimo lavoratore, fin da quando ero piccola era sempre stato poco presente e in quei pochi momenti che passavo con lui era solito rimproverarmi anche per le cose più sciocche. Lei casalinga, con una triennale in psicologia, non aveva mai proseguito gli studi, lui un impresario edile. Caratterialmente li ho sempre trovati diversi e sinceramente non ho mai capito come potessero essere finiti insieme.

«Non sono riuscita a prendere sonno oggi, non so perché, forse il cambio di temperatura», mentii.

«Sì, probabilmente è quello tesoro, anche io non ho dormito benissimo oggi. Fra mezzoretta è pronto, mangi con noi?»

«Sì mami, mi lavo la faccia e scendo».

Finito il pranzo passai il pomeriggio a scegliere cosa mettermi. Alla fine, come al solito, optai per una magliettina semplice e un paio di jeans. Iniziai a truccarmi verso le 19:00, dopo essermi cambiata, e alle 19:30 arrivò Michelle a prendermi.

«Sei carica Chiaretta?», chiese Michelle appena entrai in macchina.

«Un sacco», risposi ironicamente.

«Dai Chiaretta sono tutti tranquilli, poi lo sai non devi cantare per forza».

«Yes, lo so, e che questi posti non mi fanno impazzire "you know". Comunque sono già tutti lì?»

«Penso di sì, ho sentito Mirko prima e mi ha detto che si stavano avviando».

«Clara invece?».

«Anche lei sentita prima, dice che arriva mezzoretta in ritardo perché alla sua classe hanno posticipato di 1 ora la lezione».

«Ok dai, perfetto», risposi.

Arrivammo al Ramo alle 19:50. Erano tutti fuori che aspettavano, vidi Francesco e notai che c'era anche Riccardo.

«Michelle perché non mi hai detto che c'era Riccardo?», chiesi sorpresa.

«Riccardo?», si girò verso l'entrata del Ramo cercandolo con lo sguardo, poi lo vide, «non lo sapevo Chiaretta, Mirko non non mi ha detto nulla. Perché, cosa succede?».

«Ci sono uscita insieme ieri...vabbè...effettivamente non succede nulla è solo che non mi aspettavo di vederlo ecco».

«Ci sei uscita insieme?», chiese sbalordita, «ti picchio Chiaretta, perché non me lo hai detto? Dopo mi racconti tutto, adesso andiamo».

Mentre camminavamo cercai di calmarmi prendendo dei respiri profondi, come al solito ero agitata. Arrivate all'entrata Michelle salutò Mirko con un bacio, poi entrambe solutammo tutti e ci presentammo con gli altri. La cugina di Mirko si chiamava Serena e l'altro amico Federico.

«Avete già preso la stanza?», chiese Michelle a Mirko.

«Sì, entriamo subito o manca qualcuno?».

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