Through Enough #10

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David prima del suo ritorno a Long Island.

Il vento tra i capelli, la mia vecchia a quattro ruote chi mi porta ovunque voglio . Gli amici di sempre, anzi, i miei fratelli. La mia famiglia. Nel cruscotto l'ultima Marlboro in un pacchetto vuoto buttato tra le cianfrusaglie .

Ridiamo e scherziamo insieme tra fiumi di parolacce e poi c'è lei : Daphne, Daffy per gli amici, la migliore trombamica che si possa desiderare, quella che non ti aspetti. Eddy e Yuri seduti sul sedile posteriore che scherzano tra di loro.

-"Sei un coglione !"-

-"Piatala Jackie Chan, sei veramente un idiota !" -Iniziano a insultarsi tra di loro. Butto la cicca al vento mentre guardo Daphne che si lecca le labbra, in attesa di essere ricambiata nelle sue mimiche erotiche. Sorrido maliziosamente alle sue provocazioni .

-"Ehi! Voi due lì dietro, state attenti alla tappezzeria altrimenti vi lascio qui! "- Minaccio tentando di farli stare buoni.

-"Sta zitto McLay, ci tieni troppo a questo catorcio"-

-"Un'altra parola sulla mia piccola Yuri, e ti faccio strisciare fino a New York. "- Yuri mi spinge con un mano dietro al collo e continuano a giocare come due imbecilli. Daphne poggia la testa sulla mia spalla

-"Hai fame?"- le chiedo mentre cerca di distrarmi ancora.

-"Un po' "-

-"Ci fermiamo a fare il pieno, poi mangiamo qualcosa in un'area di servizio." - Annuisce e con la sua mano accarezza il mio interno coscia .

-"Dormiamo insieme questa notte ?"- Chiede raggiugendo con la mano il mio sesso.

-"Vedremo..."-

Un'auto che sorpassa velocemente mi riporta alla mente la prima volta che ho conosciuto Eddy. A dire la verità, ho conosciuto prima suo padre : partecipai per la prima volta insieme a dei vecchi amici di scuola a delle corse clandestine, e lì c'erano anche Marcus e suo figlio Eddy . Marcus scelse me per gareggiare contro suo figlio, che all'inizio era molto presuntuoso quasi quanto me. Non andavamo molto d'accordo, ma quel giorno gli feci mangiare un bel po' di polvere. Non scorderò mai l'espressione sul suo viso quando dopo aver vinto, suo padre si rivolse a me esclamando compiaciuto <<Tu sì che hai le palle ragazzo ! >> mi accolse come un figlio e mi sono sentito per la prima volta in vita mia come in una vera famiglia . Da quel giorno io e Eddy siamo diventati fratelli, sempre pronti ad aiutarci l'un l'altro.

La voce di Yuri che urla come un forsennato riporta alla realtà .

-"Ehi McLay mi stai ascoltando? Guarda che tra un chilometro c'è la stazione di servizio. "-

-"Sì ho capito, ci sento. "- Ci fermiamo per fare il pieno, Eddy e Yuri scendono dall'auto per comprare qualche birra e le sigarette seguiti da Daphne. Inizio a riempiere di carburante il serbatoio e poi mi dedico a qualche controllo generale all'auto prima di ripartire. Una luce mi distrae, si è appena fermata una volante della polizia. Le sirene mi riportano a quella sera dove tutto è iniziato : la rapina al negozio di liquori a New York . Sono passati quattro anni, e sento ancora ai polsi il freddo metallo delle manette. Avevo un giro di amici, tra i quali due fratelli portoricani che avevamo architettato una rapina al negozio come in uno squallido telefilm poliziesco . Non era per soldi, ma perché la voglia di pericolo era tanta a quell'età. Qualcuno aveva fatto una soffiata alla polizia, e quando uno dei due fratelli uccise volontariamente il proprietario del negozio, io e Eddy scappammo a gambe levate. La polizia ci arrestò subito e finimmo in riformatorio. Ho trascorso un anno di inferno, ma non sapevo ancora cosa fosse veramente.

ᴀʟʟ ᴀʙᴏᴜᴛ ʏᴏᴜDove le storie prendono vita. Scoprilo ora