Il mese che precedette l'inizio delle lezioni fu terribile. Severus mi faceva svegliare tutti i giorni alle sei per cercare di coprire tanti più esercizi quanto fosse reso possibile dal mio fisico.Avevo scoperto che abilità come le mie avevano uno stretto rapporto con la fatica del corpo, perciò il mio mentore voleva sfruttare ogni minuto disponibile per cercare di rendermi una studentessa esemplare. Mi spingeva per ore ed ore, a volte senza fare neanche una pausa, fino a farmi raggiungere l'esaurimento mentale.
Ro mi accompagnava in ogni mio esercizio e quando non riuscivo a completare un compito mi dava qualche dritta. Severus gli lasciava molto spesso il comando, sparendo per ore intere. Diceva che la pratica avrebbe fatto bene sia a me che al suo protégé.
Il giorno dopo l'incidente del tavolo, Severus mi aveva spiegato come la rabbia fosse l'incentivo più forte dietro la magia.
Le mie emozioni, se non controllate, potevano letteralmente trasformarsi in dei detonatori nucleari, ed era questo che era successo quando l'avevo conosciuto.Mi fece iniziare con le basi. 'Sposta la mela' mi aveva ripetuto.
Ero riuscita a farla fluttuare senza farla esplodere per un tempo dignitoso al primo colpo.
Calma e concentrazione si erano rivelate fondamentali nel processo ed ogni volta che mi agitavo, non riuscivo più a combinare nulla.Pian piano avevo incominciato a far muovere più oggetti contemporaneamente, pure fra di loro, cercando sempre di non perdere il controllo. Stavo rispondendo bene alla telecinesi, il che per me era una vera e propria sorpresa, nonostante sentissi che qualcosa non andava bene.
Ogni progresso in avanti che facevo con i miei poteri rappresentava ulteriore distanza che si aggiungeva tra me ed i miei genitori.Severus mi disse che il mio problema era che pensavo che il potere dovesse essere appreso, non controllato. La telecinesi era parte di me, una parte che era stata dormiente fino ai diciassette anni, ma pur sempre una parte integrante di me che dovevo semplicemente rispolverare e riportare alla luce.
Con la scuola deserta, visto che eravamo presenti solo io, la Preside, Severus e qualche funzionario, passavo le sere nella sala comune degli studenti con Ro.
Principalmente parlava lui ed io ascoltavo.
Mi raccontava di come era stato trasferirsi dal New Jersey a Parigi, dopo che era stato adottato da Severus.
Anche lui aveva avuto un incidente simile al mio, solo che aveva fatto saltare in aria la macchina del vicino con la sua telecinesi.
Severus lo aveva trovato quasi immediatamente dopo il fatto e lo aveva portato via, terrorizzato dall'idea di quello che gli sarebbe potuto succedere se fosse rimasto nella sua città natale.
Sarebbe stato quasi sicuramente linciato per essere un outcast.Ro aveva provato ad estorcermi qualche informazione in più che non si sapesse già sulla mia storia. Ero stata ostile e mi ero subito chiusa in me stessa, fuggendo da qualsiasi possibilità di smettere di far finta che non fosse mai successo nulla.
Gli avevo solo raccontato un trancio della mia vecchia vita. Gli avevo detto di come venissi da un piccolo paesino del nord di Inghilterra in cui l'unica cosa da guardare per giornate intere erano i prati.
Non avevo praticamente amici e passavo tantissimo tempo a casa, con i miei genitori, cercando di dare loro una mano con l'azienda agricola che gestivano.
Mi piaceva molto stare in mezzo agli animali.
Non avevo mai sofferto la solitudine, in realtà.
Lo stare in mezzo a persone della mia età non era mai stato fondamentale per me e non avevo mai visto la cosa come una grave mancanza.Mio padre ogni tanto andava al pub di paese o alle partite di calcio delle squadre che amava. Era un uomo buono e lo rispettavo tantissimo. Mia madre era estremamente religiosa, si concedeva di andare a messa tre volte a settimana; per il resto rimaneva sempre a casa.
Non ci andavo molto d'accordo.
Di parenti ne avevo ma pochi e alla lontana, nessuno con cui valesse la pena mettersi in contatto, comunque.
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Madness | Xavier Thorpe
FantasyJenna ha paura di sé stessa. Ha paura della forza sinistra che sente muoversi languida dentro di lei. Ha paura della voce maligna che non la lascia dormire la notte, la stessa che continua a ripeterle che lei è un pericolo per chi la circonda. Or...