Guardai i loro volti.
Erano contratti in una smorfia allarmata, mista a spavento."Ma com'è possibile?" Mi domandò Iris.
Alzai le spalle in segno di risposta.
Eravamo rimasti chiusi in camera da quando ero tornata dall'infermiera. Avevo vuotato il sacco su tutto, nominando Thomas Hesse, i miei poteri e lo sconosciuto di nome Viktor.Si era accesa un'intensa discussione fra di noi, nel tentativo di mettere insieme i pezzi di quell'orripilante storia che si dispiegava pian piano.
Ogni filo che selezionavamo per fare chiarezza non portava mai al nodo che speravamo di districare.
Tutto continuava ad essere un oscuro mistero, ed io mi sentivo sempre più inutile."Secondo me, c'è un collegamento tra Viktor e te, Jenna. Altrimenti perché quest'uomo dovrebbe continuare a palesarsi? Potresti servirgli in qualche modo." Ipotizzò Iris.
"Perché dovrei servirgli?" Ribattei confusa. La mia amica non fece in tempo a rispondere che venne interrotta da Ajax.
"Posso vedere come si manifesta il tuo nuovo potere?"Mi chiese. Lo guardai per un breve momento, incerta sul da farsi.
Poteva essere utile, alla fin fine, per scoprire quali fossero i concreti effetti sull'altra parte coinvolta."Cosa devi fare?" Iris era concentrata.
"Nulla, suppongo. Devo solo visualizzare l'intento e cercare di applicarlo."Osservai il ragazzo, cercando di non farmi prendere dal panico. "Dimmi pure come procedere." Gli dissi.
Xavier mi rivolse uno sguardo indecifrabile."Non so, fammi fare qualcosa di strano." Mi consigliò. Raccolsi un attimo i miei pensieri e lo guardai intensamente.
Ajax si alzò dal letto, si stese a terra ed eseguì cinque flessioni senza battere ciglio, per poi mettersi a sedere, tenendo le riviste di Iris in equilibrio sul capo. Quando interruppi il contatto, mi guardò spaesato ed Iris si fece scappare un risolino.
Rimanemmo tutti in attesa che si pronunciasse."Com'è stato?" Domandai.
"È come essere in autopilota. Capisci quello che stai facendo ma non riesci ad opporti al tuo corpo, lo fai e basta. È una sensazione stranissima."
Si alzò e si rimise in piedi, accanto alla mia compagna di stanza.L'orrore della scena mi aveva aperto un buco nello stomaco.
Pensare di riuscire a togliere a mio piacimento il libero arbitrio di altre persone mi causava i conati di vomito dal senso di colpa, proprio come aveva previsto Viktor.
Più che vederlo come un potere, lo vedevo come una maledizione."Devi starci attenta. Potresti far danni." Mi intimò Xavier ed io approvai, demoralizzata.
I giorni in cui la mia unica preoccupazione era cucinare la cena per i miei genitori mentre erano fuori a lavoro appartenevano ad una me ormai perduta.
"Promettetemi che non farete parola con nessuno di questo." Li pregai. Tutti annuirono con vigore. Iris si allontanò da noi e si diresse verso lo scaffale accanto alla scrivania.
Prelevò un piccolo barattolo di vetro dallo scompartimento più in alto e poi ci sorrise.Aprì il tappo e distribuì una manciata di foglie a testa. Erano rigide e secche al tatto.
"Questo è alloro stregato. Sono secoli che viene usato negli incantesimi di protezione. Penso che possa far comodo ad ognuno di noi, basta portarlo con sé." Annuimmo tutti all'unisono."Che ore si sono fatte?" Domandò, dopo aver richiuso il barattolo . Ajax ispezionò il quadrante del suo orologio da polso e glielo mostrò.
"Sarà meglio andare, che si è fatto tardi. Ci siamo accordati con Yuko per studiare."
Io e Xavier li guardammo uscire con i libri in grembo, mentre ce ne stavamo entrambi comodamente stesi sul mio letto.
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Madness | Xavier Thorpe
FantasyJenna ha paura di sé stessa. Ha paura della forza sinistra che sente muoversi languida dentro di lei. Ha paura della voce maligna che non la lascia dormire la notte, la stessa che continua a ripeterle che lei è un pericolo per chi la circonda. Or...