In lontananza, vidi il profilo dell'edificio principale farsi sempre più vicino. Presi un bel respiro profondo.Avevo passato l'ultima parte del viaggio a discutere in modo molto animato con Ro sul da farsi.
Mi ero espressa contraria ad avvertire la direzione della scuola su quanto fosse successo nella clinica di mia madre, eppure il mio amico aveva deciso di fare di testa sua ed informare subito Severus dell'accaduto, senza lasciarmi nessun tipo di spazio decisionale.Ero così anestetizzata da ciò che era successo due scarse ore prima che non riuscii neanche ad arrabbiarmi con lui, anche se continuavo a pensare che il mio ragionamento fosse molto più pratico e calcolato del suo.
Da una parte, Viktor mi aveva mostrato che era in grado di trasformarsi e di cambiare la sua immagine a proprio piacimento,rendendosi irriconoscibile agli occhi di chiunque. Dall'altra, mi sembrava quasi impossibile che avesse agito da solo. Ci doveva per forza essere qualcuno che lo avesse aiutato ad orchestrare le sparizioni da dentro l'accademia. Unendo insieme i due fattori, rimaneva un solo possibile risultato: non dire niente a nessuno.
Per quanto mi riguardava, Viktor poteva tranquillamente essersi infiltrato alla Nevermore come un alunno, o un insegnante o un funzionario qualsiasi. Se ci fossimo fatti scappare anche una singola parola, ci saremmo non solo infilati tra le fauci del lupo, ma non saremmo mai stati in grado di fermarlo.
"Jenna, non me ne importa nulla." Ribatté acido.
"Per me tu sei più importante delle due ragazze scomparse, onestamente. Quell'uomo, chiunque sia, potrebbe essere ovunque. Potrebbe ritornare a cercarti."
Lo guardai frustrata.
Percorremmo il selciato che attraversava i giardini a passo d'uomo. La macchina rombava piano."Come riusciresti a proteggerti? Non sei in grado." Continuò ed io rimasi in silenzio, esausta.
Il ragionamento che Ro stava portando avanti da quasi mezz'ora aveva senso, in fin dei conti.
Ero del tutto impotente davanti ad una situazione del genere, davanti a Viktor e davanti al mistero attorno alla sparizione delle due ragazze.Avvistai in lontananza tre figure e, quando giungemmo ad una distanza accettabile, scorsi Severus e due professori. Guardai allarmata Ro, nel tentativo di calmare i miei nervi, già tesi.
Parcheggiammo velocemente e scendemmo. Non riuscii a pronunciare nessun tipo di saluto che il mio mentore corse verso di me, per poi slanciarsi in un abbraccio. Mi afferrò per le spalle, per poi fissarmi con aria estremamente preoccupata.
"Jenna, so che l'unica cosa che vorresti fare ora è andartene in camera tua, ma devi seguirci." Mi informò. Sbuffai in modo sonoro. Volevo solo stare sola, per poi chiudere il polveroso sipario di quell'orribile giornata. "A fare cosa?" Chiesi impertinente. "La squadra di ricerca vuole incontrarti." Mi rispose uno dei due professori lì presenti.
Gettai un'occhiata di fuoco in direzione di Ro, colpevole di avermi ficcata in quella scomoda situazione.
Chiusi gli occhi, rassegnata, e riempii i polmoni di aria.
"Andiamo allora" Li esortai.
"Scusami, lo faccio per te." Mormorò il ragazzo, per poi allontanarsi e seguire Severus, che si era già avviato verso l'interno della scuola.Il tragitto fu privo di conversazione e scandito solo dal fragore dei nostri passi.
La cosa non mi preoccupava, ad essere onesta.
Mi avrebbero fatto qualche domanda, per tentare di capire l'accaduto, e poi mi avrebbero mandata via. Sperai solo che fosse una cosa veloce ed indolore, in modo da poter andare a cercare sia Iris che Xavier il prima possibile.Mi condussero verso la sala adibita alla riunioni della scuola, Severus bussò ed attendemmo una risposta da dentro. Quando varcai la soglia, rimasi sorpresa nel vedere che i membri della squadra di ricerca erano più numerosi di quanto io avessi inteso.
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Madness | Xavier Thorpe
FantasyJenna ha paura di sé stessa. Ha paura della forza sinistra che sente muoversi languida dentro di lei. Ha paura della voce maligna che non la lascia dormire la notte, la stessa che continua a ripeterle che lei è un pericolo per chi la circonda. Or...