Capitolo 13

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Verso la spremuta d'arancia, il bicchiere si riempie fino all'orlo. Ne assaporo un sorso e mi lecco le labbra. Fresca e zuccherata al punto giusto.

Aggiro la penisola della cucina e raggiungo la nonna seduta sul divano. Mi accomodo a gambe incrociate. Tikki si poggia sul bracciolo, Leon la segue e balza al posto di fianco al mio.

Nonna Gina alza il volume della tv.

Il giornalista sta raccontando nei minimi dettagli i fatti degli ultimi giorni. «...gli inquirenti hanno così potuto arrestare i membri del gruppo noto come i Satiri dell'Anarchia, grazie al supporto di un eccellente servizio di sicurezza organizzato da Bruno Tancredi, noto imprenditore nel campo della moda, nonché stimato concittadino.»

L'inquadratura si sposta sul padre di Alessio, sfoggiante il suo solito cipiglio severo, circondato da una miriade di microfoni puntati nella sua direzione. «Sono molto soddisfatto di come la situazione si è risolta senza che nessuno si sia fatto male, sebbene mi dolga il fatto che la serata di moda sia andata a monte.»

Una giornalista fuori campo prende parola. «A detta dei testimoni, c'erano Satiri infiltrati tra gli ospiti.»

Tancredi annuisce. «Una fonte anonima mi ha avvertito tempestivamente del piano di attacco. Ignoro come questa persona sia venuta a conoscenza di tali piani, ma ciò non è di mio interesse. La ringrazio con tutto il cuore per il supporto e per l'aiuto che mi ha fornito. Ringrazio inoltre il mio personale servizio di sicurezza che ha gestito in maniera esemplare la situazione, impedendo qualsivoglia mossa avventata da parte dei terroristi.»

La stessa giornalista lo incalza. «Cosa intende fare ora che la serata è saltata?»

«Ho già provveduto all'organizzazione di un'altra sfilata, che però sarà riservata a determinati ospiti. Farò un'accurata selezione a riguardo, in quanto è mia volontà che questa cancelli del tutto il fallimento dell'altra sera.» Tancredi solleva le mani. «Se volete scusarmi ora...»

Sfila in mezzo alla calca di giornalisti, i quali continuano a seppellirlo di domande, e si infila nella sua auto scura.

Prendo un sorso di aranciata. «Mi sono fidata della persona giusta.»

Nonna Gina mi scocca un'occhiata incuriosita. «Voglio sperare che anche tu sia invitata in questa serata esclusiva.»

«Probabilmente, se glielo avessi proposto, il signor Tancredi avrebbe invitato volentieri Stiletto, anche solo come atto di riconoscenza. Ma dubito che conosca Marinette Dupain-Cheng.»

«Però, tu sei in confidenza con suo figlio. Uscite insieme, giusto?»

Il succo mi va di traverso. Tossisco.

Nonna Gina emette un mugugno. «Non dirmi che non ti piacerebbe.»

«Certo che mi piacerebbe, è ovvio. Ma non me l'ha ancora chiesto. E...» Picchietto gli indici uno contro l'altro. «Dubito che Alessio abbia parlato di me al padre, almeno in quel senso lì; e anche se fosse, non avrebbe comunque motivo di invitarmi a quel party.»

«Mai dire mai, mia cara. Dovresti aver imparato che le persone riescono sempre a stupirti in qualche modo.»

Tikki interviene. «Concordo con tua nonna, Marinette.»

Leon le fa eco abbagliando.

Sollevo un sopracciglio. «Ora ti sei alleato anche tu con loro due?» Alzo gli occhi verso il soffitto. «Ora sono sola contro tre, non è giusto.»

Scoppiamo a ridere in coro.

Le immagini del telegiornale mostrano l'ex questore Giovanni Portanova in manette, scortato da due agenti della polizia e altrettanti carabinieri.

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