Meeting

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È il giorno della festa di Vogue, devo ammettere che sono in ansia. Non per quale motivo ma il mio corpo ne mostra i sintomi. Ho il battito accelerato e non riesco a pensare ad altro. Prendo un respiro profondo e scendo in cucina.

J: "Son spero vivamente che tu abbia un vestito adatto per stasera" si rivolge a me mia sorella.
Io: "Certo, ne ho comprato uno ieri pomeriggio" le rispondo a tono. Lei sorride e riporta lo sguardo al suo telefono che ha in mano.

Sbuffo rumorosamente e vado in cucina con l'intento di riempire il mio stomaco. Quando mangio mi sento subito meglio. Mi faccio un panino con il pollo e lo mangio in pochi bocconi. Mi godo di ogni morso chiudendo gli occhi e rilassando tutti i muscoli del mio corpo. Non era mai capitato di avere così tanta ansia per un evento, di solito la riservo durante il periodo di esami, come giusto che sia.

Io: "Posso sapere il programma di stasera?" alzo il tono della voce per farmi sentire da mia sorella.
J: "Dobbiamo essere a Plaza Nova per le 21.30 di sera" mi spiega Julia.
Io: "Mh va bene"
Spero di incontrarlo, vorrei scrivergli un messaggio per sapere se viene o no ma qualcosa dentro di me lo impedisce. Non voglio che lui pensa che sono una che si fa sottomettere dai suoi modi di fare. Devo farmi valere come donna. Metto in secondo piano questo pensiero e guardo l'ora. È ancora presto, sono solamente le quattro di pomeriggio.

Passano tre ore. Ore 19.00

Sono posta davanti allo specchio e non ho idea di come truccarmi. Sono disposta a chiedere aiuto a Julia ma lei mi precede entrando nella mia stanza.

Io: "Mamma e Papà non ti hanno insegnato a bussare?" la guardo incrociando le braccia.
J: "Oh e dai, l'ho sempre fatto, è inutile che me lo dici ora" dice lei mettendo un broncio e avvicinandosi a me. "Vuoi una mano per il trucco?". È sorprendente come ogni volta riesca a leggermi nel pensiero.
Io: "Si, grazie" annuisco passandole un pennello per il fondotinta. "Non so da dove iniziare" sospiro facendo cadere le braccia lungo i fianchi dopo che lei ha preso in mano il pennello.
J: "Stai tranquilla, ci penso io" mi fa l'occhiolino facendomi sedere sul bordo del letto. Si mette davanti a me con in mano diversi prodotti come trousse, mascara, rossetti ed eye-liner.
Chiudo gli occhi e alzo la testa per facilitarle il lavoro. Dopo mezz'ora sento la sua voce che mi sveglia dallo stato di trance in cui ero caduta.
J: "Ho finito, sei bellissima"
Mi alzo per andare davanti allo specchio e rimango sbalordita dal suo lavoro. Ero irriconoscibile. Non mi aspettavo che con il trucco stessi così bene. La mia autostima, nel vedermi così, decide di alzarsi e sorrido.
J: "Ti aspetto in macchina" mi lancia uno sguardo di intesa ed esce dalla mia camera.

Indosso il vestito nero e dopo averlo abbinato con delle scarpe con il tacco argento scendo le scale.
M: "Sei stupenda, tesoro" si avvicina mia madre dandomi un bacio sulla guancia. "Divertitevi e state attente" passa delicatamente le mani sulle mie spalle.
Io: "Tranquilla mamma, ci vediamo domani, non aspettarci sveglia" la rassicuro appoggiando una mano sulla sua.

Esco di casa e raggiungo mia sorella alla macchina. Salgo sopra ad essa e ci dirigiamo verso Plaza Nova, nel centro di Barcellona. Devo abituarmi a questo alternativo stile di vita, lo stile che ha sempre desiderato Julia di vivere.
Arriviamo a destinazione e noto diverse persone vestite elegantemente, saranno sicuramente persone famose di cui non ne conosco il nome. Parcheggiamo nel parcheggio riservato agli invitati e raggiungiamo l'entrata dello stabilimento. È immenso ed è costernato da decori di lusso e preziosi. L'oro e il bianco sono i colori predominanti. Rimango incantata alla vista.

J: "Andiamo" mi prende la mano portandomi verso l'interno della struttura. Mi guardo intorno, estasiata da ogni particolare. Julia sorride vedendomi. "Che carina che sei" ridacchia.
La guardo male. Non deve pensare che entrerò in questo mondo, fatto di falsità, egoismo e desiderio di fama.
Non appena arriviamo alla sala principale il fotografo dell'altra sera si affretta a venire davanti a noi.
X: "Sono così onorato della vostra presenza, è molto essenziale per questa serata" ci dice rivolgendo i un sorriso a trentadue tenti.
J: "Onorate noi per il vostro invito" sorride a sua volta spostandosi con un movimento leggiadro i capelli su un lato.
X: "Posso scattarvi alcune foto? Per il nostro account social"
J: "Certo che si" afferma mia sorella mettendosi in posa e rivolgendo al fotografo uno dei suoi sorrisi migliori. Non mi meraviglio che quest ultimo sia rimasto incantato a guardarla per pochi secondi.

Mi metto anche io in posa, formando appena un sorriso e giocando maggiormente con il mio sguardo. Mentre il fotografo ci scatta alcune foto altri lo raggiungono e con le loro macchine fotografe iniziano a farci foto in maniera incessante. I flash indirizzati ai miei occhi provocano un lacrimare e sono costretta, momentaneamente, ad allontanare il mio sguardo e come vuole l'universo, si va a posare su quello di una persona poco lontana da noi. Su quello del mio persecutore.

Neymar schiude le labbra e sul suo viso si forma un'espressione di meraviglia e di stupore. Continuo a guardarlo e tutto intorno a me si ferma, eravamo solo io e lui. I click delle fotocamere ora sono un rumore ovattato, non riuscivo a sentire niente. Penso che questa serata diventerà una di cui farò fatica a dimenticare.

attracted by your eyes - Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora