Tic tac. Tic tac.
Gli occhi di Satoru sono asciutti e gli fa male la testa.
Tic tac. Tic tac.
Da qualche parte, può sentire Toji che muove qualcosa nella parte principale del suo dormitorio. A questo punto, a Satoru non importa nemmeno. Ha scoperto che non gli importa più di molte cose. C'è uno schianto dall'altra parte della porta e Satoru rotola su un fianco, ignorando le stoviglie o gli oggetti appena rotti. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.
Tic tac.
Si sente male.
Tac.
Balzando in piedi dal letto, Satoru per metà inciampa e per metà si precipita in bagno. Arriva in bagno appena in tempo e ringrazia silenziosamente qualunque essere superiore possa esistere mentre vomita la cena. Mani tremanti afferrano la fredda porcellana del water e Satoru emette un sospiro stanco e chiude gli occhi con un gemito prolungato. Questa è stata la terza volta questa settimana che ha vomitato e, a questo punto, Satoru non è sicuro se sia perché non riesce a dormire o per lo stress. Capisce che non ha nemmeno molta importanza perché non riesce a trattenere il cibo, qualunque cosa accada.
«Beh, diamine» sente una voce profonda dietro di lui e Satoru lancia uno sguardo oltre la sua spalla per guardare Toji. La fonte costante delle sue frustrazioni è parzialmente nascosta nell'ombra del bagno buio, ma Satoru può vederlo benissimo con o senza luce grazie ai suoi Sei Occhi.
«Vai. Fuori» Satoru non ha assolutamente pazienza per nessuno dei commenti scherzosi di Toji. Invece di scomparire nell'oscurità come l'inchiostro, emette un fischio basso e si accovaccia accanto a lui con un sorriso sottile e a trentadue denti.
«Dai. Ho detto solo due parole e sembra che tu mi voglia già morto» Toji inclina la testa e i suoi occhi verdi brillano sotto la luce tremolante. «Guardati, ti stai agitando per niente» quel sorriso cresce e Satoru ringhia. Toji si sporge e sbuffa.
«Lasciami in pace, cazzo, dico sul serio»
«Oh? Che cosa hai intenzione di fare? Attaccarmi? Come se in passato avesse funzionato» il sorriso dell'altro uomo scompare quando Satoru si lancia su di lui. Con un rapido movimento, Toji si alza e Satoru si schianta contro il muro.
«Buona fortuna, ragazzo. Ne avrai bisogno. Vuoi sapere perché?» Aspetta una risposta e quando Satoru non dice niente, Toji si china. «Perché sei cambiato» un secondo dopo, una gelida presenza aleggia sopra la sua spalla. Questo di per sé non è niente di nuovo, a Toji sembra sempre piacere librarsi intorno a Satoru e fare del suo meglio per superare il costante muro dell'Infinito. Questa volta, però, Satoru può chiaramente sentire forti dita che gli affondano nella carne.
«Stai diventando debole» Toji espira e Satoru può sentire il sorriso nella sua voce. Chiude gli occhi e si sente di nuovo male.
════ ⋆★⋆ ════
Un allegro cinguettio scuote Satoru dal suo sonno e lui apre un occhio. Si mette a sedere, stordito, si guarda intorno nel bagno confuso prima di ricordare cosa è successo solo una manciata di ore prima. Pigramente, geme e chiude gli occhi, pronto a ricadere in un sonno agitato quando c'è un secondo cinguettio che è acuto contro le sue orecchie sensibili mentre riecheggia nel bagno dalle pareti spoglie. Riaprendo gli occhi, fissa il soffitto e conta fino a dieci. Se non c'è nient'altro dal suo telefono, allora chiunque gli stia scrivendo non ha un disperato bisogno di lui.
Uno.
Satoru guarda una crepa nel soffitto. I suoi occhi seguono le sottili fessure, ispezionando come la ragnatela quasi delicata si allarga verso il centro del soffitto.
STAI LEGGENDO
GOLD FOIL ─ stsg
Fanfiction❝ «Sposami» sussurra Gojo con voce roca, supplicandolo. Gli occhi di Suguru si spalancano mentre è sopraffatto dallo shock e dalla confusione. Suguru si aspettava molte cose da parte di Gojo, ma non aveva mai pensato ad una proposta di matrimonio. I...