CAPITOLO 18

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Capitolo dedicato a: Darknightmere perché ha fatto una lista di punti! Io adoro le liste con i numeri! Ahahah♥ goditi il tuo capitolo
(Foto primo piano casa Xena)

Ero appena stata chiamata per andare alla Capitale, realizzai.

Mi bastarono quei pochi secondi davanti alla folla per risvegliarmi. Elaborai il tutto, da una parte ero su di giri -la mia prima missione da Cavaliere!, e insieme a Dylan per di più- dall'altra mi rassegnavo che la mia vita non sarebbe mai stata normale e tranquilla.

(Si prega di fare attenzione quando si esprime il desiderio di una vita emozionante: effetti collaterali come morte atroce e combattimenti letali.)

Ci fecero riunire sotto un padiglione poiché aveva appena ricominciato a piovere e li arrivò Colonnello a spiegarci quel che stava per accadere.

L'uomo abbassò il cappuccio del mantello e i suoi occhi gelidi incontrarono i miei. Non lo diede a vedere ma sorrideva, per me. Era bello come il nostro rapporto fosse cambiato dall'inizio.

Sentii strani gridolii e mi girai, riconoscendo tra il coro Dobby.

"Looooo-foooloff."

Circa una decina di quei cosi pelosi si avvicinarono trascinando strane sacche. Dobby si avvicinò a me con la borsa e me la porse, ansimando con la lingua di fuori.

La aprii e guardai dentro, era vuota. Mi era sembrata piena da fuori.

Ci misi qualche secondo a ricordare, era la sacca di Krup.

"Come avrete notato, siete stati dotati della sacca di Krup, che vi servirà durante il vostro viaggio. Diciamo che non state esattamente andando in Missione, diciamo che... è una sorpresa. Per andare alla Capitale vi dovrete fermare in alcune città dove vi aspetteranno altri giovani Cavalieri e assieme a loro raggiungerete Arcadya. Non posso dire altro. Partirete domani, il tempo di finire le vostre lezioni." Finito il suo discorso poco informativo Colonnello rialzò il cappuccio e se ne andò, scomparendo non appena un'ombra calò su di lui. Seppur stesse usando la sua Abilità per mimetizzarsi io lo percepivo distintamente.

Che ragazza ottusa ero, non riconoscevo l'importanza delle mie Abilità...

I ragazzi richiamati si dispersero in piccoli gruppi e mentre si allontanavano li sentii chiaramente confabulare tra di loro.

* * *

"Grazie papà" circondai l'uomo con le mie braccia e lo stritolai in una comune mossa di wrestling chiamato "abbraccio". Presi la giacca a vento e la sciarpa e le indossai, aveva iniziato a fare brutto tempo, io non ne soffrivo più particolarmente -la causa era come al solito la mia Abilità- ma mi piaceva coprirmi, quindi lo facevo volentieri.

Mia madre era seduta sul divano a gambe incrociate e stava osservando rapita le figure che comparivano alla televisione, dopo 11 anni che non ne vedeva più una ne era rimasta quasi ipnotizzata.

"Ciao mamma" le sorrisi ponendomi tra lei e la televisione facendole finalmente notare la mia presenza.

"Ciao Xena!" Sorrise intontita, "mamma io vado".

"Okay" sembrava un pò persa, non era più abituata a comportarsi da mamma, era normale che si sentisse un pò sperduta. Aprii la serratura della porta e mentre uscivo vidi Sean guardare diffidente nostra madre, lei allungò il braccio in orizzantale per invitarlo a sedersi vicino a lei, gli disse qualcosa e lui si arrese, facendosi cullare dalle sue braccia familiari. Mio padre rise e poi io chiusi la porta a chiave.

Mi girai appena in tempo per ritrovarmi davanti Dylan, ero così presa dai miei ragionamenti che non avevo minimamente notato la sua presenza.

Poggiai una mano sul suo petto sentendolo trattenere il respiro "ciao" gli rivolsi un sorriso, non riuscivo a nascondere l'euforia per il viaggio che stavamo per compiere.

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