CAPITOLO 1

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Come disse un grande maestro:
Ai miei meravigliosi lettori,
mi spiace per l'ultimo finale in sospeso.
Bè, no, in realtà non mi dispiace: AHAHAHAHAH.
Però, sul serio: vi voglio bene ragazzi.

Ero in uno stato d'oblio da troppo tempo ormai, o almeno così mi sembrava. Non capivo più niente, non ricordavo più nulla ed ero felice. Sapevo -meglio dire, avevo la sensazione- che se avessi ricordato non sarei stata così serena. Dopo quella che mi sembrò un'eternità, in cui mi persi nei miei pensieri, decisi di voler smettere di galleggiare nel vuoto e ricordare. Non sapere chi fossi e cosa mi fosse accaduto mi rodeva lo stomaco. I miei ricordi si fecero subito più chiari. Il mio nome era Xena Parker, abitavo con mio padre, mio fratello e il mio migliore amico in una casa a due piani. Un giorno avevo scoperto l'esistenza di un mondo parallelo, Pandora -in cui vivevano i draghi. Il ragazzo che mi aveva aperto le porte a quel mondo fantastico si chiamava Dylan e il mio cuore sobbalzò ricordando il suo volto, i suoi occhi verdi sembravano poter scrutare fino alle profondità della mia anima. Mi venne il dubbio che fossi innamorata di lui. Poi comparve il ricordo di mia madre e del motivo per cui era sparita e poi quello di mio fratello che conosceva Pandora. Ricordai delle stragi che avevo dovuto vedere a causa di Brisingr -la mia spada- e degli allenamenti di Colonnello. Cambiai idea sulla mia cotta per Dylan quando ricordai Noah. I suoi occhi dai diversi colori mi sorridevano, poi l'immagine cambiò e l'occhio di lui divenne rosso e il suo sorriso maligno. Il dolore tornò a farsi sentire quando rividi il litigio tra me e Dylan e quando scoprii che Noah mi aveva tradita. Non mi amava cercava di scoprire i miei punti deboli per distruggermi, lui stava dalla parte del Male.

Impallidii vedendo la scena dell'auto, i fanali che si avvicinavano e io che non riuscivo a muovermi. Ero morta quindi?

Ero in una specie di sala d'attesa per il Paradiso? O per l'Inferno?

Poi l'oblio si trasformò in una stanza bianca. Tutta bianca. La stanza del Richiamo, vuota e senza dimensioni. Immaginai la stanza di un hotel in cui ero stata tempo prima e i mobili iniziarono a sistemarsi secondo il mio volere, almeno ricordavo come modificare le sembianze di quella stanza. Mi ritrovai nella camera d'albergo di due anni prima e mi sentii subito più tranquilla, in quel luogo così familiare.

Entrai nel bagno per farmi una doccia, avevo indosso un vestito viola sporco e rovinato, lo stesso della festa. "Strano" mi dissi "credevo di essermi cambiata sulla Terra".

Mi lavai e mi infilai i vestiti puliti che trovai nell'armadio. Mi sedetti sul letto e aspettai. Caddi in un sonno profondo popolato da incubi, in cui il protagonista era Noah. Quando mi svegliai -disturbata da qualcuno che bussava- il ricordo degli incubi svanì ma io rimasi con una sensazione di panico addosso.

Mi alzai dal letto, riposata pur non avendo bevuto la pozione rivitalizzante, quella che solitamente usavano le persone che avevano una doppia vita, come me. Probabilmente avevo dormito un'intera giornata. Aprii la porta e vidi Cyrus -l'Anziano del Campo- davanti a me "e lei che ci fa qui?"

Ero un pò diffidente nei suoi confronti dopo aver saputo che era lui il motivo se non avevo avuto una madre, inoltre era l'ultima persona che mi aspettavo di vedere.

"Dobbiamo continuare il discorso che ho iniziato qualche giorno fa" disse il vecchio.
"Intende quello in cui è venuto per dirmi che non poteva dirmi niente?" Ironizzai. Lo sguardo che mi rivolse non mi scalfii. Si sedette su una poltrona comparsa dal nulla e mi invitò a fare lo stesso. Poi su un tavolino -che non c'era prima- comparvero delle brioche e io mi avventai sul vassoio, non mi ero resa conto di avere una tale fame finché non mi ero ritrovata davanti quel cibo invitante. Lo incitai con lo sguardo a parlare e lui iniziò "come ti avevo detto un grave destino pesa su di te. Hai la responsabilità di dover imparare a utilizzare Brisingr -la Spada Maledetta- e imparare a gestire la tua Abilità, il fuoco. Ma non solo questo, una parte del destino si è compiuto e ora posso dirti del viaggio" il vecchio si fermò come per ascoltare una voce che sentiva solo lui. Passò un minuto, poi due e il vecchio non si decise a parlare tanto che cercai di immaginarmi in mano un coltello per minacciarlo di continuare.

Squame di DragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora