Capitolo 4

1.6K 70 13
                                    

Katsuki si mise in fretta il preservativo. Izuku era un alpha, ma lui non ne era più così sicuro. Il liquido lubrificate era una cosa che secernevano solo gli omega maschi in calore o in pochissime altre occasioni, ma ne i beta, ne tantomeno gli alpha lo producevano. Si affidò al suo istinto e onde evitare qualsiasi problema aveva deciso di usare delle protezioni. Non voleva diventare padre a 17 anni, decisamente no. La sua futura carriera da Hero ne avrebbe risentito, per non parlare di quella di Izuku. Una famiglia la voleva ovviamente, ma più in là nel tempo.

Afferrò le gambe di Izuku facendogliele piegare verso il petto, gli prese saldamente il bacino trascinandolo verso di se. Si abbassò su di lui sorreggendosi con una mano, si prese l'erezione guidandola verso l'entrata di Izuku che si irrigidì appena si sentì sfiorare. Una mano corse veloce verso la sua testa e afferrò saldamente il polso di Katsuki della mano ben piantata contro il materasso, l'altra mano si serrò sulle lenzuola tirandole leggermente. Katsuki lo fissò, mantenne lo sguardo fisso sul suo volto mentre entrava in lui piano, lento, ma inesorabile. Non si fermò neanche quando il volto dell'altro si contrasse in una smorfia dolorante, arrivò fino in fondo e non riuscì a trattenere un gemito, basso e gutturale. Izuku era perfetto, stretto e caldo, sembrava nato su misura per lui.

Izuku aveva serrato occhi e bocca, sentiva Katsuki scavare dentro di lui. Faceva male, ma quando il biondo arrivò in fondo non poté fare a mano di gemere estasiato e sgranare gli occhi. Erano insieme, finalmente uniti. Fissò Katsuki che, sopra di lui, se ne stava ad occhi chiusi come a volerai godere quel momento e la sensazione di totale pienezza che gli diete fu perfetta. Il cuore iniziò a battere forte nel petto. Vide gli occhi rossi riaprirsi e mette si scrutavano cercando di captare sentimenti negativi nell'altro, Kacchan si mosse. Una spinta decisa e ben assestata che lo fece gemere.
Lo amo.

Katsuki si abbassò su di lui, poggiando la testa sulla spalla di Izuku e prese a muoversi iniziando da subito con un ritmo serrato. Le spinte poderose e decise che dava facevano rimbalzare le gambe del verdino contro i suoi fianchi, mentre gli gemeva direttamente nell'orecchio. Sentì le sue mani aggrapparsi salde alla schiena e le unghie scavare nella carne. Tutto faceva parte di una sinfonia perfetta. Aveva le orecchie piene della voce melodiosa di Izuku. Riusciva a percepire solo lui, le sue mani che graffiavano e toccavano, le sue labbra che sfioravano il suo collo e la sua ghiandola. Non aveva mai provato sentimenti così forti, sentiva la sua anima risucchiata. Katsuki pensò che era nato solo per vivere quel momento, quello era il suo posto nel mondo, non c'erano dubbi. L'ultimo tassello al centro di un puzzle.

Lo pensò anche Izuku che, schiacciato dal peso di Katsuki, si era aggrappato a lui con tutte le sue forze. Il piacere lo stava divorando, non riusciva a respirare, il naso era pieno dell'odore di Katsuki. Gli occhi si riempirono in fretta di lacrime mentre si ribaltavano. Sentiva i gemiti bassi dell'altro nell'orecchio e il suo fiato colpire il collo. Nessuno lo aveva mai preso durante il calore, ma era sicuro che nessuno lo avrebbe mai fatto così bene. Si sentiva morire.
"Oh Dio...Kacc ah... Di p-più" si inarcò quando Katsuki colpì il punto giusto, gli graffiò la schiena con così tanta enfasi che sentì l'altro ringhiare.
"Cazzo, Izuku..." Disse a denti stretti, Katsuki si sollevò fermandosi un attimo, gli afferrò le cosce aprendogliele e riprese a muoversi più forte, più in profondità. Da quella posizione riusciva a vedere il suo membro entrare ed uscire dal corpo bollente e tremante dell'altro. Ci si poteva sentire meglio di così? Katsuki pensò di no. Izuku era in lacrime mentre, con le mani sopra la testa a stringere il cuscino, si muoveva verso di lui per assecondare i suoi movimenti. Perfetto. Izuku era perfetto. Il corpo sudato, le lentiggini che ricoprivano le spalle e il volto arrossato, la bocca aperta e la saliva che colava dal mento. Si impresse a fuoco quell'immagine nella mente, l'avrebbe custodita per sempre.
"Gemi... Gemi per il tuo Alpha, cazzo" disse mentre le spinte aumentarono, tanto che il letto prese a battere contro il muro con violenza.

• Ibrido •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora