Capitolo 10

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Quando Izuku scese nella sala comune fu raggiunto immediatamente da Todoroki e solo in quel momento si rese conto di non aver letto il suo messaggio e di conseguenza di non avergli risposto. Si diete mentalmente dello stupido vedendo il suo amico avvicinarsi.
"Midoriya, tutto bene? Ieri quando..." Todoroki si interruppe quando ormai era a pochi passi da lui e Izuku lo vide sgranare gli occhi. Gli si avvicinò ancora annusando l'aria intorno a lui che imbarazzato si portò una mano dietro il collo toccando il morso coperto appena dalla t-shirt.
"Midoriya, ma cosa hai fatto?" Izuku lo guardò sorpreso e si morse un labbro sviando lo sguardo. Sapeva che il suo odore fosse cambiato, ma non si era preparato alle domande.
"E-ecco io..."
"Ti ha costretto lui?" Chiese Todoroki allarmato. Izuku si voltò verso di lui con sguardo sconvolto. Come poteva anche solo concepire un pensiero come quello?
"Cosa?" Chiese esterrefatto. A quel punto si avvicinarono a loro anche Iida e Uraraka, che sentendo Todoroki parlare a voce piuttosto alta si erano incuriositi, ma appena affiancarono il rosso si resero conto della situazione. Uraraka sgranò gli occhi
"Deku-kun, perché hai l'odore di Bakugou addosso" Iida invece iniziò a muovere in modo meccanico le mani
"Midoriya-kun un marchio tra Alpha è..." Non finì la frase. Cosa voleva dire? Che era sbagliato? Ma lui non era tutto alpha, per Katsuki doveva essere come mordere un omega o simili. Si morse un labbro nervoso, non sapeva come muoversi. Passava lo sguardo sui suoi tre amici sempre più preoccupato, mentre loro lo fissavano in attesa che dicesse qualcosa. Poi, come una benedizione, apparve quasi magicamente Katsuki al suo fianco. Gli passò una mano intorno alla vita e gli si avvicinò schioccandogli un bacio su una guancia ignorando tutti. Non avrebbe avuto senso nascondersi, tutti avrebbero visto o sentito che Deku ormai era suo. Izuku si irrigidì voltandosi verso di lui, non aspettandosi minimamente un gesto così plateale e davanti a tutti, no che la sala comune fosse molto piena. Katsuki si rese subito conto che qualcosa non andava sentendo l'odore agitato di Izuku. Indurì lo sguardo girandosi ringhiando verso i tre che lo fissavano a bocca aperta.
"Cosa cazzo gli avete detto?" Uraraka e Iida lo fissavano senza dire nulla, Todoroki invece decise di ignorare Katsuki e prese Izuku per un polso attirando la sua situazione e strattonandolo leggermente verso di se.
"Midoriya..." Izuku fissò il suo amico stranito. Non riusciva a parlare ne a muoversi. Katsuki reagì d'istinto. Schiaffeggiò forte la mano di Todoroki ancora stretta sul polso di Izuku e gli ringhiò addosso con ferocia.
"Non toccare il mio cazzo di Alpha. Ci siamo capiti?" Tutti fissarono Katsuki a bocca aperta, Izuku compreso. Ma appena percepì il forte odore di caramello inacidirsi gli si attaccò ad un braccio per calmarlo.
"Kacchan, erano solo preoccupati perché siamo entrati alpha e sai..." Si indicò distrattamente il collo, gli occhi infuocati del biondo su di lui. Gli sorrise come al solito e Katsuki si calmò all'istante, infilandosi le mani in tasca sbuffò.
"Che razza di idioti. Il marchio non è altro che uno scambio di odori" poi si girò pronto ad avviarsi verso la cucina. Fissò Izuku "Siediti ti porto la colazione" il verde si sorprese a quell'affermazione e iniziò ad agitare le mani davanti al volto leggermente imbarazzato dalla situazione.
"Ma no Kacchan, so prepararmela da solo" Katsuki ringhiò piano avvicinandosi a lui con sguardo duro
"Ho detto mettiti seduto e aspetta" Izuku ringhiò di rimando. Non si sarebbe fatto comandare così solo perché ora erano compagni. Katsuki si spostò indietro con la testa sorpreso, ma il suo sguardo cambiò in fretta. Ghignò mordendosi un labbro. Dio quanto lo eccitava quando Deku faceva così. Izuku vide la pupilla di Katsuki dilatarsi leggermente e fissando il canino piantato sul labbro arrossì e abbassò la testa
"V-va bene allora... Grazie" con uno scatto gli afferrò un braccio e si spinse contro di lui dandogli un casto bacio all'angolo della bocca. Katsuki rispose debolmente grugnendo una risposta e si allontanò verso la cucina, non prima di gettare un'ultima occhiata sprezzante verso i tre che ancora erano li. Izuku si girò verso i suoi amici che lo fissavano in attesa, sospirò mentre ai scompigliava i capelli. Forse doveva dirgli come stavano le cose, in fondo loro erano le persone di cui si fidava di più. Non aveva intenzione di dirgli della sua condizione, per quello voleva prima chiedere agli insegnanti, non voleva commettere passi falsi.
"Va bene, vi racconto come sono andate le cose" disse ai suoi amici, che annuirono poco convinti, ma lo seguirono al tavolo spinti, oltre che dalla preoccupazione, anche dalla più completa curiosità.

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