17 Dicembre 2022

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1. La camera d'albergo è lussuosa, davvero lussuosa. Forse fin troppo. All'inizio Derek si sentiva quasi a disagio in quei posti ma ora ha imparato ad apprezzare quella ricchezza. Come quella stupenda vasca idromassaggio che gli sta sciogliendo i muscoli tesi: decidere di diventare un pilota di moto era stata una scelta azzardata ma l'adrenalina era stata la cura al suo malessere e la sua natura mannara lo aveva aiutato a diventare ben presto uno dei migliori. Derek chiude gli occhi mentre l'acqua bollente lo aiuta a rilassarsi. Un rumore attira l'attenzione di Derek che si trova davanti Stiles. Lo stesso Stiles che non vedeva da quando se n'era andato da Beacon Hills: aveva sentito la sua presenza durante la corsa ma non si aspettava di certo che riuscisse a trovare il suo albergo ed entrare. O forse sì. E non gli dispiace affatto. Stiles non distoglie gli occhi da lui mentre si spoglia con una lentezza esasperante che, però, fa crescere l'eccitazione di Derek che si massaggia piano per cercare un pò di sollievo. Una volta nudo, Stiles cammina sinuoso verso la vasca per poi scavalcarne il bordo e sedersi a cavallo delle gambe di Derek. Derek che gli cinge la vita per poi divorargli le labbra con un desiderio che non ha mai provato prima di quel momento. Le mani corrono sul sedere di Stiles saggiandone la consistenza: lo stringe forse con un pò troppa forza facendolo gemere. "Ti piace così?" gli domanda.

"Sì, ti prego, sì."

Derek ruggisce mentre infila prepotentemente due dita dentro il corpo di Stiles che cede docilmente come se non aspettasse altro. "Sei perfetto" gli sussurra mentre le dita diventano tre e Stiles si contorce voglioso.

"Ti voglio."

"Ridimmelo."

"Ti voglio, ti prego."

Derek lo accontenta sfilando le dita e permettendo a Stiles di calarsi sulla sua erezione. Stiles si muove sinuoso, la pelle bagnata, la bocca schiusa, le pupille dilatate e lo sguardo sconvolto. "Sei bellissimo."

Stiles urla riversandosi tra i loro corpi senza neppure il bisogno di essere toccato. Derek lo segue subito dopo. Abbraccia Stiles baciandogli la spalla.

Derek si sveglia con il fiatone: si guarda le mani trovando la stoffa del lenzuolo incastrata tra i suoi artigli. Respira a fondo nel tentativo di calmarsi: non sente Stiles da due anni e non si aspettava di certo di rivederlo così. 

2. Stiles odia il suo lavoro, odia il suo capo e, soprattutto, odia la sua incapacità a dire di no. "Stiles stasera abbiamo una cena importante con un nuovo cliente."

"Molto bene. Devo farti preparare qualcosa? Posticipare gli appuntamenti di domani mattina?"

"No, forse non hai capito. Alla cena vieni anche tu?"

"Perché?"

"Perché sei il mio segretario."

"Continuo a non capire."

"Stiles ho bisogno di te come testimone. È una cena informale ma si parlerà comunque di affari e tu dovrai prestare molta attenzione alla conversazione."

"E se fossi impegnato?"

"È lavoro, Stiles. E a te serve questo lavoro."

A Stiles un pò veniva da piangere ma non poteva fare altrimenti. Il suo capo gli aveva fatto avere un completo elegante ed era uscito dall'ufficio come un condannato a morte. Non ha proferito parola durante tutto il tragitto come a voler sottolineare la sua contrarietà a quella situazione ma il capo non gli è sembrato infastidito. Entrano nel ristorante e Stiles lo segue sempre in silenzio per poi quasi svenire non appena si trova davanti il loro nuovo cliente. "Derek Hale, che piacere averti qui. Lui è Stiles Stilinski, il mio segretario" lo presenta.

Stiles è in panico incapace di pensare a cosa fare. È Derek a venirgli in soccorso allungando la mano come se fossero davvero due sconosciuti. E forse possono definirsi così dal momento che non si vedono da quasi tre anni. "Molto piacere" dice accarezzandogli il dorso della mano con il pollice.

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