Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
🂱
<<TI sei fatta impiccare>> Aiko alzò leggermente lo sguardo mentre si massaggiava il collo e sorrideva in ginocchio, l'uomo della vasca era in piedi davanti a lei, si aspettava di vedere un sorriso suo volto di un sopravvissuto, ma quello non era quel tipo di sorriso.
Quello era un sorriso soddisfatto, un sorriso strambo, un sorriso...famigliare, con una strana scintilla negli occhi che la fece sorridere istantaneamente. <<E ho vinto>>
<<Hai vinto, si>> le offrì la mano, che Aiko guardò leggermente sospetta, e le sorrise in un modo un po malato, un pò affettuoso, era un sorriso felice e spensierato, contrastante all'atmosfera che li circondava dopo aver completato il game e alle urla delle persone che venivano bollite dentro all'edificio. <<Ti senti bene, eh?>> la frase era fin troppo...giusta, così giusta per lei che le fece da campanello d'allarme. <<Certo, sono viva>>
<<No>> Aiko assottigliò gli occhi ma finalmente cedette e usò la mano dello sconosciuto per alzarsi, il fatto che avesse visto subito attraverso la sua risposta gli diede il beneficio del dubbio. <<Tu hai vinto, sei una brava eh? Ho visto che l'hai capito subito>> sul suo corpo si vedeva l'esatta linea tra la pelle rossastra che era stata immersa nell'acqua bollente e la pelle leggermente abbronzata, sul collo dell'uomo premeva la stessa linea rossa della fune che li aveva salvati.
<<Dobbiamo andare>> la donna gli attirò l'attenzione, Aiko la vide più in la che aspettava pazientemente insieme ad un ragazzo che era decisamente meno sicuro di se, ma l'uomo rimase con lo sguardo fisso su di lei tenendo ancora la mano nella sua. <<I ragazzi che avevo portato con me oggi non si sono rivelati altrettanto bravi, non hanno superato la prova>> nonostante l'istinto che le urlava di non ascoltarlo, che la prova a cui si riferiva non fosse solo il gioco che avevano appena completato, Aiko si fece ingannare dagli occhi dolci dell'uomo.
Per tutta la vita aveva desiderato quella delicatezza, quello sguardo che le passava attraverso, come poteva sottrarcisi adesso?
<<Saresti interessata nel ritirare il loro premio? Ci guadagneremmo entrambi>> la donna finalmente si avvicinò sentendolo, e affiancò l'uomo aggiustandosi gli occhiali da sole sulla testa, il ragazzo la seguì incerto.<<Che premio?>> Aiko ritirò finalmente la mano dalla sua presa, e anche se il gesto fece corrucciare leggermente le sopracciglia all'uomo in un gesto spontaneo, il suo sorriso non vacillò.<<Un rifugio, sei da sola vero? Da quanto tempo sei qui?>>
<<Tre giorni>> i due si scambiarono uno sguardo, e l'uomo sorrise a trentadue denti, come se le parole di Aiko fossero oro colato, poi la guardò nuovamente e il suo tono si addolcì. <<Scommetto che saranno stati tre giorni molto solitari, che ne dici di dare inizio alla festa? Quest'atmosfera mi rattrista, ce lo meritiamo tutti no?>>
<<Cosa intendete?>>
<<Ti portiamo in un posto magico, l'angolo di paradiso di questo mondo in cui possiamo vivere, non sopravvivere, avrai un posto dove stare e qualche amico in più>> l'uomo le porse nuovamente la mano in un gesto molto più esagerato e teatrale, evidenziando l'invito e colpendo inconsciamente il punto debole di Aiko. Le persone, stare in mezzo a tante persone, non sentire più quella bolla di cristallo intorno che la separava da tutti e tutto e evidenziava la presa di suo padre su di lei. Ann e il cappellaio videro la scintilla della tentazione accendersi nei suoi occhi, ma ancora di più ammirarono come non si fece ingannare subito dalla proposta a differenza di molti altri alla spiaggia, come se fosse abituata a vedere l'inganno e il risvolto negativo in ogni parola.<<Hai detto che ci guadagneremo entrambi>>