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<<DOBBIAMO farlo adesso, durante la cerimonia di presentazione, Aguni e tutti i militanti saranno nel corridoio principale per dichiarare il nuovo re della spiaggia e Kuina ha detto che Ryori è sul tetto, ma probabilmente andrà nella suite dopo quindi dobbiamo sfruttare il momento finché la stanza è vuota>> Arisu e Usagi annuirono velocemente, sincronizzando le radio rubate sulla stessa frequenza lontana da quella dei militanti per evitare spiacevoli sorprese. <<E il codice?>>
<<Te lo dirò quando sarai davanti alla cassaforte>> il ragazzo annuì, fin troppo comprensivo nei confronti di Chishiya, e quest'ultimo gli sorrise lievemente.
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La foto che Arisu aveva trovato nella cassaforte era ancora per terra, il volto sorridente del cappellaio insieme ad una ragazza con una treccia laterale e dei ciuffi ricci che le ricadevano sul viso sorridevano dal tappeto aspettando di essere raccolti. Era buio, quindi Ryori non vide subito il piccolo quadrato di carta con i segni evidenti del tempo e di quante volte era stato ripiegato, non era entrata nella suite del numero uno per guardare per terra dopotutto.
Aguni non le aveva tolto la chiave, che fosse perché non aveva intenzione di farlo o perché semplicemente non gli aveva dato l'occasione di farlo non lo sapeva ancora, dopo la cerimonia di successione Ryori si era dileguata dal salone principale ed era andata direttamente sul tetto.
La cucina era fuori dai giochi per il momento, essendo lì che si sarebbe dovuta incontrare con il cappellaio per insegnargli a cucinare quella mattina, e aveva posticipato di visitare un'ultima volta la sua stanza per una specie di chiusura, quindi aveva passato il pomeriggio sul tetto a guardare come la spiaggia andava avanti senza il suo creatore, il tempo era voltato così in fretta che si era resa conto di che ore fossero solo quando il sole aveva cominciato a tramontare trasformando il cielo in fuoco.
Aveva scambiato quel panorama caldo però con la luce fredda dell'hotel, una luce bianca e ghiacciante nei corridoi gialli dell'edificio fino a quando non era arrivata alla suite semi buia, era entrata, aveva chiuso la porta a chiave dietro di se e aveva fatto un giro lento della stanza che ancora aspettava che il suo padrone ritornasse. Non sapeva ancora perché, forse per il vento che entrava dalla finestra spalancata, ma l'istinto l'aveva guidata verso l'armadio ancora aperto e le sue mani avevano afferrato una lunga veste viola con piccolo dettagli verdi a forma di vite e foglie sui bordi e l'aveva indossata, stringendosela intorno al corpo con un bisogno che non sapeva di avere.
Ryori aveva sprofondato il viso nella stoffa, sentendo quasi la risata del cappellaio nelle orecchie nel mentre, e i suoi occhi solo allora erano caduti sul pavimento posandosi sulla piccola immagine segnata dagli anni passati nel portafogli di Takeru. Si era piegata, prendendola tra le dita con una delicatezza che non sapeva nemmeno di possedere, e la osservò.
Rimase quasi pietrificata alla vista del volto così simile al suo, ma segnato da un sorriso così simile a quello del cappellaio, lui teneva il braccio ormai famigliare intorno alle spalle della ragazza e guarda nella fotocamera mostrando tutti i denti scintillanti, indossava una camicia arancione e un capello del medesimo colore che gli ricadeva leggermente sulla fronte. Era per quello che l'aveva avvicinata così improvvisamente? Che le aveva dato tutto? Non perché se lo era guadagnato, ma perché condivideva il volto di qualcuno a cui avrebbe davvero dato tutto?