"Il prestito scade il 19 settembre signora, le lascio questo segnalibro come promemoria"
"Grazie mille, arrivederci"
Così disse ed uscì dalla biblioteca l'ultima cliente della giornata, segnai l'ennesimo prestito sulla mia agenda datata 1973, spensi le luci, chiusi la vecchia porta di legno ,ormai logorata dal tempo, con l'altrettanto vecchio mazzo di chiavi.
Camminavo per strada, aveva da poco smesso di piovere quindi la strada era piena di pozzanghere. Arrivata a casa sprofondai nel mio letto come se fosse fatto di zucchero a velo e così mi addormentai, senza nemmeno essermi messa il pigiama.
...
"Che bella dormita, era da tanto che non dormivo così bene."
La mia voglia di alzarmi da quel luogo paradisiaco, comunemente chiamato letto, era pari a zero, ma dovevo fare questo sforzo. L'orologio segnava le 12:22, facevo prima a pranzare che a far colazione, apro il frigo e vedo una desolazione totale: dovevo andare a fare la spesa.
Dovevo anche sbrigarmi però, il turno alla biblioteca iniziava alle 14:00 e se volevo almeno mangiare qualcosa a casa, dovevo correre subito al supermercato. Mi vestii velocemente ed uscii di casa, mi feci una lista mentale, mentre camminavo, di ciò che dovevo prendere almeno quando sarei arrivata sapevo già quali reparti dovevo controllare.
"Formato famiglia di uova in offerta... chi sono io per rifiutare" ed infilai la grossa confezione nel carrello.
"Ti piacciono così tanto le uova?..."
Sentii alle mie spalle
"...non lo sapevo"
Mi voltai ed era Sarah la mia migliore amica, ci conosciamo da una vita ma penso di non averle mai parlato di quante uova io mangiassi da quando abito da sola.
"Erano in offerta, meglio di così" risposi.
"Io dovevo comprare qualcosa da fare stasera per cena, vengono i genitori di Oliver a cena e sai quanto mi odiano,cerco almeno di fare buona figura in cucina."
Sarah era fidanzata con Oliver da due anni, da quando sono andati ad abitare insieme ci vedevamo molto poco, solo io e lei.
Oliver è un bravissimo ragazzo e gli voglio bene ma alle volte mi sarebbe piaciuto passare del tempo con quella che era la mia migliore amica da ormai vent'anni.
"Giusto, ti volevo chiedere una cosa prima che me la dimentichi, domani sera sei libera dopo cena?"
Cosa pensava che io avessi da fare il venerdì dopo cena? Al massimo guardavo un po' la tv ma poi, come ogni sera, finivo per collassare sul divano.
"Certo che sono libera, perchè?"
"Bene allora vieni con me ad un pub qua vicino, suona una band abbastanza brava e poi Oliver dovrebbe essere a lavoro, almeno passiamo del tempo solo io e te, come ai vecchi tempi."
Probabilmente Sarah aveva il potere di leggere nel pensiero perché aveva detto ad alta voce tutto ciò che io avevo pensato silenziosamente fino a quel momento.
Ovviamente accettai, ci salutammo e finii di prendere ciò di cui avevo bisogno. Finito di pagare alla cassa guardai il mio orologio che stava segnando le 13:30, dovevo sbrigarmi se non volevo fare tardi a lavoro. Arrivai a casa, mangiai un boccone di corsa e mi recai a lavoro.
Finito di segnare l'ultimo prestito sull'agenda, chiusi quella porta che prima o poi mi sarebbe caduta in faccia e così finì un'altra inutile giornata della mia monotona vita.
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"I've always looked for you"-Brian May
FanfictionViolet é una ragazza Londinese dal passato travagliato, nata nel dicembre del 49 e lavora da qualche anno in una modesta biblioteca della città. È proprio sul posto di lavoro che incontrerà le persone che le travolgeranno completamente la vita: un g...