Long island

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"Baby, baby, I've been so sad since you've been gone
Way back to New York City
Where you do belong
Honey, I missed your two-tone kisses"
Questa era la canzone dei Rolling Stones che stava suonando la mia radio mentre shakeravo gli ingredienti del buon vecchio Long Island, il drink che avevo scelto.
Assaggiai il risultato in anticipo ed era veramente buono, sapevo ancora cavarmela dai.
Mi dovevo vestire ma prima dovevo decisamente darmi una lavata.
Finita la doccia veloce mi diressi all'armadio e optai per indossare un vestito rosso scuro, quasi bordeaux, abbastanza lungo con uno spacco alla gamba destra ornato con un pizzo nero leggero. Sopra decisi di mettermi una giacca di pelle per sembrare un po' più "rock".
La mia giacca preferita, compleanno del 1967, inizia ad avere qualche anno ma l'ho conservata in modo impeccabile, sembra nuova.
Me l'aveva regalata Sarah.
Giusto...Sarah. Non le ho raccontato niente di quello che mi è accaduto ultimamente.
Oddio, l'ultima volta che ci siamo viste non era il momento più adatto per parlare di stupidaggini però ricordo ancora di quei giorni, che oramai sembrano lontani, in cui ci vedevamo o sentivamo ogni giorno per raccontarci le nostre giornate, dettagli inutili della nostra vita, ma anche gossip, di noi, di altri...qualunque cosa ci passasse per la testa la dicevamo.
Ora no.
Finisco di mettermi il rossetto e sistemarmi il mascara leggermente colato grazie ai vecchi ricordi.
Driiiiin Driiiiin Driiiin
"Che cazzo...arrivo"
"Buenas Seras"
La mia faccia in quel momento sarebbe stata da fotografare, guardavo Roger allibita cercando di capire, o meglio, decifrare la cazzata che aveva appena detto.
"Certo Roger vai tranquillo, sai bene lo spagnolo" disse John nel mentre scossava la testa guardandomi.
Sorrisi sotto i baffi e li feci accomodare.
Gli altri due erano una rampa di scale indietro.
"È qui la festa tesoro? Appartamento umile, carino, ordinato, profumato...mi piace"
"Ciao Freddie" dissi
"Ciao Violet..." si avvicinò al mio orecchio "...non ti affacci a vedere se arriva Brian?"
Alzai gli occhi al cielo però lo feci.
Si trovava a metà della rampa di scale.
"Sbrigati, raffreddano i drink"
Mi guardava fisso. Adesso si trovava in piedi di fronte a me.
Indossava una maglietta aderente color crema, una giacca di velluto nera, un jeans nero e portava al collo una sciarpa leggera sempre nera. Stava bene. Molto bene
"I drink non si raffreddano"
"Proprio non ti piace l'ironia eh?"
Ci trovavamo in piedi fuori dalla porta.
Avevo un'idea per la mente: chiudere la porta e rimanere fuori con lui senza sentire e vedere gli altri o senza che gli altri potessero vedere e sentire noi.
Non l'ho fatto.
Erano tutti seduti sul divano.
"Vado in cucina a prendere i drink"
"Ce la fai? Sennò ti aiuto"
"No grazie John, dovrei farcela"
Misi i bicchieri su un grande vassoio ma proprio quando stavo per portarli ai ragazzi pensai che sarebbe stato meglio aggiungere qualche stuzzichino, avevo un pacco di biscotti che stavano benissimo con una specie di marmellata di fragole.
Presi la marmellata in frigorifero e cercai di trovare un posto sul vassoio per quella. Mi servivano anche i cucchiaini però.
"Ce la fai?"
Mi voltai, era Brian.
"Si dovrei farcela, ho preso qualcosa da mangiare..."
"Ma non importava, facciamo veloce..."
"No no, ci vuole sempre qualcosa da mangiare, potresti prendere i cucchiaini nel cassetto a destra?"
"Certo"
"Grazie"
"Ti diamo fastidio? Freddie si autoinvita sempre..."
"Cosa? No, anzi, mi fa piacere, spero sia anche un piccolissimo modo di ringraziarvi"
"Di cosa?"
"Boh, di queste serate in compagnia, considera che sono a guardare ogni sera la tv da sola, quindi..."
"Hahaha, vorrei anch'io più tempo libero"
"Ah sì? La musica ti occupa molto tempo?"
"Si, quasi il 70% ma non è la musica il "problema", è lo studio che occupa la percentuale rimasta"
"Cosa studi?"
"Mi piace molto fisica ed astronomia, ho scoperto che esiste una materia chiamata "astrofisica" che unisce queste due scienze, la materia perfetta haha"
"Oddio, non mi parlare di fisica, al liceo la odiavo"
"Cosa hai fatto dopo il liceo?"
"La commessa del market, la dog sitter, davo ripetizioni di matematica, la barista, la cameriera, la lavapiatti e adesso da qualche anno sono in biblioteca"
"Ah...non hai proseguito gli studi"
"Non potevo permettermelo, il mio sogno sarebbe stato studiare filosofia o psicologia"
"Mi dispiace"
"Tranquillo, è andata così"
Portammo tutto in salotto, offrii i bicchieri agli altri e mi sedetti anche io sul divano.
"Mh è veramente buono questo drink, sei un'ubriacona?"
"No John haha, ho fatto la barista qualche anno fa, conservo qualche liquore in casa per queste occasioni ma anche per bere qualcosa ogni tanto"
"Ah, capisco, sono buoni anche questi biscotti"
"Si,è vero, è già la seconda volta che li compro, mi erano piaciuti."
Roger sembrava che seguisse la conversazione ma allo stesso tempo che stesse nel suo mondo, mi fissava in modo strano.
Passò un'oretta e mezzo e per la maggior parte del tempo Brian mi guardava, sempre, costantemente, mentre era seduto davanti a me. Quel ragazzo è delicato, non ho altri aggettivi con cui poterlo descrivere.
Chiesi se volevano altro, risposero di no, allora mi alzai per riportare tutto in cucina.
Si alzarono anche loro in piedi pronti ad andare via.
"Comunque sei una gran figa, se Brian ti scopa fa proprio bene, se non lo fa lui potrei farlo io"
Eh no, va bene tutto ma non sopporto queste frasi maschiliste in casa mia, da persone con cui non ho nemmeno questa grande confidenza, a fatica li conosco.
Fulminai Roger con lo sguardo e mi stavo dirigendo verso di lui per dirgliene quattro su quello che aveva appena detto.
"Roger, adesso hai veramente rotto il cazzo"
Intervenne Brian.
Si posiziono davanti a lui e lo guardava; lo aveva fatto incazzare, come del resto aveva fatto incazzare anche me.
"Ti porto giù è meglio" e così John accompagnò Roger alle auto.
"Devi scusarlo, è ubriaco" disse Freddie
"Ma se ha bevuto solo un Long Island, non mi prendete per il culo"
"Perché non hai visto quante birre si è scolato prima"
"E voi vi portate dietro un musicista così per suonare su un palco davanti a tante persone?"
Non stavo criticando le doti di Roger ma mi ero alterata, dovrebbero farglielo evitare prima di uno spettacolo.
"Scusaci Violet, siamo mortificati..."
"Tranquillo Brian tu non c'entri niente"
"Perché io c'entro qualcosa?"
"No Freddie non c'entri niente nemmeno tu ma almeno potevi intervenire dicendo qualcosa, comunque fa niente"
Mi guardavano entrambi ma basta, mi ero arrabbiata.
"Comunque ragazzi scusatemi ma sono stanca, mi sa che andrò a letto presto, sarà per un'altra volta"
"Ma come.." esclamò Freddie
Inventai una scusa riguardante il lavoro, ero stanca, avevo dormito poco, etc....
Uscirono dalla porta e Brian prima di scendere le scale si girò:
"Non sarà mica per Roger vero?"
Avrei voluto dirgli di sì ma non volli farlo, era così dispiaciuto, gli spiegai che erano vere le motivazioni che avevo dato prima.
Se ne andò e chiuse la porta, secondo me non ci aveva creduto.
Mi affacciai alla finestra di cucina per guardarli andare via, guardarlo andare via...
Brian si fermo a guardare Roger e gli disse qualcosa tipo "guarda sali in macchina..."
Sembrava arrabbiato con lui, probabilmente perché non venivo più io.
Se ne andarono.
La mia reazione può sembrare esagerata ma non è così. Ho reagito in questo modo a causa di mie esperienze personali.
Esperienze personali legate a relazioni del passato.
Avevo un ragazzo, Thomas, sembrava interessato ma col passare del tempo era diventato pesante e possessivo. Usava parole molto brutte che non mi piacevano affatto, soprattutto nell'ambiente intimo e personale. Offendeva, non ti stava mai a sentire, ti dava attenzioni raramente e pensava che ogni cosa che ti veniva detta tu per forza dovevi farla e dovevi aver voglia di farla. Non era solamente così, quando voleva sapeva essere anche dolce ma di sicuro non romantico, come piace a me. L'ho lasciato, mi ha aiutato anche Sarah, non so come avrei fatto da sola, avevo paura. Cambiai addirittura la serratura di casa.
Non era Roger in sé ad avermi dato fastidio, avevo capito che era ubriaco, ma quelle parole mi hanno riportato a quei momenti.
Accesa la tv mi misi a sedere sul divano ed aspettavo l'inizio della sitcom, che neanche mi piace, che ormai guardavo ogni sera.
Dopo circa una mezz'ora mi alzai per andare in bagno; passando davanti allo specchio mi ricordai di essere ancora vestita e truccata come dovevo andare allo spettacolo. Mi fermai, sul water ovviamente, si sta sempre più comodi che in piedi, e pensai:
"Ma se invece ci andassi a vederli? Senza che loro vedano me, solo per uscire un po', ascoltare della buona musica e bere qualcosa di fresco, di nuovo....penso proprio che lo farò"
Spensi la televisione, sistemai leggermente il mio trucco ed ero pronta, cazzo la borsa. Menomale me la sono ricordata in tempo, misi dentro solo lo stretto necessario: mascara, rossetto, borsellino, fazzoletti, un foulard, un paio di calzini e mutande puliti, ombrello, cannuccia perché non si sa mai se al bar la danno, elastico e pinza per i capelli ed ero pronta per uscire.
La borsa pesava leggermente.
Dovevo farmi la strada a piedi e dato che erano le 9, sarei dovuta arrivare precisa per l'inizio dello spettacolo, speriamo solo non ci sia così tanta gente. Non mi piaceva l'idea di camminare da sola per i borghi londinesi, non sono così affidabili, poi ero anche lontana da casa, vabbè non pensiamo negativo ed andiamo avanti. Conoscevo strade un po' nascoste e poco trafficate per arrivare prima ma decisi di non passare per quelle perché al buio ci potrebbe essere qualunque cosa.
Davanti al pub c'era molta gente e molta coda, per fortuna conoscendo il posto sapevo che c'era un ingresso anche sul retro e speravo che magari fosse meno affollato di quello principale.
Per fortuna era vuoto, feci per entrare ma venni bloccata da un uomo enorme della sicurezza.
"Signorina il biglietto,prego"
Ah, cazzo, ci voleva il biglietto, allora facevano sul serio, avevano già molta popolarità se tutte quelle persone avevano comprato e pagato un biglietto per venirli a vedere, ero felice per loro.
Mi rassegnai, non avevo il biglietto.
"Ah, scusi non sapevo ci voless..."
"Guardi lei entra con me, prenda questo biglietto"
Mi prese e mi portò al bancone. Tutto così veloce.
"Cosa ci fai qui Violet?"
"No, cosa ci fai qua tu, George"
Era George, il mio collega alla biblioteca, un ragazzo gentilissimo ed educato. Ci troviamo spesso a pranzare insieme quando abbiamo il cambio di turno.
"Dovevo venirci con la mia ragazza, le piace molto questa band e per farmi perdonare ho provato a comprarle questi biglietti, ma purtroppo non ha funzionato..."
"Avete discusso?"
"Già, mi sa che abbiamo chiuso, storia lunga..."
"Mi dispiace tanto...comunque non importava che tu sprecassi questo biglietto per me, grazie"
Incredibile come tutte le coppie che ruotavano intorno a me stessero affrontano un momento di crisi, forse porto male.
"Figurati, tanto avrei dovuto buttarlo via"
"Dimmi quanto è venuto, ti rendo i soldi"
"Assolutamente no, con tutte le volte che mi hai pagato il pranzo, non voglio niente"
"Grazie"
"Grazie a te, vuoi qualcosa da bere?"
"Sì, prendo uno shot di Whisky"
Il barista stava preparando il bicchiere e George mi stava guardando male.
"Parti piano eh haha"
"Sì, per ora si"
Restammo al bancone  a bere altro e a fare due chiacchiere e mi accorsi che aveva iniziato a flirtare con una ragazza del posto. Mi allontanai con il mio Midori Sour silenziosamente per lasciarli da soli.
"Ladies and Gentlemen, finalmente inizia lo spettacolo, prendete i vostri posti e fate un grande applauso ai Queen!"
Salirono sul palco, prima Freddie, poi Roger, poi John e poi Brian. 
La folla impazzì, iniziarono ad applaudire, urlare e saltare nel giro di 1 secondo.
"Ciao a tutti, pronti ad un po' di bella musica?"
A quelle parole di Freddie il pubblico rispose in coro:
"SIIIIIIIIIII"
"Non mi pare di aver sentito bene..."
"SSIIIIIIIIIIIIIIIII"
Sempre più forte.
"Allora tenetevi forte perché siete nel posto giusto..."
Avevo un sorriso stampato in faccia guardandoli quando al mio fianco un ragazzo urlò nel silenzio:
"Paki di merda"
Era riferito a Freddie. Pezzo di merda.
Infilai le mani nel mio drink, versandomene anche un po' addosso, e presi tutto il ghiaccio che c'era. Feci finta di passare mi fermai davanti a quello stronzo che mi guardava senza capire.
Gli infilai tutto il ghiaccio nei pantaloni.
Scappò via dalla folla. Gli sta bene.
I ragazzi iniziarono a suonare, vedevo anche abbastanza bene ero in quarta fila.
"Take off...
I was told a million times
Of all the troubles in my way
Mind you grow a little wiser
Little better every day..."
La folla dietro e davanti a me cantava a squarciagola.
Sorrisi.
Brian stava facendo il suo assolo di chitarra in maniera impeccabile, si era spostato in cima al palco, vicino alla folla, vicino a me.
Guardava il pubblico ma senza un'espressione precisa, era troppo concentrato.
Decisi di farmi vedere ed alzai un braccio quando guardava verso la mia direzione.
Mi vide dopo un po' e guardandomi accennò un sorriso. Dopo pochi secondi l'assolo finí e tornò al suo posto sul palco facendo strada a Freddie. Continuava a sorridere.
La serata andò avanti.
Suonarono una dozzina di canzoni, una più bella dell'altra; l'ultima fu Seven seas of  Rhye.
Stupenda veramente. Assurda direi.
"Vi ringraziamo tutti quanti per il supporto, alla prossima"  disse John e scesero uno alla volta dal palco.
Non sapevo cosa fare, sarei dovuta andare da loro dietro le quinte o andarmene e tornarmene a casa da sola, lasciando Brian con questo alone di mistero?

"I've always looked for you"-Brian MayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora