Capitolo 2 🎁

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UNA SECONDA POSSIBILITÀ
DI NATALE

Capitolo 2

Camille Gilbert — Amybeth McNulty
Jack Harkins — Timothée Chalamet

Christmas Edition

Christmas Edition

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Camille

L'uomo che avevo ritrovato al mio capezzale fece un leggero cenno d'assenso con la testa e lo fissai sconvolta.

«Per favore.» Ribadì l'infermiera.

«Va bene.» Sussurrò.

«Che succede? Chi sei?» Ero più confusa che mai e mi rivolsi alla donna dalla pelle scura che tentava di controllarmi la flebo. «Giuro, non l'ho mai visto prima. Deve credermi! Dove sono?» A quel punto, quel perfetto sconosciuto uscì e al suo posto entrò una figura femminile con un camice bianco e l'aria gentile.

«Camille... Sono la dottoressa Lewitt. Ha avuto un incidente. Ho bisogno che si calmi per poterle fare delle domande, ok?»

«Mh-Mhm...» Biascicai.

«Può farlo per me?»

«Certo!» esclamai con voce piuttosto stridula.

La donna mi puntò una luce bianca in faccia e ordinò. «Segua il movimento con gli occhi?» Lo feci senza battere ciglio spostando la testa a destra e a sinistra. «Perfetto... Sa come si chiama?»

«Camille Gilbert.»

«È il suo nome da sposata?»

Sposata?

Guardai la mano sinistra, in particolar modo l'anulare e lo alzai per mostrarlo alle due. «Non sono... non sono sposata.»

Si scambiarono un'occhiata furtiva e la dottoressa riprese. «Di che colore è la penna?»

«Blu e bianca.» risposi per poi distogliere lo sguardo.

«E il suo gusto di gelato preferito?»

La osservai, aggrottando la fronte, per poi balbettare. «Io... non... non lo so.» Scossi la testa con lo sguardo perso nel vuoto. «Non so nemmeno se ho un gusto di gelato preferito.»

«Oh... Va bene, ci dia solo un secondo. Torniamo subito, ok?»

Si allontanarono verso l'uscita, chiacchierando indistintamente, mentre il caos mentale scatenatasi era così vasto che non riuscivo a capire o a collegare i pensieri. "Perché ero lì? In un letto d'ospedale e per quale motivo mi avevano fatto tutte quelle domande?"
Cercai di mettermi seduta contro lo schienale e mi sporsi per guardare l'esterno, dove c'era quell'uomo dai capelli brizzolati che mi fissava dal vetro con aria preoccupata. Mi chiedevo perché fosse ancorato lì...













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