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dopo la scommessa vinta da me pablo mi portò davvero a fare shopping anche se non comprai nulla di tanto costoso,non lo usavo per i soldi e mai l'avrei fatto.
lui insistette per comprarmi un tubino rosso che diceva mi stava perfetto.
poi presi un paio di cargo jeans e infine andai dal parrucchiere per schiarirmi i capelli e farli più sul castano/biondo.

-sei sicura che non vuoi che pago io? non mi cambia nulla lo sai-

-no pablo basta te l'ho detto-

-dai almeno metà la metto io?-

-me l'hai chiesto già e io ti ho detto già di no-

-e io la metto lo stesso tanto non puoi alzarti da li-

avendo la tinta addosso dovevo aspettare ferma e quindi non potevo fare nulla per impedire a pablo di avvicinarsi al bancone della cassa e pagare, non metà come aveva detto ma bensì tutta la cifra.
non era un prezzo tanto alto,90 euro per fare quella tinta era davvero un buon prezzo e loro mi avevano fatto un lavoro magnifico.

-grazie pa ma non dovevi-

-di niente,ora vieni a stare un po' da me?-

-domani mattina hai l'allenamento-

-si lo so però stasera no-

ci pensai un po' su e alla fine arrivai alla conclusione che non potevo rifiutare.

-i vestiti?-

-non servono tanto qualunque cosa ti darò finirà sul pavimento- e mi fece l'occhiolino.

a quell'affermazione diventai un po' rossa in facci ripensando alla differenza tra la nostra prima volta e la seconda,la differenza era forse che dopo c'era stato più sentimento da entrambe le parti.
gavi se ne accorse e rise bisbigliando qualcosa.

-che bimba-

-bimbo ci sarai tu-

-nono bimba sei tu che ti imbarazzi tanto ma poi a letto non ci pensi su due volte-

niente,quel giorno era in vena di battutine.

-pablo! vuoi vedere che ti lascio qua e non ti porto a casa?-

-dai andiamo niña lo sabes que tengo razón-

-paraculo-

alla fine andai a casa di pablo e mi preparò un'ottima paella e io invece preparai la crema catalana che mi aveva insegnato mamma,così l'avremmo mangiata come dolce a cena o come aveva detto pablo "se non sarà pronta avrò un altro dolce".
"ma ovviamente la crema sarà più che pronta e avrà due dolci" pensai in quel momento.
inutile dire che andò proprio così.
dopo aver finito la crema catalana mi guardò con uno sguardo che mi scavò anche l'anima.

-la crema è buonissima amore,però sai..-

nel frattempo si alzò,venne dietro la mia sedia e di colpo mi spostò davanti a lui all'altezza dell'inguine.

-mi piacerebbe avere il secondo dolce-

mi aiutò ad alzarmi così da arrivare alla sua bocca e poterlo baciare,mentre mi portava sul divano.

-sul divano?-

-preferivi che ti scopavo su quella sedia?-

-pablo..eddai-

sapeva quanto mi faceva piacere quando usava termini precisi e concisi senza mai girarci intorno come invece io facevo.
scese a baciarmi il collo muovendo le sue mani sul mio corpo e io mi attaccai,con le braccia al suo collo e con le gambe al suo bacino,in modo da stuzzicarlo un po'.
in breve tempo lo ritrovai dentro di me e dopo un bel po' di minuti mi ritrovai sfinita,sdraiata su quei bei muscoli che tanto amavo.
ovviamente quella sera restammo a dormire sul divano.

mi corazón para ti ||pablo gavi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora