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gavi

era finito il mondiale con vincitrice l'argentina.
quel regalo che avevo promesso a vanessa durante "la nostra sera" era appunto quello di venire con me in qatar e di restare a vedere la finale.
purtroppo noi siamo usciti con il marocco,da quel momento iniziò un periodo di giorni brutti per noi.
l'unica a tirarmi su di morale era vanessa che nonostante io le ripetessi cose del tipo "non sono dell'umore giusto" o "dovresti lasciarmi stare",lei restava sempre al mio fianco

fu tanto felice della vittoria dell'argentina e sinceramente anche io,subito scrissi a messi e a tutti i calciatori dell'argentina.
messi mi fece una breve telefonata il giorno dopo facendo vedere quanta gente c'era per le strade.
era davvero felice,l'unica cosa che gli mancava,ha concluso la sua carriera nel mondiale con una splendida vittoria.
vanessa è sempre stata innamorata di messi fin da quando ha visto una delle sue prime partite da titolare in prima squadra,era davvero bravissimo per la sua giovane età infatti è uno dei migliori al mondo.

tornati a barcellona trovai quel senso di "casa" che prima mi mancava,finalmente era tornata la solita routine tanto uguale quanto bella.
perché si,era sempre la stessa ma io amo quello che faccio.

dovevo andare a casa di vanessa,mi aveva invitato per una cenetta e poi mi avrebbe invitato anche a natale con i suoi genitori,nic e suo fratello pedri e volendo anche frenkie e altri della squadra,ancora si doveva organizzare tutto.
il mio pensiero fu rivolto a quella cena per tutto il giorno,ero in ansia ma anche molto felice di vederla finalmente in un momento molto intimo nonostante non fosse a letto.
perché durante una cena hai due persone faccia a faccia che si leggono negli occhi e parlano delle cose più profonde o stupide,si rivelano all'altra persona senza averne paura e sono grati di star seduti al loro tavolo perché considerati speciali e amati dalla persona che anche loro ritengono speciale e amano.

bussai alla porta un paio di volte aspettando che mi aprisse qualcuno.
ero arrivato molto prima rispetto all'orario che mi aveva detto vanessa infatti al posto delle sette e mezza arrivai alle sette precise.
finalmente lei mi aprì la porta con una faccia arrabbiata ma sempre bella che mi fece sorridere.
non era neanche ancora vestita,aveva una maglietta a maniche corte e pantaloncini,nonostante fossimo sotto natale a barcellona fa molto più caldo rispetto all'italia in questo periodo.

-cazzo pablo se ti dico quell'orario dev'essere quello sennò non riesco ad organizzarmi bene-

-hai già cucinato?-

ignorai completamente la sua sfuriata per non iniziare una discussione e cambiai discorso,non rispose.
mi girai verso di lei e la ripresi a guardarmi.
avevo indossato dei semplici pantaloni neri con una camicia bianca abbastanza aderente così da far vedere la forma dei muscoli e le mie amate mcqueen che amo indossare quando c'è un'occasione del genere.

-no che non ho cucinato!-

-quindi te in mezz'ora pensavi di prepararti e fare da mangiare?-

-fanculo vado a vestirmi fai come se fossi a casa tua-

se ne andò su per le scale fino a raggiungere la sua camera per prepararsi.
all'inizio resta impalato,non sapevo se cucinare io qualcosa o aspettare lei così decisi di chiederglielo.
salì le scale e arrivai fino alla sua camera che aveva la porta aperta.
bussai allo stipite così da non disturbarla nel caso si stesse cambiando ma lei non rispose così entrai e mi sedetti sul letto sotto il suo sguardo.
si era già messa il vestito che doveva indossare.
era davvero bella,il vestito era nero perlato non tanto scollato ma che evidenziava bene il suo corpo perfetto.

-mi dici se devo cuci..-

-fai quello che vuoi-

-ma sei incazzata?-

-si perché dovevi arrivare quando io avevo tutto pronto così da farti una bella sorpresa invece hai fatto di testa tua come sempre!-

-niña tenes razón,però sai come sono fatto.
e poi la bella sorpresa ma l'hai fatta lo stesso sei bellissima così.
adesso mi dici se devo cucinare qualcosa?-

si rigirò a continuare a sistemarsi i capelli nascondendo cosi un sorriso che non sfuggì al mio sguardo.

-c'è da impanare le bistecche ma non sai farle buone come le faccio io-

-infatti perché le mie sono più buone-

-le hai mai assaggiate? no allora zitto-

aspettai che finisse di farsi i capelli per poi scendere con lei a preparare la cena.
impanammo insieme le bistecche,poi lei le mise a cuocere e una volta cotte le servimmo a tavola così da iniziare a mangiare.

-allora quando viene la tua famiglia?-

-il 25 faremo il natale insieme-

-quindi il 24 starai con me e i miei genitori e poi il 25 facciamo tutti insieme?-

-cosa gli diremo?-

-che vuoi dire?-

-che siamo solo amici nessa? sai che non ci crediamo nemmeno noi-

-beh ma oltre a te ci saranno anche i ragazzi del barca con le proprie ragazze-

-ho capito vuoi evitare di dare spiegazioni ai nostri genitori-

-pablo nemmeno te ne sei sicuro,eri il primo a dire che non potevamo stare insieme-

aveva ragione,maledettamente aveva sempre ragione lei e se non l'aveva trovava il modo di riuscirci.

-va bene hai ragione niña,i tuoi quando arrivano invece?-

-dovrebbero arrivare qui alle dieci precise-

-ah oggi? ci vediamo sempre cosi-

rise e continuò a mangiare le bistecche che aveva cucinato che erano davvero le più buone che avessi mai mangiato.
con lei era tutto più buono
piu bello
più speciale
lei era tutto un di più.
un bellissimo di più che volevo nella mia vita di tutti i giorni.

mi corazón para ti ||pablo gavi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora