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pablo mi aveva parlato di una parte del suo passato,il motivo per il quale non voleva stare con me e ha preferito allontanarmi.
dovevo essere arrabbiata con lui,dovevo urlargli contro e dirgli come ero stata quando mi aveva ignorata,tutto quello che ho pensato e che era stato uno stronzo.
ma quando lo vidi aveva una faccia dispiaciuta,aspettava che gli urlassi contro perché sapeva che se lo meritava.
allora ho scelto l'esatto opposto come sempre,direi che però è andata bene.
sapevo che mi aveva detto solo una parte,che magari quella più intima l'aveva lasciata a quando si sarebbe sentito di dirmelo.
subito dopo era andato a cambiarsi nell'altra stanza degli spoiatoi,doveva andare ad allenarsi con gli altri.
sembrava più freddo,forse si era pentito di avermelo raccontato.

infatti era cosi,quel giorno dopo gli allenamenti mi avvicinai a lui ma disse che doveva andare ad una cena di famiglia con robert e pedri.
da quel giorno si allontanò sempre piu fino ad arrivare al 17 ottobre,il giorno della premiazione del pallone d'oro.
io andai insieme a frenkie e a nic,pablo e pedri erano seduti un po più avanti,io e lui ancora non ci eravamo parlati ma ci eravamo visti eccome.
in un primo momento mi venne voglia di saltargli addosso,poi però mi venne voglia di menarlo per come si era comportato.
alla fine me ne andai prima che potesse fare qualsiasi mossa,dubito che l'avrebbe fatta visto che era immobile a fissarmi.
io indossavo un vestito nero fino al ginocchio piu o meno,evitai di mettermi i tacchi così che nessuno avrebbe dovuto portarmi in ospedale e misi le dunk bianche e nere,scelta semplice e banale.
lui era bellissimo.
aveva una camicia bianca che insieme alla giacca nera fasciavano il suo fisico scolpito nonostante la sua età e i muscoli forti delle braccia,pantaloni neri fasciavano le sue gambe da calciatori e ai piedi aveva le sue jordan low preferite,le metteva sempre.

quella sera tutti sapevamo chi avrebbe vinto il pallone d'oro,sicuramente meritatissimo.
quella sera però io speravo davvero che gavi in primis vincesse il "pallone d'oro dei piccoli",come lo chiamiamo io e nic,poi sicuramente sarei stata felice anche di pedri.
era arrivato il momento di annunciare il vincitore e sperai davvero che quelle 9 lettere uscissero dalla bocca del presentatore.
fu così.
ero davvero felice per lui,ci alzammo in piedi tutti ad applaudire quel giovane ragazzo che gioca al barcellona da sempre e che per i suoi anni è fin troppo bravo.
ma io non applaudii a quel ragazzo.
applaudii al ragazzo un po' incasinato,insicuro di se stesso perché forse gli è mancato qualcosa da piccolo,quel ragazzo pieno di paura di commettere di nuovo i suoi sbagli,quel ragazzo che scappa anchr se sa che non è la scelta giusta,quel ragazzo che preferisce tenere tutto dentro e farlo uscire in campo,quel ragazzo che ha paura di parlare di se stesso,applaudii a quel ragazzo che tanto mi faceva male ma ancora di più mi faceva battere il cuore.

non so come in mezzo a tutte quelle persone guardò me,mi sorrise e andò sul palco a ritirare il kopa trophy.
era agitato ansioso e super felice e il fatto che pure io ero così mi fece riflettere,dovevo fare qualcosa per ritornare "come prima",come potevo perderlo?.
dopo la premiazione ormai avevo le lacrime agli occhi,nic mi abbracciava e dopo pochi secondi dal ritorno di gavi al suo posto arrivò lewa da me.

-prima di sedersi mi ha detto che se avesse vinto il premio avrebbe fatto un discorso molto bello nominando anche te,quando si è alzato per andare a ritirarlo mi ha guardato con un aria agitata e molto ansiosa e io gli sorrisi solo per dimostrare il mio orgoglio verso di lui.
esattamente tre secondi fa mi ha detto che se è riuscito a parlare è solo perché è riuscito a vederti tra tutta questa gente-

lo lasciai parlare senza mai interrompere quel suo modo di provare a parlare per farsi capire.
ascoltai quelle belle parole e nel frattempo nella mia testa frullavano tanti pensieri,tante domande.
forse l'unica risposta a tutte queste mie domande era solo pochi posti più avanti a me,forse era solo parlare con lui che mi avrebbe fatto capire tante cose.

-si è comportato da stronzo è vero,me lo ripeteva sempre,i suoi attacchi di rabbia e di panico sono aumentati e non voleva mai nessuno,ripeteva il tuo nome per calmarsi.-

il mio cuore si frantumò in mille pezzi.
gli erano venuti degli attacchi più forti e non si era fatto aiutare perche voleva il mio di aiuto,ma io non lo avevo più cercato dopo che mi aveva ignorata.

-grazie lewa dopo ci parlo davvero-

sorrisi per dimostrargli tutto il mio affetto verso di lui e verso quelle parole,fosse stata un'altra persona probabilmente non sarebbe venuto a dirmelo.
invece vuol dire che tiene a lui e,perche no, anche a me.
nic mi guardava con il suo solito sguardo da bambina commossa per quelle parole.
io invece ero tutta scombussolata dentro,probabilmente avrei versato un mare di lacrime ma mostrarmi debole a qualcuno è una cosa che non mi era mai piaciuta e col tempo avevo imparato a contenermi.
il mio sguardo era fisso su robert che tornava al suo posto e affianco a lui la figura di gavi che si girò per sorridermi.
quel sorriso lo ricambiai subito,senza nemmeno pensarci,non ne avevo bisogno perche era la cosa giusta.
perché quel sorriso mi fece scaldò il cuore e so che l'effetto era lo stesso per lui.
senza parlare potevo leggere i suoi occhi,dicevano tutto.
in così poco tempo riuscivo già a capirli e loro a farsi capire.
fin da piccola ho imparato a stare attenta a questi piccoli dettagli che in realtà sono molto grandi.
con uno sguardo si può capire il pensiero che scorre in quel momento.
si può capire l'emozione di una persona.
si può capire quando è uno sguardo sincero o uno sguardo che in realtà cela un altro tipo di sguardo.
fin da piccola l'avevo imparato perché volevo che qualcuno lo facesse con me perché i miei occhi parlavano tanto,preferivo uno sguardo rispetto a mille parole.
per me in pablo c'erano sguardi che già conoscevo e sguardi ancora da scoprire ma nonostante questo riuscivo a vedere quella scintilla sempre accesa nei suoi occhi quando si posavano su di me.
ovviamente lo stesso era per me,quella scintilla c'era sia negli occhi sia nell'anima.

mi corazón para ti ||pablo gavi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora