Mi sono svegliata con un terribile mal di testa, ho bevuto troppo ieri sera, per fortuna ero con mio fratello che mi ha riportato a casa. Nonostante mi senta uno straccio mi preparo come ogni mattina, facendo un po' più in fretta del solito perché sono leggermente in ritardo sulla tabella di marcia. Una volta pronta, sfreccio verso l'FSI département
Ora che sono arrivata nel parcheggio della sede dell'Interpol il mal di testa non fa che aumentare, soprattutto nel vedere la faccia divertita e saccente dell'agente Trambley che mi si avvicina porgendomi un bicchiere di caffè fumante
-fatto le ore piccole Wondy? Chi è stato? Il nostro dottor pervertito o qualche altro malcapitato?-
Lo fulmino con lo sguardo anche se lo ringrazio mentalmente
-ero con mio fratello -
Dico sorseggiando il caffè e stupendomi di sentire il gusto della cannella e della vaniglia come piace a me, per questo lo guardo stupita e lui mi osserva sollevando un sopracciglio
-tuo fratello? Mh, non mi aspettavo questa risposta, povero doc-
-non preoccuparti, il doc non ha bisogno di aspettare la sera se voglio, basta che gli mando un messaggio e lui è disponibile per me-
Gli dico superandolo e avvicinandomi alla sua macchina
-come se fosse difficile da immaginare questo, sta messo male se sta agli ordini così con te -
-messo male? Non direi anzi, non è che vorresti essere al suo posto?-
Gli dico guardandolo ridacchiando e in pochi passi me lo ritrovo davanti che mi blocca contro la portiera dell'auto, poggiando un braccio sul tettuccio, vicino alla mia testa
-al suo posto? Non ho bisogno di una donna che mi usa come valvola di sfogo, come se si svuotasse le palle, perché non ha trovato altro che la completi-
Rido piano e scuoto la testa e gli punto una mano sul petto
-se pensi che sia questo che facciamo io e T.key beh mi spiace per la tua mente chiusa agente Trambley, il tuo mondo è veramente ristretto-
Lo spingo leggermente e lui mi lascia passare ma resta a fissarmi negli occhi
-ora se vuoi andare, invece che farmi la paternale peggio di mio fratello, te ne sarei grata-
Apro lo sportello e salgo sul suv in silenzio. Odio quando la gente pensa di poter sentenziare il mio rapporto con T.key o con gli altri ragazzi con cui mi frequento. Questo concetto che una ragazza non può essere uno spirito libero lo trovo assurdo, che una ragazza non possa spassarsela con chi vuole senza essere giudicata una poco di buono mi fa incazzare perché non è corretto. Io voglio divertirmi ed essere libera, non voglio avere restrizioni dettate da una società retrograda, quando e se troverò quella persona speciale, quella che mi completa, la mia persona allora sarà diverso ma per il momento nessuno può dirmi come comportarmi con la mia vita
Arriviamo in silenzio all'Icedown, la più grande pista di ghiaccio di Ottawa Artificiale, certo non è il Rideau Canal ma qui puoi allenarti tutto l'anno.
Entriamo e come da prassi l'agente Trambley si presente e poi fa lo stesso con me. L'allenatore delle ragazze, il signor Rousseau, ci fa accomodare nel suo ufficio che dà proprio sulla pista in una posizione alta da cui può controllare tutto
-è stata una vera tragedia sapere cosa le è successo. Mi ero insospettito quando non è venuta agli allenamenti lunedì ma pensavo che si era scatenata troppo domenica ed era in post sbornia, non credevo fosse...-
Prende un sorso di acqua e si siede, la sua espressione addolorata non mi sembra finta o di facciata
-lei le voleva bene?-
STAI LEGGENDO
KILLING IS ALWAYS KILLING ONESELF
Romance- "if the habit makes the monk, the house makes the murderer" questa frase è sempre stata un mantra durante le ore di lavoro, perché per capire alcuni S.i.; per capire alcuni criminali; quello che uno deve comprendere è come si è arrivati a quel p...